Il vero significato della lettera T*

Giugno 19, 2005 Identità di genere


Il vero significato della lettera T*

Qual è il significato della lettera T ?
È transessuale o transgender ?

Può assumere infatti due significati diversi :

Transessuale, condizione di GID (Gender Identity Disorder), MtF o FtM, riconosciuta dall’HBIGDA (Harry Benjamin International Gender Dysphoria Association) e dal WHO (World Health Organization) con la classificazione F64.0 GID nell’ICD-10.

Transgender, condizione di GIDNOS (Gender Identity Disorder Not Otherwise Specified), classificata negli stessi documenti con F64.8.

Entrambe esprimono realtà molto diverse fra loro.

A volte possono esserci obiettivi comuni, stesse lotte e stesse battaglie contro le discriminazioni e le stigmatizzazioni sociali, ma nella maggior parte dei casi i problemi sociali ed esistenziali non sono affatto coincidenti.

Ma cosa è importante capire ?

Semplicemente, sono condizioni e necessità differenti, e le differenze intrinseche devono essere riconosciute e rispettate da tutti.

È necessario il rispetto da parte dell’intera società, e, a maggior ragione, dalle minoranze che combattono le stesse battaglie, come le organizzazioni GLB, che però molto spesso risultano completamente insensibili alle problematiche T, in particolare al punto di vista T transessuale.

Ci sono, però, punti in comune fra la comunità GLB e quella T ?


Il vero significato della lettera T*


Probabilmente nessuno.

Ne ho già ampiamente parlato sul GID Journal, volumi 1 e 2, sin dal novembre 2003.
La comunità GLB giustamente afferma che l’omosessualità, così come l’eterosessualità o la bisessualità, non è una patologia.

È assolutamente vero.
Sono totalmente d’accordo con l’opinione di Gore Vidal, il quale già moltissimi anni fa affermava che l’orientamento sessuale è esclusivamente una questione di gusti e di preferenze.

Quindi, non si tratta di psichiatria, medicina, terapia medica o chirurgia.
Una persona transessuale ha bisogno di protesi di silicone, di ormoni, di chirurgia estetica.

Le persone GIDNOS hanno bisogno di cure mediche e, soprattutto, di un riconoscimento sociale.

Alcune sono omosessuali, altre eterosessuali, altre bisessuali.
Una persona transessuale risente sin dalla gestazione di una mancanza totale di armonia interiore e di una discordanza di genere tra il proprio cervello e i propri organi genitali, derivante da problemi genetici, ormonali ed emozionali.


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Spesso il problema origina dallo stress o da altri problemi emotivi che la madre sperimenta durante il periodo critico gestazionale, quando nel feto avviene la differenziazione del cervello da femminile a maschile.

Infatti, l’embrione umano si sviluppa originariamente sulla base di una struttura femminile.
I maschi hanno nel loro DNA il cromosoma Y, che contiene un gene, chiamato TDF, che istruisce l’embrione a sviluppare i genitali maschili.

Nella fase successiva, i genitali appena formati iniziano a rilasciare androgeni, ossia gli ormoni che provvedono a mascolinizzare il cervello.
Se l’embrione non produce il corretto livello di ormoni, il cervello rimane strutturato come originariamente, cioè in modo femminile.

Ne consegue che si tratta di un problema di salute particolarmente importante.
È necessario effettuare una diagnosi, seguire una terapia ormonale, sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica e, infine, a un intervento di SRS di alta qualità, in modo da permettere a una persona transessuale di raggiungere la felicità e l’integrazione nella società.

Sicuramente tutte le persone transessuali e la maggior parte delle persone transessuali non provano gli stessi sentimenti di una persona omosessuale.
La maggior parte di loro è infatti eterosessuale o bisessuale.

Anche il modo di pensare è totalmente diverso.

Perciò, è un gravissimo errore mischiare le due realtà diverse.
La comunità T e la comunità GLB non hanno affatto alcun punto in comune.

L’ultimo libro di Bailey

Il libro è pieno di contraddizioni e di ignoranza riguardo alla tematica affrontata.
È probabilmente uno dei peggiori libri mai scritti sul transessualismo.


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Ma la cosa peggiore di tutte è che le argomentazioni di Bailey a supporto della sua teoria sono dannose non solo da un punto di vista scientifico, ma in particolare per quanto riguarda i diritti e il riconoscimento sociale delle persone transessuali.

