Gennaio 2, 2025 Chiavi dell’Abisso, Il Great Reset del WEF, Totalitarismo
Nessuno può, per un periodo che non sia brevissimo, indossare una faccia da mostrare a se stesso e un’altra da mostrare a tutti gli altri, senza alla fine ritrovarsi nell’impossibilità di capire quale sia la vera.
La fine della società multiculturale
Sono passati tre anni da quando ho scritto questo post e l’Agenda avanza indisturbata, senza intoppi o quasi.
Forse gli europei si meritano davvero questo finale.
Novembre 11, 2021
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Hanno dato a una macchina uno dei concetti più nobili che un essere umano possa avere : la nazionalità.
Pochissime persone se ne sono rese conto.
Mentre altre hanno distolto l’attenzione da ciò che implica realmente per il futuro ormai alle porte.
Quando a una macchina viene conferita la nazionalità, a quella macchina vengono attribuiti una serie di diritti inseparabili dalla persona.
Diritto alla rappresentanza legale, diritto all’assistenza sanitaria, diritto a essere trattati con rispetto, diritto a partecipare agli affari pubblici, diritto a partecipare alla vita politica.
In questo caso, però, non si tratta di una macchina, ma di un’entità digitale non fisica.
Un’intelligenza artificiale.
È la cosa più importante del mondo, eppure nessuno si è preoccupato di notarla.
Colpisce molto, infatti, che in tali paesi così “evoluti” un cyborg abbia più diritti di una donna.
Se si va più a fondo, però, le ragioni di tutto questo sono “altre” e molto diverse da quanto si potrebbe immaginare.
Ed ecco a voi, signore e signori, chi è il primo alleato della cultura arabo-integralista che sta progettando di conquistare il mondo e di connettere l’umanità all’intelligenza artificiale : Klaus Schwab.
“Insieme creeremo una nuova vita più felice“.
L’Arabia Saudita ha annunciato piani per costruire una megalopoli da 500 miliardi di dollari (chiamata Robot City) alimentata dalla robotica e dalle energie rinnovabili sulla costa del Mar Rosso del paese.
Majid Alghaslan, un giovane saudita che presiede una società in crescita nel settore dei servizi energetici e delle tecnologie innovative, ha dichiarato :
“L’Arabia Saudita è nel mezzo di una trasformazione economica, sociale e di sviluppo senza precedenti ed è ora chiaro che è più aperta che mai agli affari, in particolare per chi ha idee innovative, e tutto questo avviene nel contesto della Visione 2030 del Paese.
L’innovazione sarà alla base della nostra trasformazione e questo è un altro fattore importante per la prosperità economica sostenibile e per lo sviluppo delle future generazioni di sauditi e del mondo”.
Le connessioni di questo folle progetto con la cosiddetta “Agenda 2030” sono evidenti.
Per chi ancora non ne fosse al corrente, il 25 settembre 2015 l’ONU ha pubblicato i 17 obiettivi che, secondo le loro macabre intenzioni, vorrebbero raggiungere sotto il nome di “Agenda 2030”.
Mentre quella che l’aveva preceduta, cioè la cosiddetta “Agenda 21” del 1989, era quasi esclusivamente limitata ad aspetti ecologici, il programma dell’ONU successivo si rivolge a quasi tutti i settori della vita.
Anche se la cosiddetta “Agenda 2030” (che non è altro che il cosiddetto Great Reset di Klaus Schwab) all’apparenza dà un’impressione positiva di pace e giustizia in un pianeta sano, uno sguardo più attento invece rivela che si tratta del vero programma del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale per schiavizzare tutti i popoli del pianeta.
Ed ecco il terzo attore che entra prepotentemente in gioco : il Vaticano (almeno l’ala che sta ancora vicina a Papa Francesco).
Tuttavia, l’unica cosa che tutti loro riusciranno a ottenere sarà la divisione del mondo in mille pezzi.
