Investimenti alle imprese sottratti dai mutui casa

Giugno 13, 2012 MacroEcoAnemia


Investimenti alle imprese sottratti dai mutui casa

Ogni volta che si discute di debiti e della loro opportunità, salta fuori sempre la stessa cosa : la convinzione che il mutuo per la casa sia un buon investimento.
A questa errata convinzione si giunge essenzialmente dando per scontate alcune gigantesche distorsioni di mercato che, peraltro, ben presto dovranno essere risolte.

Si è permesso ai comuni di rilasciare nuove autorizzazioni per le costruzioni.
E di trarne profitto, spinti ad autorizzare sempre, alleggerendo il carico fiscale sulle case, sugli affitti, sulle ristrutturazioni e sulle modifiche, nonché con ulteriori condoni edilizi.

Costruire era bello, possedere casa ancora meglio.

Quindi, quando si confronta “vivere in affitto” con “possedere casa“, si parte da un presupposto sbagliato :

Quasi totale assenza di vere tasse sul patrimonio immobiliare.
La disponibilità di terreni edificabili.
Riduzione delle norme edilizie.
Condoni a intervalli regolari.
Detassazione delle aziende edili e trattamento fiscale di favore sull’IVA del settore edile.

Tutto ciò ha reso facile possedere una casa.


Investimenti alle imprese sottratti dai mutui casa


Il secondo fattore distorsivo è arrivato con i mutui : le condizioni finanziarie con cui sono stati ottenuti sono state eccezionali e difficilmente ripetibili nella storia.

Il costo del denaro è stato eccezionalmente basso negli ultimi decenni
Costruttori edili nel CDA delle banche
Libor/Euribor conveniente e distorto dagli operatori
Gestione cartolarizzabile del rischio

Queste condizioni eccezionali hanno fatto nascere la convinzione di poter pagare un prestito in 20 anni, pagando interessi molto bassi.

In condizioni normali, in periodi di crescita economica, con un costo del denaro minimo attorno al 2,5%, un tasso di interscambio bancario non distorto e una gestione normale del rischio, un mutuo a 20/25 anni sarebbe stato praticamente insostenibile per quasi tutti, a causa del tasso di interesse.

Questo a meno che un rischio non cartolarizzabile avesse consentito di accendere il mutuo.

Ma quando si afferma che i mutui per l’acquisto della casa siano stati un errore e che non si dovrebbero consentire debiti simili, si riceve sempre la stessa risposta : “Ma in confronto a un affitto è conveniente“.

Ma :

Le banche non possono prestare una quantità di denaro infinita.
Le banche possano esaurire la quantità di denaro da prestare?
Se le banche prestano tutto per fare mutui casa, rimarranno senza fondi per le aziende.

Quindi, il mutuo è conveniente (individualmente) rispetto all’affitto (sebbene in condizioni di mercato distorte), ma possiamo dire anche che il credito ai proprietari di case è preferibile al credito alle aziende ?

La domanda allora sorge spontanea : se i soldi dati ai proprietari di case fossero finiti alle aziende, alle industrie, cosa sarebbe cambiato per il Paese?

Chi ragiona in maniera sistemica afferma : “Il mutuo è più conveniente dell’affitto“, e risponde : “Anche se fosse – e non lo è – per il singolo, il mutuo è molto peggio del credito alle imprese per l’economia nazionale“.

A quel punto, l’immobiliarista furbo ti dice che i soldi per il mutuo alla fine finiscono nelle tasche delle aziende, quelle edili.

Ma è una truffa bella e buona :

Le aziende edili italiane non esportano, quindi non contribuiscono a migliorare il saldo delle partite correnti.
Le aziende edili italiane utilizzano manodopera poco qualificata, in prevalenza immigrati.
Il commercio di immobili in Italia non crea alcun valore aggiunto.

Dando fondi alle aziende edili, si riempie il Paese di manodopera poco qualificata che, una volta terminato il boom, sarà impossibile riutilizzare in altri settori.
Inoltre, non aumenta le esportazioni e aumenta l’indebitamento privato.

Il boom dei mutui per l’acquisto di case ha quindi avuto conseguenze devastanti : da un lato ha immobilizzato la manodopera, bloccando il mercato, dall’altro ha sottratto credito alle imprese.


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