Il rispetto della persona

Aprile 1, 2009 Riflessioni di una eretica


Il rispetto della persona

Il rispetto della persona
Il rispetto della persona

Il rispetto della persona non equivale a ossequio, deferenza o riverenza.
È l’attenzione, la considerazione e il rispetto per le persone, le istituzioni e le cose.
È la prima categoria di una forma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l’esempio, la pratica, l’imitazione e l’identificazione.

Il rispetto è come l’amore : se lo si riceve nelle forme giuste, si riesce a darlo correttamente.
In caso contrario, lo impari come una lezione scolastica, ma non è la stessa cosa : rimane un apprendimento razionale troppo distante dalle emozioni.

Dovremmo formare gruppi di studio e di lavoro per rivalutare il comportamento animale come elemento della nostra personalità, come facevano i nostri nonni che, ignorando la psicologia, si attenevano a questo principio.

Dobbiamo raggrupparci.

Come le dita di una stessa mano.
Come le anatre di uno stormo.

La prima anatra si lancia e apre la strada alla seconda, che a sua volta indica il percorso alla terza.
La spinta della terza fa spiccare il volo alla quarta, che trascina la quinta, e lo slancio della quinta provoca il volo della sesta, che fa coraggio alla settima.

Quando l’anatra esploratrice si stanca, raggiunge la coda dello sciame e lascia il posto a un’altra anatra che si posiziona alla sua testa, formando una V capovolta che le anatre disegnano in volo.

Tutte a turno prenderanno la testa e la coda del gruppo.

Nessuna anatra si considera un animale “super” perché vola davanti, né un animale “minus” se vola in coda.

Le oche, intese come persone, si riterranno sempre superiori.

E si tireranno sempre indietro davanti alle proprie responsabilità.
Una botta al cerchio e una alla botte.


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