Keoma (1976). Un inno alla libertà ed al coraggio di un essere umano
Un ex eroe della guerra civile americana che sta vagando per il West, cercando uno scopo nella sua vita…
Keoma (1976) è un ex eroe della guerra civile americana che, dopo aver perso tutto, vaga per il West alla ricerca di un significato nella sua vita.
Mentre sta tornando a casa, ne trova subito uno : salva la vita di una donna incinta di nome Lisa, che secondo gli abitanti del paese da dove proviene dovrebbe essere rinchiusa in una vecchia miniera a morire di peste.
Anche se non è ancora malata.
Così facendo, Keoma scopre che la città vicino alla sua vecchia casa è stata colpita da altri fatti negativi : un certo Caldwell ha comprato sia la miniera che tutti i terreni nelle vicinanze e spadroneggia ovunque.
Nessuno può lasciare la “sua” città.
A meno che non si finisca uccisi in una sparatoria.
O di peste (anche se si è ancora sani).
A questo punto, però, ha un problema : mettersi contro Caldwell, sfidandolo (e nel contempo proteggendo Lisa), lo mette anche in contrasto con Shannon, Butch, Lenny e Sam, che sono suoi fratellastri.
Ma il pensiero di Keoma è chiaro :
“Tutti abbiamo il diritto di nascere”.
Quindi anche il figlio di Lisa.
Keoma non ricorda il suo passato, ma lo rivive in modo diretto.
Su di lui la morte non si limita a incombere, ma lo accompagna costantemente.
Si materializza fin dalle prime scene sotto forma di una donna in carne ed ossa che non esita a dispensargli consigli :
“Questa non è mai stata la tua gente, non ti ha mai amato…”
Alla fine, fa da levatrice al bambino di Lisa che nasce nella violenza di un duello finale in cui non si sente alcun suono se non le urla della partoriente, che morirà dopo aver dato alla luce il bambino.
Un film che lancia un messaggio decisamente attuale contro la discriminazione e lo sfruttamento.
Ma soprattutto è un inno alla libertà e al coraggio di un essere umano, il mezzosangue indiano Keoma, che dà tutto per tutti.
