Aprile 11, 2012 Appunti di trading
Il trading come gioco d’azzardo : le opzioni binarie
In rete è diventato un proliferare di discussioni economico/finanziarie, dove tutti si sentono in dovere di dire la loro senza avere assolutamente le competenze per affrontarle.
Ma c’è un altro aspetto interessante : il nuovo paradigma in cui è definito chi fa trading, definito senza mezzi termini un giocatore d’azzardo e non più uno speculatore (o investitore, come si diceva una volta).
Ecco un esempio tratto dalla rete :
La ricerca del segreto per trasformare il vile metallo in oro non compete più all’alchimista, oggi è lo speculatore che tenta di creare denaro dal denaro e, sempre più spesso, molto denaro da poco denaro, grazie a leve finanziarie estreme.
Gli strumenti di cui dispone il moderno “trader d’azzardo” sono talmente elevati da superare, per numero e complessità, tutti i giochi che un casinò mette a disposizione dei propri giocatori.
I punti di contatto tra il trading e il gioco d’azzardo sono davvero molti e meritevoli di indagine.Gli interrogativi che nascono sono molteplici :
Come capire se si sta calpestando il territorio del rischio o quello della scommessa, del gioco d’azzardo ?
Come capire quanto è sconveniente un gioco d’azzardo ?In che misura il trading è un gioco d’azzardo ?
Quante illusioni e verità ci sono nel trading ?Quali sono i requisiti per poter azzardare ?
Quali sono gli ostacoli da superare ?Chi sono i veri vincitori ?
A queste e a molte altre domande saranno dedicati spunti, ragionamenti, riflessioni e indagini, poiché illusioni e speranze entrano a pieno titolo nel protocollo operativo di ogni aspirante trader e, rapidamente, alla prudenza subentra l’azzardo, sempre più rischioso.
Alla fine, il destino è sempre lo stesso : la bancarotta.
Fonte : TraderLink
Indipendentemente dal fatto che i medesimi temi sono stati trattati da anni – i primi post sull’argomento sono addirittura del 2004 – su questo sito (e chiunque si avvicini non solo al trading, ma a qualunque attività imprenditoriale indipendente dovrebbe conoscerlo), non è affatto singolare accorgersi che i sedicenti guru che riempiono i diversi siti di opinioni, commenti e analisi tecniche, apparentemente inappuntabili, sono in realtà il motore della loro fortuna.
Scrivono libri e consigliano agli altri (ma non a loro stessi) di diventare ricchi e famosi investendo i loro fondi ormai esigui nella speranza di trovare il nuovo Campo dei Miracoli.
In pratica, vendendo il nulla (ma a caro prezzo) e contribuendo inesorabilmente a far perdere ancora di più credibilità a un settore che mai come in questo momento, ed a ragione, segna il minimo assoluto in termini di popolarità.
Persone in gran parte inutili, che hanno perso il contatto con l’economia reale (e spesso con la vita che si svolge in mezzo alla gente vera) a causa delle loro giornate perennemente davanti a un monitor, persone che vivono di illusioni e che ormai non sono più capaci di gestire nessuna attività imprenditoriale.
Al contrario, è necessario arrivare a fine mese con un saldo positivo sul proprio conto (e quando si arriva allo zero non si può resettare il numero di conto e ripartire da capo).
La mancanza assoluta di regolamentazioni nel settore ha causato ulteriore confusione tra trading e gioco d’azzardo : basti pensare alla proliferazione di nuovi broker (che nascono e muoiono come i funghi) e di prodotti come le opzioni binarie, che, a differenza delle “vere” opzioni quotate nei mercati derivati ufficiali, non sono altro che prodotti assimilabili in tutto e per tutto alle scommesse.
Sempre più spesso, infatti, si sente dire : “È meglio puntare sul dollaro o sull’euro“, “Riuscirà l’oro a toccare quota 1622 ?“, “Lo spread fra BTP e Bund a 10 anni ha toccato quota 400” e altre amenità del genere.
L’estrema facilità d’utilizzo delle opzioni binarie, quotate sempre e comunque in circuiti di proprietà dei broker, esattamente come nel caso delle scommesse sugli eventi sportivi, e in moltissimi casi anche del Forex (l’utilizzo smodato di leve a 1:100, che permettono di “investire” con cifre modestissime), sta confondendo seriamente molti “investitori“, i quali pensano che fare trading equivalga a giocare d’azzardo.
Si tratta di un approccio sbagliato e soprattutto molto rischioso, perché il “vero” trading è molto diverso ed ha una componente matematico/statistica (nonché soprattutto psicologica) decisamente rilevante.
Chi inizia muovendo i primi passi sulla piattaforma demo, capisce immediatamente che non è difficile utilizzare questi strumenti e investire i propri fondi in un mercato alla portata di tutti.
La novità diventa ancora più divertente quando qualcuno si accorge che è possibile creare un reddito costante.
Ma il trading non è un gioco e non va confuso con le scommesse.
Ci sono delle analogie, ma la realtà è ben diversa.
Ma cosa confonde davvero i principianti ?
I mercati azionari, i derivati e il Forex sono altamente tecnici e professionali, quindi l’approccio iniziale non è così immediato.
Nelle opzioni binarie, invece, le scelte sono solo due: l’euro, lo yen o il petrolio aumenteranno o diminuiranno ?
C’è una condizione di massima equità: indovinare il prezzo esatto corrisponde al 50%, mentre il 50% è sbagliare.
Così facendo, tutti si sentono (e soprattutto si autoconvincono quando per puro caso azzeccano una di queste scommesse) dei guru della finanza e confondono il trading con una scommessa sulle combinazioni semplici della roulette (rosso o nero, pari o dispari).
Ma non è così, perché c’è ovviamente un trucco che non viene mai menzionato: in tutte le opzioni binarie (come in qualunque opzione regolamentata nei mercati ufficiali) c’è una scadenza che può variare da pochi minuti a molti mesi.
Per i non professionisti (e spesso anche per chi conosce l’ambiente da anni come chi sta scrivendo queste righe) è impossibile riuscire a prevedere l’oscillazione di una valuta nell’arco di una semplice ora.
Un compito semplicemente proibitivo.
Ma è proprio il concetto di opzioni binarie che le fa sembrare un gioco e non più un investimento.
Sopra o sotto ?
Più alto o più basso ?
Tocca o non tocca ?
Il tutto è allestito con accattivanti grafici di supporto, con tanto di indicatori matematici che singolarmente non hanno alcun significato previsionale, ma che servono a dare un’aura di serietà e di scientificità.
Questi grafici raffigurano l’andamento dei prezzi in tempo reale.
Ma il concetto fondamentale, valido nei mercati regolamentati ed ancora di più in quelli OTC, che ho più volte ripetuto è sempre e comunque il seguente :
L’ottanta/novanta per cento di tutte le opzioni si esaurisce senza valore.
Per cui, è facilissimo comprendere sul lungo periodo chi farà profitti e chi semplicemente brucerà il suo intero capitale.
Il tutto in un’unica frase.