Ottobre 17, 2024 Internet e virtual life
Tanto, chi se ne accorge ?
Io robot. Ormai di esseri umani ne sono rimasti pochissimi

Si tratta del titolo di una raccolta di racconti di fantascienza scritta da Isaac Asimov, che ha come protagonista la dottoressa Susan Calvin, una donna estremamente tenace, fredda e completamente assorbita dal proprio lavoro e dall’emotività più simile a quella dei suoi oggetti di studio, i robot, che a quella di un normale essere umano.
Asimov ne fa un personaggio dotato di grande intelligenza e sangue freddo, capace di risolvere situazioni difficili create spesso dall’umana imperizia o negligenza, e che non esita a dichiarare di preferire i robot agli esseri umani, in quanto i primi sono incapaci di mentire.
Se però sono incapaci di mentire, i robot sono anche incapaci di prendere decisioni, quindi di avere quel libero arbitrio e quella flessibilità che solo la ragione umana, e non un cervello positronico, è in grado di esprimere.
Per quanto un computer possa essere complesso, resta pur sempre un computer.
Ogni decisione, ogni sfumatura, ogni piccola incongruenza che non è stabilita e scritta nel programma, resta qualcosa che un meccanismo, un circuito elettronico non potrà mai percepire.
In presenza di un errore così semplice, la questione rimarrà irrisolta in eterno.
È risaputo che io non ami i robot, o per meglio dire, la cosiddetta Intelligenza Artificiale.
La mancanza d’amore nel mondo di oggi è dovuta alla mancanza d’anima, dote che, ovviamente, i robot non possiedono.
Provate a telefonare alla vostra compagnia telefonica o elettrica nel caso abbiate un problema.
Prima di arrivare a un operatore in carne e ossa (che potrebbe essere in outsourcing in una qualche sede sperduta in India, di cui non esiste più neppure un indirizzo fisico, ma solo una casella di posta elettronica dalla quale risponde, ovviamente, un bot, quindi un robot), occorre affrontare una specie di labirinto simile a un gioco enigmistico, fatto di tasti e di abilità con le dita.
In poche parole, è necessario premere i tasti giusti prima che la comunicazione si interrompa.
Altrimenti, bisogna ricominciare dal punto in cui si è interrotti.
Dopo almeno una ventina di tentativi andati a vuoto, si riesce finalmente a parlare con un operatore : probabilmente l’unico della compagnia, oltre all’Amministratore Delegato, che però è impegnato a fare veline e a farsi eleggere in Parlamento.
Immancabilmente, il povero tapino vi risponderà che per qualsiasi tipo di reclamo dovrete inviare un’email.
Dopo aver scritto l’email, arriverà la solita risposta prefabbricata da un robot, a cui non è possibile rispondere in alcun modo, altrimenti l’intera pratica sarà invalidata.
La stessa cosa accade con banche, assicurazioni e uffici pubblici.
Ormai è un mondo di robot : gli esseri umani sono ormai pochissimi.
L’invasione è ormai completa.
Le macchine, i robot e i software ormai completamente automatizzati gestiscono la vita di quello sparuto gruppo di esseri umani sopravvissuto (ancora per poco) all’estinzione.
Una specie dotata d’ingegno, di senso per il bello (o per il brutto), di sentimento di giustizia (o d’ingiustizia), di bontà (o di cattiveria) non ha più utilità né ragione d’esistere su questo pianeta.
È solo grazie a un programma che i robot la conservano e la nutrono in un contesto molto simile a quello di un acquario.
Un tempo, tanto tempo fa, anche dietro a questo blog c’era una persona vera.
Successivamente, Google ha ritenuto che le persone reali dietro ai blog fossero del tutto inutili, esattamente come lo erano gli operatori che risolvevano i problemi delle persone reali (qualcuno ha davvero mai provato a contattare Google per risolvere un problema ?)
Poiché in mancanza di persone reali non esistono più né i problemi reali né le persone reali, l’Amministratore Delegato di Google ha deciso per l’eliminazione totale di tutti i blogger umani.
Tanto chi se ne accorge ?