Parole che contrastano totalmente con il modo in cui le persone transessuali MtF e FtM percepiscono e comprendono la propria realtà interiore e che non spiegano affatto né le problematiche dell’identità di genere né i risultati scientifici ottenuti recentemente in campo neurobiologico, genetico e di biologia molecolare.

Si tratta di un libro obsoleto, che si ispira alle idee antiquate di John Money e Stoller.
È semplicemente retrogrado, soprattutto dopo i risultati scientifici ottenuti negli ultimissimi anni e descritti da John Colapinto nel suo libro “As nature made him”, dal Dr. Gunter Corner, dal Dr. Milton Diamond e da me, Dr. W. Torres, nel libro “My Real Sex”.

Bailey calpesta letteralmente le idee mediche e neurobiologiche moderne sulla transessualità.
La comunità gay vuole essere rispettata ?
Certo, ma prima sarebbe meglio che imparasse a rispettare le altre minoranze.

È vero, a volte alcune persone omosessuali, in un momento di grande stress mentale, possono arrivare a desiderare di avere un corpo femminile.

Ho molti pazienti che hanno questi pensieri.
Questo non significa però che siano delle persone transessuali.
Al limite, possono soffrire di una condizione chiamata GIDNOS.

Per la maggior parte di loro, però, si tratta solo di fantasie che, spesso, si trasformano in vere e proprie ossessioni fino a diventare veri e propri incubi.
Ci sono anche diversi uomini eterosessuali che hanno fantasie di travestimento.
In determinate situazioni, possono arrivare a desiderare un aspetto femminile e a provare sentimenti di tipo femminile.

Anche in questo caso, però, non si tratta di persone transessuali.

Esistono inoltre situazioni di autoginefilia.
Anche questa, tuttavia, non è associabile, nella maggior parte dei casi, alla transessualità, ma semplicemente alle diverse possibilità del genere umano e, qualche volta, a dei reali problemi mentali.

Alcuni dottori e psicologi, provando sentimenti di questo tipo e identificando se stessi come transessuali, hanno ritenuto che questa fosse la regola basilare per identificare la transessualità.
Ma non è così.


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L’autoginefilia può essere una delle possibili variabili in gioco.
È una condizione rara.
È molto rara, ma possibile.
Tuttavia, non può essere la regola.

Io amo la diversità.
La diversità di persone.

Il confronto fra le diverse opinioni.

Gradirei invitare Bailey e i suoi sostenitori a scrivere sul GID Journal, uno spazio dedicato alla ricerca, alla discussione e allo studio dei problemi delle persone con GID.
Ritengo che tutte le idee debbano poter essere discusse liberamente.
Ma non sempre c’è un prezzo da pagare in cambio.

Ho firmato la seguente petizione perché purtroppo esiste la concreta possibilità che il libro di Bailey possa vincere qualche premio letterario, avendo ricevuto una nomination per il LAMDA Literary Award.

Non sono americano, non sono gay e non parlo inglese, ma conosco bene quanto questo tipo di aggressioni possa ferire le persone che soffrono di disforia di genere.

Protezione e tutela da parte del movimento GLB ?

Tutte le persone sofferenti di GID non hanno assolutamente bisogno della tutela del movimento GLB.
Sia una persona GLB che la maggior parte delle persone transessuali non hanno bisogno né di un supporto medico né di un supporto psicologico.

Come tutti gli esseri umani, hanno semplicemente bisogno di aiuto.
Ma non certo di una protezione.

In passato, molti errori sono stati compiuti da parte di importanti psicologi proprio a causa della confusione tra i problemi delle persone sofferenti di GID o GIDNOS e quelli della comunità GLB.

Le idee di John Money hanno causato sofferenze incommensurabili alle persone sofferenti di GID per troppi anni, soprattutto a quelle finiti nelle grinfie di psicologi suoi adepti.

Bailey rischia di causare danni simili.
Ma quando questi psicologi smetteranno di causare danni a persone innocenti già sofferenti?
È giunto il momento di cambiare e di camminare con le proprie gambe.

Le esigenze sono diverse.
Le battaglie sono diverse.
E devono essere combattute, evidentemente, su basi completamente diverse.

Lettera aperta

Ecco il contenuto della lettera spedita dal dott. M. Italiano, grande esperto di problematiche di GID, al curatore di un sito gay americano.

