John Snow : intervista virtuale

Dicembre 4, 2004 EcoAnemia


John Snow : intervista virtuale

John Snow : intervista virtuale
John Snow : intervista virtuale

Giochino.

Prendendo spunto dalle dichiarazioni di john Snow a Cnbc di questa sera, e dalla reazione dei mkt valutari ai dati macro usa di oggi (€/$ a ridosso di 1.35, prima quota considerata a rischio per le imprese Eu), ecco un faccia a faccia virtuale.

I miei commenti sono naturalmente fra parentesi.

Il governo di Washington, come da tradizione non si discosterà da una politica a favore del “dollaro forte”,

(Umorismo.
Qui in Eu infatti le imprese sono tutte contente di questo fatto, non è vero ?)

tuttavia, “é meglio che il valore delle monete” internazionali venga “stabilito dal mercato”.

(Mi sembra che stiano stabilendolo molto bene, Mr. John Snow)

In America “c’é sempre stata una politica per il dollaro forte e continuerà ad esserci, poiché è la roccia” su cui si sostiene la sua economia.

(Già, sappiamo bene.
L’afflusso dei capitali esteri è stato, in passato, il pilastro su cui avete rafforzato i vostri mercati : attraendo capitali dall’estero che venivano reinvestiti dalle vostre società in ricerca e tecnologie nuove.
Ma con un $ sempre più debole, mi domando come potrete attrarne di nuovi, infatti, guardacaso, le società Usa stanno iniziando a pagare dividendi.

Ed immagino come siano contenti di questo fatto in primis gli Americani, ma anche e soprattutto i banchieri asiatici, che si sono riempiti i forzieri di $$.

Le ricordo che le banche centrali asiatiche contribuiscono per circa l’85% al fabbisogno interno americano per la copertura del debito pubblico.
Cosa succederebbe se decidessero di prendere come valuta di riferimento un’altra moneta, l’Euro, piuttosto che il Dollaro ?

Glielo dico io : un aumento smisurato dei tassi obbligazionari a lunga scadenza.con ricadute colossali sui consumatori americani che sono già indebitati fino al collo.

Ed è quello che si sta iniziando a vedere negli ultimi gg, un bell’aumento dello spread fra tassi a breve e lunga scadenza)

Ciò nonostante – ha aggiunto – “é meglio che il valore delle monete venga stabilito dal mercato.
Non voglio commentare, però, sulle sue direzioni”.

(Lapalissiano, Mr. John Snow : ma fino a quando credete di potere resistere, anche alla luce di quanto detto sopra.
Lo sa che la banca centrale russa sta iniziando ad acquistare €€ come valuta di riferimento in sostituzione dei $$ ?)

Il numero uno del Tesoro statunitense – invitato a riflettere sulla attuale situazione dei cambi a livello mondiale – ha poi definito “cruciale” il bisogno “di ridurre il deficit” che grava sulle casse statunitensi

(State “bruciando” giorno dopo giorno valuta nonostante una massa monetaria di non so quanti trilioni di $$ aumentata smisuratamente negli ultimi anni, senza contare l’enorme numero di contratti swaps stabiliti nella maggiora parte OTC, cioè over the counter.per non tacere nell’enorme ammontare dei contratti in derivati di qualsivoglia genere.

Naturalmente tutto bene, finchè qualche grossa isituzione finanziaria o banca nazionale non ci rimetterà le penne : a quel punto l’effetto domino che si può innescare a catena può essere di dimensioni difficilmente controllabili)

e ha invitato a muoversi per “una maggiore flessibilità delle valute, soprattutto nelle aree del mondo dove è carente, come la Cina”.

(La parità con lo yuan cinese è fissa)

Davanti alle telecamenre della Cnbc, Snow ha poi colto l’ occasione per esprimere commenti sulla situazione del mercato del lavoro, alla luce dei 112.000 posti creati a novembre annunciati oggi.

(Revisione nettamente al ribasso, erano previsti minimo 190k. Ed arriva dopo le elezioni : finita la festa ?)

e sullo stato dell’inflazione.

(Vera vostra ancora di salvezza per scampare dalla deflazione)

“Se continuiamo a mantenere solido il Prodotto Interno Lordo salito del 3,9% nel terzo trimestre – ha aggiunto – vedremo arrivare, in futuro, molti nuovi posti di lavoro.

(E dove li create, dal nulla ?)

Quanto all’inflazione – ha proseguito – non sono preoccupato, abbiamo una produttività alta,

(Unica cosa sensata, è vero, la produttività negli Usa è alta. Ma se si produce tanto senza che venga consumato, le scorte nei magazzini aumentano, e si torna in recessione.
I consumi interni non è che siano molto sostenuti, a sentire le stime di Wal Mart e di Home Depot per il Thanksgiving)

L’economia globale sta crescendo,

(Qui avrei i miei dubbi)

e i tassi di interesse sono normali per un periodo di ripresa.

(Peccato che siete costretti ad alzarli, ed anche molto alla svelta.
E forse non basterà)


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