Alcuni commentatori hanno visto come il tentativo abortito di rompere la resistenza a 1100 come un inizio di operazioni di short selling.
Personalmente, pur avendo come noto una visione piuttosto bearish, non penso a questa eventualità, tutt’altro.
Semplicemente è una continuazione delle prese di beneficio di chi ha acquistato a luglio – preludio di una continuazione della lateralità iniziata già da circa un mese e che a mio avviso sarà piuttosto lunga.
Probabilmente è già iniziato il processo di develeraging degli asset, per cui si venderà sui massimi e piano piano si riaccumulerà sui minimi : un inizio della exit strategy di cui nessuno parla ufficialmente – anzi, si continua a discutere su un QE release 2.0 – ma che probabilmente è già partita.
Per altro il range inferiore è tuttora da definirsi, al momento pare essere area 1016/1020 per lo Spoore, ma vedremo.
Se lo S&P rompesse 1100 si troverebbe davanti prestissimo un vero muro in area 1120/1130, 50% di ritracciamento del bear market : quello raggiunto ieri dal Dow – fortissima resistenza in area 10300/10400.
Il Nasdaq è fra il 61.8% ed i il 66%, l’EWZ ha raggiunto quota 66% e subito sono fioccate le vendite (come da pronostico).
Pertanto, i movimenti visti ieri sono del tutto normali da un punto di vista tecnico, dati che gli obiettivi di questo bear market rally sono stati di fatto raggiunti.
