Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Ottobre 3, 2024 Film

Rappresenta sicuramente la pellicola più politicizzata del cinema italiano.

Veronica Baker


Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Uscito nelle sale nel 1970…

“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” rappresenta sicuramente la pellicola più politicizzata del cinema italiano, nonché la più rilevante dal punto di vista storico e sociale degli anni ’70.

La trama del film, che vede protagonista il capo della squadra omicidi di Roma, l’eccezionale Gian Maria Volonté, è ben nota: il giorno della sua nomina, il protagonista uccide la sua amante.

Forse la donna, la sensuale, prorompente e passionale Florinda Bolkan, aveva un altro amante, tuttavia il vero movente dell’omicidio risiede nel fatto che il poliziotto, lasciando diversi indizi compromettenti, vuole dimostrare che la polizia e la classe politica non sono in grado, né vogliono, incriminare un uomo come lui che appartiene appunto al potere.

Uscito nelle sale nel 1970, il film di Elio Petri ricevette un’accoglienza a dir poco traumatica da parte di molti poliziotti che, dopo aver ricevuto gli opportuni consigli, si affrettarono a visionare il film nei primi giorni della sua uscita.

La conseguenza fu una immediata denuncia al sostituto procuratore Caizzi di Milano, che tuttavia non ritenne di procedere.

A partire da quel momento, la risonanza del messaggio politico, decisamente critico nei confronti dei sistemi utilizzati dalle forze dell’ordine in quegli anni contro le manifestazioni studentesche, contribuì a far ottenere al film eccellenti incassi.

A prescindere da come lo si voglia vedere, il film ha un enorme valore di testimonianza: chiunque può riguardarlo oggi e rendersi conto di quale fosse il clima di quegli anni, con il Sessantotto ancora caldo e gli anni delle nuove lotte studentesche, e soprattutto con il terrorismo alle porte.

Discorso a parte per Gian Maria Volonté che, nella parte del capo della squadra omicidi, offre un’interpretazione straordinaria, sicuramente una delle più sincere, studiate e profonde dell’intera storia del cinema italiano.

È anche grazie ai suoi movimenti, alla sua voce, al modo in cui si relaziona con i suoi collaboratori, ai suoi gesti che il film acquista credibilità, proponendo con la dovuta convinzione e senza alcuna ambiguità il suo messaggio politico.


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