E l’accanimento nei confronti dell’umanità, spacciato per “emergenza sanitaria” e perpetrato nei confronti delle persone di etnia occidentale (principalmente di religione cattolica o ebrea), si inserisce esattamente nella prossima analisi della società “multiculturale” europea.
Ovviamente, i responsabili dello scempio non sono certo i vu-cumpra (e, in generale, la popolazione che ormai abita in maggioranza nelle periferie delle grandi città occidentali, soprattutto in Europa) che sbarcano il lunario vendendo chincaglieria o coloro che lavorano come operai nella grande industria, ma sono ben altri…
Una società multiculturale che ben presto cadrà a pezzi
Purtroppo, il Corano parla apertamente di considerare i non musulmani come persone “cattive” da combattere e sopprimere fino alla conversione all’Islam o alla loro eliminazione fisica.
Per questo motivo tutti i non musulmani dovrebbero rendersi conto che l’Islam non è affatto un’ideologia amichevole nei confronti delle altre religioni.
O, come si usa affermare nel mainstream, “tollerante“.
Questo perché il Corano contiene numerosi versi che incoraggiano la guerra contro i miscredenti.
Alcuni sono semplicemente disegni che rappresentano dei “comandi” che insegnano a tagliare teste, mani o dita.
Uccidendo così gli “infedeli“.
Sia che si nascondano ovunque.
I musulmani che non si uniscono a questi massacri sono definiti senza mezzi termini ipocriti.
E sono avvertiti che Allah li manderà all’inferno.
Ecco alcuni estratti dal Corano :
Sura 2, versetto 191 : E uccidete i non credenti ovunque li troviate, e cacciateli da dove vi hanno cacciato…
Sura 2, versetto 193 : Combatteteli finché non ci sarà più miscredenza e adorazione degli altri insieme ad Allah…
Sura 2, versetto 216 : Combattere (jihad) è stato ordinato per voi (musulmani), anche se non vi piace, e Allah lo sa, ma voi non lo sapete…
Sura 4, versetto 34 : Sono gli uomini a occuparsi delle donne…
Inoltre, un proverbio afghano afferma :
“La donna deve rimanere nella casa del marito o nella sua tomba“.
Sempre più spesso i politici dell’UE dicono che “l’Islam appartiene all’Europa“.
Purtroppo, nonostante sia falsa dal punto di vista storico e culturale, non lo è altrettanto dal punto di vista demografico.
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Infatti, l’immigrazione di massa ha contribuito a rendere l’Islam parte integrante dell’Unione Europea, soprattutto nell’ultimo decennio.
Basta pensare alla grande quantità di musulmani presenti in Francia e in Germania.
Naturalmente, non esiste alcuna possibilità che i musulmani lascino l’UE nei prossimi anni per tornare nei loro Paesi d’origine, prima che il tenore di vita nell’UE non sia sceso a quello del Terzo Mondo.
È invece molto più probabile che molti europei, anche a causa dei problemi che si accingeranno ad affrontare in un futuro molto prossimo, possano decidere di abbandonare la loro terra natale.
Ma fino a quel momento il numero degli immigrati continuerà inesorabilmente ad aumentare.
E con il proseguire di questo processo, le culture europee dovranno affrontare una distruzione ancora maggiore.
Di conseguenza, i musulmani avranno sempre meno probabilità di tornare un giorno nel loro Paese d’origine.
Ogni generazione più giovane considererà l’UE come il proprio luogo d’origine.
La storia si ripete
Ovviamente i governi non cambieranno mai rotta finché non si troveranno di fronte a un fatto compiuto.
L’imbarbarimento dell’Europa.
Con la conseguente negazione della sua storia e della sua cultura.
Non ammetteranno mai che tutto quello che stanno permettendo cambierà profondamente la storia e la cultura del continente.
Proprio come i barbari, che gradualmente ne presero il controllo prima da un punto di vista economico e poi militare, hanno distrutto i valori in tempi passati.
La storia si ripete sempre, essendo ciclica per sua natura.