Caro Mr. Marks,
Le scrivo in merito alla recente candidatura di J. Michael Bailey al premio letterario LAMDA con il libro “The Man Who Would be Queen”.
Ho studiato scienza della biologia riproduttiva con il Dr. Elof Carlson della State University of New York (SUNY) di Stony Brook, genetica biomolecolare all’Ohio University e sessualità umana all’Iowa University.

Collaboro regolarmente con Gendercare, l’unica struttura medica operante via web che offre supporto a persone transessuali, molto spesso residenti in aree economicamente depresse, e che pubblica regolarmente un giornale consultabile via web.

Gendercare ha inoltre una scuola che forma psicologi, sessuologi e altri esperti di GID, con l’obiettivo di ottenere una comprensione integrale delle problematiche riguardanti la condizione transessuale.

Ti scrivo perché ritengo che il libro di Bailey sia assolutamente dannoso per le persone che soffrono di GID.
Ritengo anche che la nomination alla finale sia dannosa per la tua organizzazione.

Alcuni specialisti del settore si sono espressi a favore di questo libro, candidandolo alla finale.
Sono una piccola minoranza e sono molto disinformati sul transessualismo MtF.

Si tratta di un libro che esprime esclusivamente il loro punto di vista e, se qualcuno, disinformato su una problematica già di per sé molto complessa, li ascoltasse e seguisse fedelmente le loro teorie, finirebbe per cadere in errore.

Inoltre, tali specialisti sono così presuntuosi da ritenere che gli esperti di GID non siano qualificati per giudicare la loro “scienza spazzatura”.

Questa affermazione è totalmente falsa e deriva da una loro totale incomprensione dei problemi riguardanti il transessualismo.

Il libro di Bailey, scritto volutamente in uno stile scandalistico per attrarre il maggior numero possibile di lettori, ha inoltre la pretesa di essere considerato alla stregua di una pubblicazione scientifica, nonostante ometta tutto ciò che normalmente viene utilizzato in una metodologia di ricerca scientifica.

Inoltre, in modo ancora più grave, tralascia la maggior parte delle moderne ricerche scientifiche sul transessualismo MtF, ad esempio gli studi sulla differenziazione a livello cerebrale.

È evidente che l’intento del libro è proporre una teoria alternativa sulle origini del transessualismo, ma Bailey si limita a riproporre la ben nota e offensiva teoria di Ray Blanchard, secondo cui una persona transessuale non sarebbe altro che “un particolare individuo gay” (letteralmente “un tipo di uomo gay“, pag. 208) o un uomo eterosessuale sofferente di una parafilia nota come “autoginefilia”.

Il termine “parafilia” è più moderno e ha sostituito il termine “perversione”, più obsoleto e negativo.

La teoria di Blanchard non è certo originale, in quanto si basa sulle idee già espresse a suo tempo da Freud e successivamente da neo-freudiani come Margaret Mahler, Otto Kernberg e Heinz Kohut, i quali hanno liquidato il transessualismo semplicemente e irresponsabilmente come una forma di narcisismo patologico.

Dobbiamo permettere di essere schedati in questo modo ?
Dobbiamo avere l’onore di essere messi sullo stesso piano dei travestiti ?


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Naturalmente no.

È assolutamente evidente per la maggior parte degli esperti di GID che questo “paradigma alternativo” è del tutto equivalente all’affermazione di Aristotele secondo cui “la Terra è piatta“.

Quindi, si tratta di un’affermazione totalmente sbagliata e priva di ogni fondamento scientifico.

Il libro di Bailey ha ricevuto una calorosa accoglienza esclusivamente da parte di Levay e Pinker, due figure ben note che forse guadagneranno ulteriore rispetto nel loro settore, ma che non hanno alcuna esperienza in materia di transessualismo.

Inoltre, le persone che si considerano transessuali vorrebbero sapere perché questo libro non solo non spiega nulla che le riguardi, ma non riporta neanche i risultati scientifici ottenuti fino a oggi.

In merito a questo punto, sarebbe opportuno che si ponesse finalmente l’attenzione sulla direzione presa dalla ricerca scientifica moderna.
Bisognerebbe quindi menzionare le esperienze cliniche e i risultati ottenuti dagli esperti di GID che criticano così aspramente il libro di Bailey.

Di conseguenza, il libro deve essere rimosso al più presto dalla lista dei finalisti del concorso.
Dr. M. Italiano


Veronica