Gennaio 21, 2009 EcoAnemia
Il sistema creditizio non è un acquedotto
A me pare che molti abbiano perso il lume della ragione e che continuino a parlare a vanvera.
Economisti, politici, giornalisti sbraitano in continuazione che le banche non pompano credito.
Si credevano di pompare da un acquedotto ?
In ogni crisi di debito i cittadini tendono a risparmiare.
Le imprese ugualmente.
Le banche, scassatissime, indebitatissime e sull’orlo del baratro invece dovevano fare il contrario come ringraziamento perchè sono state salvate (e finiranno per essere nazionalizzate).
A chi avrebbero dovuto aprire il rubinetto, poi ?
A caso come hanno fatto incoscientemente fino all’anno scorso ?
Oppure gli stati si faranno carico (a questo punto inevitabile) di ponderare con cura a chi concedere credito generosamente in un periodo di tremenda recessione come questa, lasciando inevitabilmente saltare per aria le aziende decotte (che, peraltro, avrebbero dovuto già essere defunte nella precedente recessione) ?
Immaginiamo di essere una banca sana (ce ne sono, tutti i piccoli istitui di credito e le banche locali lo sono anche in questo momento, il problema sono i giganti) in un periodo di recessione.
Concediamo più credito che in un periodo di crescita ?
Ovviamente no.
Immaginiamo di essere forse in un periodo di depressione con crisi di debito mondiale.
Concediamo più credito che in un periodo di recessione ?
Ancora no, aggiungendo che nel mondo girano una valanga di strumenti finanziari spazzatura, nascosti come un virus nei debiti o negli investimenti dei bilanci aziendali.
Concediamo allora più credito che in un periodo di crisi di debito ?
Impossibile.
La spirale da me continuamente citata sta avvolgendosi sempre di più.