Dicembre 17, 2009 MacroEcoAnemia
Il lato oscuro della crisi
[…] L’ultimo, si chiamava Danilo e aveva 61 anni, è stato trovato la settimana scorsa nella sua Renault con un tubo dallo scarico all’abitacolo.
Il ritrovamento è avvenuto nei pressi del cimitero di Postioma, a nemmeno sette chilometri da Paese, dove un anno fa aveva chiuso l’officina e avviato un’aziendina di ferro battuto che pare non andasse troppo bene. […]
Ma prima di lui, nella primavera di quell’anno, sempre nella provincia di Treviso, dove si conta un’impresa ogni otto abitanti, c’erano stati Walter, impiccato a Lutrano per non licenziare i suoi dipendenti, e il manager Giorgio, il cui nome non è necessario in questa storia, finito sotto un treno a Godego prima di annunciare la cassa integrazione ad alcuni operai.
Questo è un capitalismo personale in cui, più che un’impresa, ciascun imprenditore costruisce un progetto di vita.
Qui il piccolo imprenditore è, nella stragrande maggioranza dei casi, un ex operaio che si è messo in proprio.Di giorno lavora fianco a fianco con i dipendenti, la sera gioca a scopa al bar sempre con loro. […]
Fonte : lastampa
Storie tristi.
Di cui nessuno parla.
Soprattutto perché non interessano né ai mass media né ai sindacati e a tutti coloro che fanno parte di una certa classe politica (bipartisan come al solito, of course, ma questa volta principalmente di un certo orientamento), abituati a non confrontarsi con le leggi di mercato, con le difficoltà di impresa e con la responsabilità di dare lavoro ad altre persone.
E se glielo fai notare, preparati a essere insultato.
Un burocrate comunale o un impiegato di un ente pubblico non si porrà mai certe domande, perché sono lontane anni luce dal suo modo di vivere e di pensare.
Qui c’è gente che ha una dignità e che, quando si rende conto di avere fallito, va in depressione al punto da arrivare a togliersi la vita.
Questi sono i problemi reali del Paese: una classe media che si sta sgretolando sempre di più e che sta rapidamente precipitando nella disperazione più totale, mentre i grandi industriali e i banchieri continuano a banchettare con i loro superbonus da favola, con il beneplacito di tutte le istituzioni.