Novembre 16, 2015 Il Great Reset del WEF
Il solito scenario
In una società super controllata, monitorata, intercettata come quella di oggi, e soprattutto in una città come Parigi dove esiste una telecamera ogni dieci metri e controlli ad ogni angolo di strada è pressocchè impossibile organizzare attentati senza il coinvolgimento DIRETTO dello Stato.
Tanto più se questi attentati sono attribuiti a gruppi su cui l’attenzione della Polizia e Servizi Segreti dovrebbe essere massima.
Dopo poche ore dall’attentato di Parigi è troppo facile rilevare certi particolari :
Terroristi mentre uccidono le persone urlano Allah Akbar (ma va, che strano). Domanda : ma a che distanza erano per poter udire le parole dei terroristi nonostante il caos e i rumori degli spari ?
Testimone intervistato poco dopo: “Avevano dei Kalashnikov (messaggio chiarissimo), uccidevano la gente a uno a uno”. Incredibile la freddezza del testimone che è riuscito a individuare il modello del fucile. Io non ci sarei mai riuscita. Inoltre gridavano “frasi sulla Siria”, percepivano le parole nonostate gli spari e che addirittura capivano l’arabo.
I terroristi sono morti. Non potranno essere interrogati, un classico.
Un attacco a tutta l’umanità, secondo Obama. Giovedì sono morte 40 persone in un attacco terroristico a Beirut e non era un attacco a tutta l’umanità. Il 31 Ottobre un aereo con 224 persone di nazionalità russa è stato abbattuto (o fatto saltare in aria con una bomba), e nessuno si è indignato. Ma 120 morti in Francia sono un attacco a tutta l’umanità.
Il direttore dell’Ans(i)a dice esplicitamente che questo è un attacco “ai nostri valori, alla nostra cultura e alla nostra vita”. A breve sarà promosso a capo del Tg1 o di Studio Aperto, fomentare l’ansia e la paura nella gente comune è sempre un obiettivo da raggiungere per i nostri “amici” risplendenti.
A Ventimiglia la frontiera con la Francia era già chiusa qualche minuto prima dell’attentato.
I telegiornali dopo qualche minuto già avevano parlato con dei testimoni, sembrano preconfezionate a tavolino, proprio come dopo l’11 settembre.
E questo è rilevabile nella lettura superficialissima dei fatti nella prima ora.
Il solito scenario.
Dinamiche dei mercati poi come il 7 Gennaio, almeno pare.