L’Europa verrà di nuovo travolta da questa ondata.
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Attualmente, in Europa, solo il Kosovo e l’Albania sono gli unici paesi di maggioranza musulmana.
Tuttavia, la situazione cambierà rapidamente nel prossimo futuro.
Uno studio effettuato dall’Istituto islamico tedesco, ad esempio, conferma che entro il 2045 in Germania saranno presenti oltre 50 milioni di musulmani.
La popolazione tedesca, al momento, è stimata in circa 96 milioni di individui.
In un contesto del genere, è facile prevedere che entro il 2040 (o forse anche prima) il Cancelliere tedesco (ovvero il capo del Governo) possa essere un mussulmano.
Qualche anno dopo, una maggioranza di cittadini di religione mussulmana potrebbe modificare facilmente la costituzione tedesca.
Un altro studio, questa volta compiuto dal Pew Research Center for Europe di Washington, prevede un aumento drammatico della percentuale di mussulmani in tutta l’UE entro il 2050.
D’altra parte, anche se in questo momento le frontiere dell’UE fossero chiuse immediatamente e il tasso di migrazione ridotto immediatamente a zero (ma sappiamo che non è così, anzi in questo momento sta succedendo proprio il contrario), questa tendenza mostra pochissime possibilità di essere fermata.
Semplicemente in base alla differenza dei tassi di fertilità tra mussulmani ed europei.
Democrazie o tecnocrazie ?
È risaputo che le moderne democrazie non siano per nulla democratiche.
E naturalmente, se fossero davvero utili, le elezioni sarebbero vietate.
Tuttavia, se gli eventi continueranno a svilupparsi al ritmo attuale, ben presto le “libere elezioni” saranno definitivamente messe al bando.
Non solo perché gli attuali politici in carica sanno che, vista la devastazione economica, sociale e politica da loro causata, non hanno alcuna possibilità di essere rieletti.
Ma semplicemente perché il loro piano è di completare l’immigrazione di massa (il tristemente noto piano Kalergi).
Di conseguenza, quando gli attuali governanti “concederanno” la possibilità di libere elezioni, i musulmani, in particolare, e, in generale, tutti gli immigrati nell’UE saranno già in maggioranza assoluta.
Inoltre, si può presumere che, anche se i politici in carica venissero rovesciati con rivoluzioni più o meno cruente, ben presto (nel 2032 ?) la parte mussulmana della popolazione non dovrà nemmeno arrivare al 50% per vincere le elezioni nella maggior parte degli Stati dell’UE.
A differenza degli inerti nativi europei, tutti i musulmani con cittadinanza europea andranno alle urne quando si tratterà di prendere il potere.
È solo una questione di tempo.
Di conseguenza, per gli autoctoni europei non ci saranno più mezzi per vincere le elezioni nazionali.
A questo punto, le elezioni nazionali saranno nuovamente abolite.
Introduzione di leggi di stampo medioevale
Tra queste troviamo la legge della Sharia, i veli a corpo intero (Burqa), le amputazioni delle mani, i tagli delle teste, gli abusi sui minori, i matrimoni combinati, i delitti d’onore, le lapidazioni, la cremazione pubblica e la persecuzione dei cristiani.
Non esiste alcuna ragione che possa farci pensare che i governi mussulmani che entreranno in carica in molti paesi europei in un futuro sempre più vicino (come Francia, Germania e forse persino Italia) siano migliori di quelli attualmente in carica in Arabia Saudita o in Somalia.
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Tuttavia, non è giusto né corretto colpevolizzare tutti i musulmani per quanto sta accadendo nell’UE.
Piuttosto, i principali responsabili di questo scempio storico e culturale sono tutti i politici in carica, maggioranza e opposizione, nessuno escluso.
In particolare, sono i mass media che ingannano deliberatamente l’opinione pubblica.
Diffondono teorie balorde secondo cui la maggioranza dei musulmani sarebbero “buoni cittadini che rispettano la costituzione dei paesi europei” e che “non desiderano altro che l’integrazione“.
