Gennaio 20, 2008 EcoAnemia
Keynes nel momento sbagliato
In questi ultimi giorni tutti i mass media stanno parlando del nuovo stimolo fiscale negli USA che verrà dato sotto forma di un rebate, in pratica uno sconto sulle imposte.
La FED ed in particolare Bernanke si sono subito dichiarati d’accordo anche se hanno immediatamente precisato che devono essere temporanei.
Lo stimolo verrebbe concesso ai ceti piu’ bassi, non tanto per umanitarismo ma in quanto avrebbero “una propensità marginale al consumo piu’ alta dei benestanti”.
In pratica, vogliono indurre i consumatori americani a spendere ulteriormente ed a indebitarsi ancora di più.
Tutto questo naturalmente avrà un prezzo : il denaro proveniente dalle entrate fiscali minori dovrà essere sottratto ad altri investimenti produttivi.
Venerdì, dopo un primo momento di euforia (+200 pti sul Dow Jones) lo hanno capito anche i traders perchè in seguito è schizzato in breve a -150pti per poi assestarsi a -50pti nonostante le batoste dei giorni scorsi.
La Fed si prepara ad un nuovo taglio del costo del denaro (50 basis point, anche se c’è chi parla addirittura di 75pti) che piazzerebbe il rendimento dei 30yr Treasury Bonds sotto il livello di inflazione che e’ attualmente del 4,1% (taroccato) anche se si affannano a dire che tolti i componenti volatili, l’inflazione “core” si assesta sul 2.1%.
Le pressioni per abbassare i tassi e salvare la marea di cartaccia da parte delle banche sono forti : le banche hanno già iniziato a scrivere a bilancio perdite dovute ai subprimes molto superiori rispetto a quelle che erano state preventivate nei mesi scorsi, e, giocoforza, dovranno essere messe a riserva.
La conseguenza è che dovranno chiudere i rubinetti dei prestiti concessi per compensare la perdita di liquidità.
Venerdì ha inoltre sorpreso il dato del Consumer sentiment dell’ Università del Michigan, sorprendentemente migliorato.
Ottimismo ingiustificato oppure la crisi sara’ breve e poco profonda ?
Oppure un dato semplicemente anomalo.
Personalmente mi chiedo come gli USA possano puntare a politiche di stampo Keynesiano quando la loro economia è afflitta da :
Debito pubblico pari a 9.200 miliardi di $ (70 % del Pil)
Debito estero pari a 13.000 miliardi di $ (100% del Pil)
Debiti delle famiglie americane pari al 102% del Pil
Dare soldi per aumentare i consumi, quindi le spese e quindi i debiti, in aggiunta a politiche come quella militare che nel tempo stanno creando voragini assolute nei bilanci federali ?
Sempre più allegramente verso il precipizio.