Dicembre 27, 2024 Storie di sport e di vita
Già il nome, Super Tele, è un vero e proprio capolavoro.
Super Tele, un pallone fedele compagno di giochi
Questo non è propriamente un personaggio dello sport (se non in senso figurato), ma piuttosto un fedele compagno che ha accompagnato i momenti di gioco di milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo nati negli anni ’70 (ma anche nei successivi anni ’80) : il pallone Super Tele.
Infatti, non c’è giovane nato negli anni Settanta che non abbia mai provato l’ebbrezza di tenere tra le mani uno di questi “miti” sferici.
Solitamente venduto dai tabaccai e dai negozi di giocattoli dei piccoli paesini, il pallone da calcio Super Tele è un esempio di inventiva e creatività.
Pur essendo già presente nel catalogo della Mondo S.p.A. sin dal 1967, il suo vero momento di popolarità fu indubbiamente negli anni ’70.
Si trattava di un pallone dal prezzo molto basso, dalle misure più o meno regolamentari, ma tanto leggero da non causare danni agli oggetti e alle infrastrutture circostanti.
Si adattava perfettamente alle necessità dei consumatori, che potevano acquistarlo tramite una fitta rete di vendita al dettaglio : negozi di giocattoli e supermercati, ma anche tabaccai, edicole, empori di piccoli centri e bancarelle.
Inoltre, la sua leggerezza lo rendeva utilizzabile anche dai bambini più piccoli, di età compresa tra i tre e i quattro anni.
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Già il nome, Super Tele, è un vero e proprio capolavoro : da un lato, il termine “Super” (che significa “superiore”) sembra connotare la migliore qualità del modello rispetto a un’eventuale modello base (che in realtà non esisteva), dall’altro, il termine “Tele” sembra voler associare il concetto di pallone a un’accezione moderna.
In alcuni modelli, in seguito, è stata addirittura aggiunta la scritta “rigonfiabile”.
In effetti, in teoria lo era, grazie a una piccola valvola autosigillante in gomma, ma a causa della realizzazione “approssimativa” era invece il principale punto debole del pallone.
Infatti, tendeva a staccarsi e a rientrare nella sfera se si cercava di gonfiare il pallone.
Inoltre, se sottoposta a colpi particolarmente potenti, poteva addirittura staccarsi, rendendo il pallone inutilizzabile in entrambi i casi.
Il Super Tele, oltre ad essere venduto a un costo molto basso, era caratterizzato dall’essere molto leggero : se da una parte questo lo rendeva poco adatto, per esempio, all’uso nelle partite di calcio, dall’altra aveva il pregio di ridurre il rischio di “infortuni” e di danni derivanti da colpi “male assestati”.
Il vero punto di forza era il costo irrisorio, che lo rendeva amato sia da chi non pretendeva un buon prodotto, sia da chi, pur potendo permettersi un pallone migliore, non voleva rovinare una buona sfera in partite di scarso valore.
Il suo terreno naturale è sempre stato quello dei campetti di periferia in cui bambini e ragazzi giocavano per interi pomeriggi partite di scarso valore effettivo, ma di altissimo valore simbolico.
Le mamme preferivano il Super Tele perché davvero economico e perché, dall’alto della loro naturale apprensione per i loro figli, erano sicure che una pallonata in faccia con questo pallone non avrebbe fatto male a nessuno.
Il Super Tele dominò per tempo anche tutte quelle sedi di gioco, come i marciapiedi e le spiagge, in cui la presenza di altri individui estranei al gioco rendeva inadatto l’uso di un pallone più duro.
Ad ogni modo, la sua gestibilità, il livello di palleggio e la stabilità aerodinamica erano decisamente “approssimativi”.
Intuire una traiettoria di un Super Tele scaraventato in avanti era praticamente impossibile.
Nel gioco a terra non era eccellente, ma neanche scadente ; tuttavia, tendeva a graffiarsi facilmente se sollecitato da attriti.
Ma soprattutto si bucava con estrema facilità.
Infatti, la maggior parte dei Super Tele, menomati da questo handicap della facile perforabilità del guscio, ha avuto sempre vita brevissima.