Naturalmente, una parte della responsabilità va anche attribuita ai cosiddetti sostenitori dell’immigrazione “a tutti i costi“.
Quelli che sono solitamente definiti “benefattori” dal mainstream (un nome a caso : George Soros).
Coloro che non perdono occasione per criticare chi la pensa diversamente da loro.
E che naturalmente chiudono sempre un occhio (anzi, come dico sempre, entrambi) sui crimini, nella maggior parte dei casi impuniti, compiuti dagli immigrati musulmani.
Questi sostenitori dell’emigrazione sono solitamente marxisti.
Quindi atei.
E solitamente si definiscono “liberi pensatori“.
I cosiddetti politically correct
Costoro ignorano, tuttavia, o non si rendono conto (o, peggio, mentono sapendo di mentire) che nei Paesi musulmani gli omosessuali vengono impalati senza alcuna pietà.
E i cristiani sono costantemente perseguitati.
Questi sostenitori dell’immigrazione “a tutti i costi” ignorano (anzi, fanno finta di ignorare) anche il fatto che i musulmani che abbandonano la fede islamica possono essere condannati a morte.
Ignorano il fatto che la violenza contro i non credenti, che porta alla giustificazione del terrorismo, è tuttora profondamente radicata nell’Islam.
Questo fa quindi parte della cultura da cui proviene la maggioranza dei cosiddetti “rifugiati“.
I sostenitori dell’immigrazione, per ignoranza, apatia e per altri motivi psicologici, rifiutano di rendersi conto che questo tipo di “arricchimento culturale” è in realtà un impoverimento culturale che porterà alla rovina completa dell’Europa.
Inoltre, l’integrazione dei musulmani in Europa è in contrasto con il loro stesso stile di vita.
Una deliberata distruzione della cultura europea
L’integrazione della maggior parte degli immigrati di fede musulmana non è semplicemente possibile.
Le differenze culturali fra i musulmani “devoti” e gli europei “liberi” sono semplicemente troppo grandi.
L’affermazione dei predicatori islamici secondo cui ogni essere umano nasce mussulmano e diventa non mussulmano solo grazie alle influenze negative di Satana dimostra il loro pensiero.
Quindi non avranno mai alcuna possibilità di “integrarsi” con gli altri abitanti d’Europa.
Secondo il loro pensiero, il cristianesimo (come del resto tutte le altre religioni, in particolare quella ebraica) è solo una “circostanza del passato”.
Quindi, non devono essere prese sul serio o rispettate.
“Allah è tutto, e tutto è Allah !”
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Secondo i musulmani, gli esseri umani non devono pensare in modo indipendente.
Non devono nemmeno esprimersi in modo critico nei confronti di Dio.
Dio, infatti, è sempre al centro di tutti gli eventi e i musulmani non concepiscono la separazione tra religione e vita quotidiana.
Pertanto, Allah è onnipresente in politica ed economia.
Di conseguenza, è logico che la legislazione mussulmana si basi sulla Sharia.
In primo piano c’è solo la volontà di Dio, chiunque la definisca.
Una costituzione, “ufficialmente” scritta dall’uomo, che non corrisponda alla volontà di Allah, è quindi impensabile.
Gli europei, invece, possono essere cristiani o atei.
In ogni caso, la maggior parte degli europei non esiterebbe a concordare sul concetto di netta separazione tra Chiesa e Stato.
Mettono in discussione l’attualità e le connessioni in modo logico, formando così la propria opinione.
Cercano la causa e risolvono il problema.
Riconoscono la necessità di qualcosa e ne inventano.
Gli europei (e, in generale, gli occidentali) si preoccupano costantemente di migliorare le proprie condizioni di vita.
Non danno per scontato che le cose siano volute da Dio e che debbano rimanere immutate nel corso dei secoli.
Un pensiero davvero scomodo
Pertanto, e so di attirarmi fortissime critiche con questa affermazione, il mondo occidentale (cristiano o ateo, poco importa) è di gran lunga superiore a quello musulmano.
