Into the groove

Marzo 20, 2006 Riflessioni di una eretica


Into the groove

Ultimamente mi è capitato di sentirmi dire che sono una persona fredda e distaccata, apprezzata esclusivamente per il mio metodo scientifico e la chiarezza di idee.

Una sorta di manuale da seguire alla lettera.
Un robot.

Una persona senza cuore né anima.

Ok.
Ne prendo atto.
Ma io so che non è così.

Perciò, chi mi ritiene tale, mi dimentichi per sempre.

Non ha davvero compreso nulla della mia personalità.
Non spetta a me giudicarmi in questo modo, ma occorre essere davvero rancorosi nei confronti del mondo intero per aver colto questo.
Bisogna proprio rosicare forte.

E forse nasconde una punta (solo una punta ?) di invidia nei miei confronti, anche se non ne comprendo i motivi.
Nei confronti di chi, nonostante le mille difficoltà, cerca di combattere.

Nei confronti di chi ha sempre dimostrato disponibilità.

Forse in questo mondo bisognerebbe essere più egoisti e molto meno altruisti, al di là delle belle parole che si sentono spesso dire da tutti.
Sono tutti ipocriti.

Ho imparato una cosa : sono troppo altruista e troppo poco cinica.

Ma non riuscirò mai a esserlo.
Altrimenti, non sarei io.

Ho sempre pagato a caro prezzo il mio atteggiamento di disponibilità nei confronti degli altri.

Ho capito che il mio entusiasmo, il mio modo di fare spontaneo e il mio cercare di pormi in modo disinteressato nei confronti degli altri non sono apprezzati.
Mi impegno troppo.

Non mi limito a dire belle parole.
Mi impegno concretamente per gli altri, mi do da fare per ottenere un futuro migliore per tutti.


Into the groove
Into the groove

Non vogliono dialogare.
L’unica cosa che vogliono è prevalere sugli altri.

Se ottieni qualcosa in più rispetto agli altri e cerchi di metterti al servizio della collettività, sei una ladra, sei fortunata, hai gli appoggi giusti, sei cinica.

Le persone come me non sono apprezzate.
Nonostante io stia cercando di colmare un divario che, per quanto mi riguarda, è davvero molto profondo.

Si vuole l’apparenza, non la sostanza.
Perciò, a coloro che hanno dipinto questo ritratto di me, consiglio di meditare su una frase di Antoine de Saint-Exupery :

“L’essenziale è invisibile agli occhi”.


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