Aprile 22, 2010 EcoAnemia
La carta di credito magica non esiste
Ho deciso di riportare quest’articolo, a mio avviso molto importante e significativo, perchè educare i bimbi sin dall’infanzia al valore del denaro ed al risparmio è una cosa che negli ultimi anni si è persa totalmente, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il benessere generalizzato ha come rovescio della medaglia proprio questo fatto.
Ricordo che un bimbo spendaccione si trasformerà facilmente da grande in un debitore insolvente.
La carta di credito magica non esiste
Si ringrazia per la disponibilità la testata giornalistica Swissinfo.ch
[…]Janna, vestitino rosso e lunghe trecce d’oro, va al supermercato con i genitori. Il suo viso si illumina quando raggiunge il reparto dei giocattoli.
Lì la sua fantasia comincia a viaggiare: immagina di essere nel paese dei balocchi, in un mondo dove tutto è possibile, dove tutti i suoi desideri vengono esauditi.
Si imbatte così in «Potz Tuusig», un personaggio fiabesco, che consegnandole una carta di credito magica la induce a riempire il suo carrello di bambole, peluche, leccornie.
Campagna di prevenzione
È l’incipit di una fiaba moderna dal titolo «Potz Tuusig» – esclamazione svizzero tedesca che significa perbacco – presentata di recente a Basilea da Pro Juventute, fondazione svizzera attiva nel settore dei bambini e giovani, e da Plusminus, ufficio di consulenza in materia di indebitamento e di gestione del canton Basilea.
Si tratta di una pubblicazione illustrata e interattiva per bambini dai 5 agli 8 anni e pensata per farli riflettere sul valore dei soldi.
«Potz Tuusig segna l’inizio di una campagna di prevenzione sulla corretta gestione del denaro in Svizzera», spiega a swissinfo.ch Stephan Oetiker, presidente di Pro Juventute.
«L’obiettivo del libro è di fornire ai bambini della fascia prescolare delle competenze per gestire correttamente i loro soldi.
La storia invita inoltre genitori ed educatori a chinarsi sul tema soldi attraverso una serie di domande e di spunti di riflessione. È forse questa la principale novità del progetto».
Giovani in rosso
Questa iniziativa non giunge inaspettata e risponde a una situazione nuova e a volte drammatica che colpisce sempre più giovani in Svizzera: l’indebitamento.
Stando a un’inchiesta commissionata dall’Ufficio federale di giustizia (UFG) nel 2007, circa un terzo dei giovani adulti dai 18 ai 24 anni della Svizzera tedesca è indebitato.
Spesso si tratta di diverse centinaia di franchi prestati loro di regola da genitori, amici o conoscenti.
Pro Juventute propone di combattere questo fenomeno potenziando il ruolo educativo della scuola e dei genitori.
«Chiediamo ai cantoni l’introduzione nei programmi scolastici obbligatori del tema soldi, consumo e gestione finanziaria.
Abbiamo formulato questa richiesta poiché la piaga dell’indebitamento ci preoccupa.
Invitiamo quindi la scuola e la famiglia ad occuparsi di questo tematica di stretta attualità servendosi di questo mezzo didattico gratuito», sottolinea Oetiker.
Irresistibile acquisto
Cellulare di ultima generazione, pantaloni griffati, lettori MP3, automobile sportiva e uscite con gli amici sono solo alcune delle molte trappole per finire nel vortice dei debiti.
Il mercato ha individuato nel giovane uno spensierato e affezionato cliente.
I prodotti vengono offerti a rate e così, chi non sa resistere al desiderio di uscire in discoteca con l’ultimo gioiellino tecnologico o con la giacca di pelle di firmata, finisce ben presto nelle grinfie dei creditori.
In Svizzera, stando a uno studio svolto dalla Scuola universitaria professionale bernese nel 2003, gli adolescenti fra i 12-18 anni spendono complessivamente tra mezzo e un miliardo di franchi all’anno.
«Sono soldi che i giovani posseggono solo in parte – evidenzia il presidente di Pro Juventute – ed è quindi scontato vederli convivere con un conto in banca costantemente in rosso o con prestiti da saldare a dritta e a manca. I giovani non hanno purtroppo imparato come rispondere adeguatamente ai bisogni indotti dalla pubblicità».
Insegnamenti per la vita
È una lacuna che «Potz Tuusig» intende colmare partendo dai consumatori più piccoli.
Infatti, anche loro sono bersagliati giornalmente dalla reclame.
È sufficiente entrare in un supermercato con i figli per accorgersi delle linee di prodotti sviluppate a misura di bambino.
Per i genitori, l’acquisto può trasformarsi a volte in un vero e proprio incubo, se non si adottano delle strategie educative adeguate.
Insegnamenti che Christa Rigozzi, miss Svizzera 2006 e nonnina raccontastorie per l’occasione, non ha più dimenticato. «Mia madre mi ha sempre responsabilizzata e mi ha insegnato a gestire da sola i soldi.
Mi ha dato così la possibilità di imparare dagli errori. A volte, mi capitava di spendere subito la paghetta settimanale, per seguire un mio capriccio, e di pentirmene subito dopo».
Janna, la piccola protagonista della fiaba, resiste invece alla tentazione di soddisfare i suoi desideri.
Fa le linguacce a Potz Tuusig, abbandona il suo carrello della spesa e ritorna ad abbracciare i suoi genitori.
«È importante che i bambini imparino subito che non esiste una carta magica e questa storia insegna loro a non spendere più di quanto si ha in tasca», conclude miss Svizzera 2006.