Basta pensare al numero assai basso, se non nullo, di invenzioni musulmane nel corso degli ultimi secoli.
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Quale influenza positiva può avere una religione che sostiene che i propri seguaci non sono in grado di leggere il Corano e tanto meno di comprenderlo, sulla cultura millenaria occidentale ?
Come possono migliorare la propria situazione in futuro, quando nello stesso Corano i cambiamenti sono chiamati “bestemmie“?
Come possono i musulmani integrarsi davvero in un contesto di vita occidentale ?
Come possono osservare con occhio critico la realtà di tutti i giorni se solo Allah ha la risposta a tutte le loro domande ?
Come dovrebbero comportarsi gli uomini (mussulmani) nei confronti delle donne (occidentali) quando viene loro insegnato che le donne nascono impure ?
Come può esserci integrazione fra le due culture quando i predicatori dell’odio (molto spesso gli stessi imam) incitano i musulmani a perseguitare i cristiani e tutte le altre religioni non musulmane sono definite creazioni di Satana ?
Come possono essere sinceri con i cristiani quando si insegna loro che i non mussulmani hanno lo stesso odore dei cammelli ?
Sono quesiti la cui risposta è davvero molto difficile.
Sotto il peso di queste domande sono cresciuti i giovani musulmani europei.
Sono consapevoli del pensiero assai discutibile proveniente dalla loro religione, ma pensano di poter crescere cogliendo il “meglio” di entrambi i mondi.
Quello occidentale e quello musulmano.
Talvolta arrivano a richiedere la pena di morte per gli occidentali, quando questi ultimi li danneggiano.
Nel contempo, viene loro insegnato a rubare, imbrogliare, stuprare e uccidere i non mussulmani.
Tuttavia, i giovani mussulmani conducono anche uno stile di vita decisamente europeo.
Non solo le virtù.
Ma anche e soprattutto i vizi.
Si drogano e godono dei benefici di una vita al di fuori della Sharia.
Ma sanno anche che il Paradiso sarà negato a loro che si abbandonano così voluttuosamente al “peccato”.
Spesso questi giovani crescono con contraddizioni interiori e dissonanze cognitive che non sono in grado di comprendere.
Sviluppano sentimenti di inferiorità che generano un odio estremo verso i non musulmani.
Un giorno potrebbero arrivare a compiere atti di estrema violenza che potrebbero causare persino guerre civili.
Purtroppo centinaia di migliaia di loro vivono già in Europa.
Altri milioni stanno già entrando senza alcun controllo.
Il ruolo fondamentale dell’attuale Papa nella distruzione dell’identità culturale dell’Europa

L’attuale Papa è chiaramente in combutta con il cosiddetto “Great Reset”.
Predica l’economia piuttosto che la fede e concorda con Bill Gates e Klaus Schwab su tutto, avvelenamenti compresi.
Naturalmente, anche se in ritardo, in questo momento sta iniziando all’interno della Chiesa cattolica una rivolta contro il suo pensiero marxista.
Un passo senza precedenti, o quasi, nella storia della Chiesa.
“I fedeli cattolici chiedono di opporsi alle politiche perseguite da Papa Francesco che mettono a rischio l’integrità, la sicurezza e l’identità culturale dell’Occidente“.
Ma per chi scrive su questo blog non è certo una novità.
Sono cose ben note sin dalla sua elezione…
La gente, per esempio, non si è accorta minimamente che, appena eletto, “il più buono” (papa Francesco) cosa ha fatto quando si è affacciato dal balcone ?
Il saluto massonico del NWO.
Inoltre, il nome scelto (“Francesco”) non ha nulla a che vedere con San Francesco d’Assisi.
Bergoglio è gesuita (e primo papa nero) ; la Compagnia di Gesù fu fondata nel 1540 da Ignazio di Loyola insieme al suo discepolo prediletto, Francesco Saverio (che nel calendario gregoriano si festeggia il 3 dicembre).
