Dicembre 19, 2011 EcoAnemia
Instabilità orientale

I listini asiatici hanno chiuso in forte ribasso – ma lontani dai minimi di giornata – scossi dall’annuncio della morte del dittatore nord coreano Kim Jong che ha innescato una serie di vendite sui timori di un aumento di una instabilità orientale di tipo politico/militare nell’area ; a farne le spese sono stati soprattutto il Kospi Sud-Coreano -3.43% e l’Asx Australiano -2.14%, mentre il Nikkei ed Hong Kong hanno limitato le perdite (rispettivamente -1.26% e -1.18%).
Mentre riguardo venerdì scorso – in una seduta sostanzialmente senza spunti dove i listini americani hanno chiuso tutti a ridosso della parità – sono da segnalare alcune vicende societarie di interesse specifico.
La crisi ormai cronica di una ex-starlette dei listini come RIMM (il BlackBerry non tira più, soffre la concorrenza spietata degli iPhones e degli Android, ma soprattutto i canadesi non riescono a lanciare una nuova generazione di smartphones, risultato un nuovo ribasso sulle proprie stime di vendite e soprattutto di profitti netti ampiamente sotto il consensus) a cui fa da contraltare il buon risultato previsto – ma non ancora realizzato – da parte di ADBE (la casa produttrice di software come Reader, Photoshop e Flash Player stima infatti per il T1-12 vendite superiori al consensus).
In Europa la crisi si fa sentire sempre di più, altra società energetica in forte difficoltà (ricordo ancora l’equazione, minor consumo energetico = recessione = stagflazione visto la contemporanea presenza di spinte inflazionistiche latenti) : l’E.on tedesca (Angelona, la senti questa voce ? per altro sono i miei fornitori – ladroni – del gas) taglia 11k posti di lavoro (con la scusa puerile di salvaguardarne migliaia di altri).
Mentre i nazionalizzati strafalliti di Royal Bank of Scotland hanno finalmente deciso di cambiare mestiere visto i loro scarsi risultati nel settore investment, infatti hanno dato mandato a McKinsey & Co. per preparare la chiusura di circa la metà dell’attività di investment banking.
Stamattina apertura dei mercati UE in gap down, prontamente però colmato nelle prime ore di contrattazioni : in questo momento i listini navigano esattamente intorno alla parità, con maglia verde il mercatino del pesce (+.5% circa), ed € che continua a tenere faticosamente quota 1.30, da cui dovrebbe momentaneamente riprendersi.
Chiudiamo con l’angolo di comicità : venerdì Fitch (agenzia made in France, ricordiamolo sempre che è controllata al 60% da Fimlac) ha downgradato il rating della maggiore divinità dell’universo nonchè severa mistress dei mercati, cioè GS (insieme alla sorellina Bofa), per cui a questo punto in questa settimana tutto è pronto per un corposo rimbalzo di Natale (ok, sarà un dead bounced cat, ma questo è ciò che passa il convento).