[…] “Ne abbiamo percorsa di strada. e tutto ci sembra lontano. Ma il nostro segnale di resa aspettiamo invano
Non siamo persone passive. che guardano gli altri partire. Abbiamo bandiere nascoste già pronte a uscire al sole d’aprile […]
Talvolta, gli eroi solitari affascinano.
Sono persone che incidono sulla realtà lavorando in silenzio.
Contribuiscono a tracciare un percorso e a indicare una possibilità che non è un proclama astratto, ma un lavoro capillare, paziente e quotidiano.
Continuano a lottare sempre e comunque e lasciano la percezione (naturalmente a chi vuole capirlo) che lottare per i diritti umani è una cosa che riguarda tutti e che obbliga a ragionare in prima persona, senza deleghe.
“C’è qualcosa di irresistibile nell’eroe che va alla morte, consapevole e sconfitto, offrendo le mani disarmate allo scempio del nemico. Qualcosa che incanta e consola.
Gli eroi solitari ci piacciono perché ci assolvono : la nostra normalità si compiace del loro eroismo e considera la loro sconfitta il miglior motivo per astenersi non solo dal coraggio, ma da ogni gesto di umana resistenza”.
Avrei voluto essere come loro.
Ho combattuto e combatto mille battaglie in mille campi diversi.
Sempre da sola, naturalmente, perché la vita mi ha portato a esserlo.
Non ho certo scelto io, ma è stata una situazione indotta.
Sono stata costretta a subire atti di abiura totale da tutte le persone a cui volevo bene.
Spesso i tentativi di dialogo non hanno avuto buon fine a causa della mancanza di volontà della controparte di ascoltare semplicemente per convenienza personale o per malcelata invidia.
La maggior parte ha solo mostrato curiosità, nient’altro.
Perciò, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno lasciato un messaggio su questo blog o mi hanno scritto personalmente per incoraggiarmi.
Grazie.
Il vostro incoraggiamento a proseguire è più efficace di mille parole inutili che spesso sento dire.
