In onda ci siete voi

Ottobre 30, 2010 Riflessioni di una eretica


In onda ci siete voi

Oggi tutti i mass media parlano dello “scandalo” della “ragazza minorenne” che ha partecipato alle feste di Berlusconi.

Questo “sdegno” è perlomeno divertente.29061

Ai tempi dell’università, nelle discoteche, oltre allo “staff”, lavoravano le addette alle pubbliche relazioni, cioè le “Public Relations”.
Queste ragazze andavano in giro a distribuire degli inviti, principalmente rivolti alle donne.

Le donne, preferibilmente avvenenti (altrimenti scattava il veto sull’abbigliamento non consono alla serata), che presentavano l’invito potevano entrare gratis in discoteca, mentre i maschi avevano invece una consumazione gratis.

Questo era il modo in cui si attiravano i maschi nella discoteca.
L’esca, in questo caso, erano le ragazze.

Ancora oggi è essenzialmente questo il modo con cui si attirano le persone in discoteca, alle feste e, in generale, in qualsiasi posto, dalle fiere agli after hours più banali.

Tutta l’Italia (ma proprio tutta !) è cresciuta all’interno di un meccanismo simile, nel quale le donne vengono invitate allo scopo di abbellire le occasioni sociali e gli uomini, abituati a chiedere prima la loro (eventuale) presenza, usano questo criterio per valutare se andare in qualche posto.

Questo modo di fare è diffuso indistintamente da sempre: non è solo il cardine della pubblicità, né la degenerazione del mondo televisivo berlusconiano, né solo una degradazione culturale della donna e una mancanza di rispetto per il suo corpo.

Quindi, in questo meccanismo, ci sono state più o meno tutte le donne italiane, da sempre : feste di compleanno, after hours, eccetera.

Ora, questo è il mondo.
La realtà.
Berlusconi non c’entra, questa era la “trasgressione” dei miei tempi.
Ma soprattutto, queste erano le discoteche e, in generale, ogni luogo dove andavate.

È mancanza di rispetto per il corpo della donna ?
Forse.

Ma non ricordo di aver mai visto donne andarsene disgustate dalle cubiste, né di aver visto in generale donne dire :

«Un invito gratis per donne?
Mi volete usare come esca?
Ma io mi ribello a questo sistema sciovinista e voglio pagare il prezzo pieno”.

Dove voglio arrivare ?
È semplice: quello che sta succedendo oggi non è “degrado”, non è qualcosa che Berlusconi ha iniettato nell’Italia bucolica, fatta di brave ragazze e di suorine.

No, quello che era già implicito prima, ma era solamente comodo, è diventato esplicito e alla luce del sole.

Perché quando una generazione lascia passare qualcosa per motivi di comodo, di ipocrisia o di mera pigrizia, per la generazione successiva quella pratica sarà istituzionalizzata, esplicita e normale.

E quindi, si potrà fare alla luce del sole.

Quindi le ragazze che partecipano alle feste di Berlusconi vestite da conigliette sono le degne figlie di tutte quelle ragazze che, ai loro tempi, accettavano di entrare gratis a patto di abbellire una discoteca.
Gli uomini che partecipano a queste feste senza porsi il problema sono gli stessi che, quando invitati, chiedevano prima se ci fossero donne.

In pratica, gli italiani.

Conosco bene la risposta : non sono mai andata in discoteca e, soprattutto, non avete mai accettato un invito gratis.
Questo è il secondo punto del problema: negazione e scaricabarile.
Stesso atteggiamento di Berlusconi.

Ovviamente sto esagerando: in certi posti non ci siete mai stati e, se vi facevano entrare, era solo perché erano gentili.

La stessa risposta di Berlusconi : “Non ho mai fatto nulla di male“.
Adesso è molto più chiaro, il problema ?

Berlusconi non è diverso dalla quasi totalità degli italiani.
Le pratiche che lui mette in alto sono particolarmente odiose per la semplice ragione che, prima di tutto, vi ricordano quello che siete voi.
Quello che sono quasi tutti gli italiani, con ben poche eccezioni.

Berlusconi non è peggiore degli italiani.
Semplicemente è sfacciato ed esplicito.

Fa certe cose senza preoccuparsi di trovare giustificazioni.
Anche lui, prima di andare a una festa, si chiede :

“Ci sono belle donne ?”

Ma la ragazza ha quindici anni (anche se a prima vista non sembra affatto).

Non che le sue coetanee siano migliori, anzi;  al massimo avrebbero fatto le cose con dovuto riserbo.
Una delle loro madri non si sarebbe mai presentata a una festa vestita da coniglietta : prima avrebbe bevuto un po’ e poi avrebbe fatto ciò che voleva.

Ma la cruda verità è che le ragazze italiane a 15 anni organizzano feste alcoliche che le madri non vogliono mai vedere.
Solo che alla loro età le hanno fatte anche loro.

E, si sa, quando sono ubriache…

L’alcool non rende disinibite le ragazze, ma solo una foglia di fico per la loro coscienza.

Uno scherzo molto in voga ai tempi era preparare cocktail alcolici finti e vedere le reazioni delle donne dopo averli bevuti un paio di volte.
Ebbene, le ragazze si ubriacavano comunque, lasciandosi andare.
L’alcool quindi era solo un placebo per la coscienza, non un vero disinibitore.

Non è ubriaca la ragazza, ovviamente, ma la sua pseudocoscienza.
E si sa, gli italiani sono specialisti nell’ubriacare la propria coscienza.

Ma anche così, mi direte che voi non siete mai state in certi posti.
No, voi siete persone perbene.

Ragazze a posto.

In onda ci siete voi

Un senso di innocenza completamente falso e inventato.

Tutti brave persone e vi piace pensare che quel mondo deviato non vi ha mai riguardati.
Siete brave madri di famiglia, non come quelle lì.

Ma la vostra indignazione è solo una scusa.
Una scusa quanto lo era l’alcol, che ci fosse o meno nel vostro drink.

È una scusa con la quale volete tirarvi fuori da qualcosa che non solo è arrivato attraverso di voi, che non solo è arrivato per colpa vostra, ma è arrivato perché siete quello che siete, togliendo la maschera di ipocrisia che vi siete costruite intorno nel corso degli anni.

Tutto quello che oggi non vi piace vedere è frutto di ciò che non volevate vedere ieri, solo perché eravate voi a farlo.

Quello che non vi piace vedere oggi in TV è ciò che avete fatto anche voi da giovani, in un luogo discreto.
Ed è proprio per questo che oggi è in televisione.

In onda ci siete voi.


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