Luglio 7, 2008 Memorie dal sottoscala
La cruda realtà
Se c’è una cosa che mi fa davvero rabbia, è leggere o sentire dire che si è tolleranti e non si giudica.
Perché poi, nella maggior parte dei casi, si scopre che chi lo dice non ci crede affatto, è solo un modo per sentirsi più “in” nei salotti buoni.
Chi crede davvero in queste cose, non lo dice a parole, ma semplicemente lo fa.
Purtroppo, però, mi trovo spesso a scontrarmi con questa mentalità.
Infatti, fino ad ora ho incontrato molto raramente qualcuno fra questi capace di andare al di là della solidarietà virtuale, che non è altro che un dotto esercizio di espressione verbale.
Potrei fare un elenco lunghissimo.
Spesso, anzi, queste sono le prime persone che solitamente si dissociano completamente, prendendo le distanze da qualsiasi presa di posizione e qualsiasi iniziativa solo paventata come progetto.
Al contrario, un valido sostegno (bastano poche parole, oppure semplicemente ascoltare o dare la possibilità di parlare) arriva sempre da chi rimane nell’ombra.
Fatti, non parole.
Meglio la concretezza dei tanti giri di parole inutili.
È finito il periodo dei sogni e degli ideali.
Questa è la cruda realtà.