È questo il Francesco a cui si fa riferimento.
Non il poverello d’Assisi.
E le prime parole che ha pronunciato sono state :
“Sono arrivato dalla fine del mondo…“
Ancora una volta, la Matrix che avvolge la vita della maggior parte delle persone ha mostrato il suo vero volto.

Per comprendere il vero pensiero di Francesco, possiamo leggere, ad esempio, l’enciclica Fratelli tutti, che non è altro che il manifesto del NWO (ovvero il “Great Reset” promosso dal World Economic Forum di Klaus Schwab).
Un documento politico.
Non una guida religiosa.
Un mondo laico.
Piuttosto che di persone di fede.
Gli argomenti da lui sostenuti sono le solite chiacchiere che ci propinano quotidianamente i soliti amici del “Club”.
Eguaglianza di risultati.
Piuttosto che opportunità e libertà individuale.
Ne consegue che i fondamenti delle democrazie occidentali sono decisamente a rischio.
Francesco ha gettato la maschera
Tanto per iniziare, Francesco implica un sistema politico “globalista“.
Sostiene la creazione di un governo unico in stile UE, tanto caldeggiato dal NWO.
Naturalmente denigra il concetto di nazionalismo.
Lo definisce un “narcisismo locale“.
Sostenendo le cosiddette “frontiere aperte” e negando qualsiasi diritto alla sovranità locale.
In sostanza, auspica un governo unico che scavalchi le volontà dei singoli Stati.
Un governo che, alla fine, potrebbe trasformarsi in un regime totalitario globale.
Francesco non nasconde neanche di essere un sostenitore del comunismo.
Si oppone a un’economia globale capitalista di libero mercato.
Propone invece che i Paesi “ricchi” stringano un legame continuo e senza soluzione di continuità con i popoli “che non hanno nulla“.
Naturalmente, ciò implica una ridistribuzione della ricchezza mondiale come “un obbligo morale“.
Quindi, una volta che tutti sono stati resi ugualmente poveri, da dove dovrebbero arrivare ulteriori esborsi senza incentivi per il lavoro e la produzione ?
Si potrebbe arrivare alla confisca della proprietà privata, come nell’ex Unione Sovietica, a Cuba o in Venezuela.
Questa nuova piattaforma economica per “un mondo più giusto” codifica la ridistribuzione della ricchezza tra regioni ricche e povere del mondo come “un dovere morale“.
Francesco conclude che “il sistema capitalistico di libero mercato emargina i poveri e i disabili“.
Dovrebbe quindi cedere il passo a un sistema che preveda una più equa distribuzione delle risorse del pianeta.
Inoltre, ricorda all’opinione pubblica che “la Chiesa non ha mai difeso il diritto di proprietà privata“.
E raccomanda di limitarlo per servire il bene comune.
Il problema è che lo stesso Francesco chiude un occhio (anzi, tutti e due) sulle enormi ricchezze possedute dal Vaticano.
Oltre a quelle di sua proprietà.
Forse un giorno vorrà ridistribuirle ?
Non credo proprio.
Oltre alla limitazione della proprietà privata, Francesco insiste sul diritto delle persone di emigrare.
Sia individualmente che “collettivamente“.
Del diritto “al progresso“.
Sorvolando naturalmente sul diritto (sacrosanto) di non far entrare estranei in casa propria.
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Inoltre, è il capitalismo, e non certo il comunismo, che ha migliorato la condizione economica di generazioni di lavoratori e di contadini, facendoli diventare borghesi.
Il difetto maggiore del comunismo è uno solo.
Quando le “elargizioni” pubbliche si esauriscono, da dove arrivano i soldi ?
I politici comunisti danno per scontato che il fallimento dei loro governi nell’innovare, produrre e distribuire beni e servizi sarà un problema sempre di qualcun altro.
Di certo non il loro.
Sotto il comunismo, una cricca di leader con i loro amici e familiari ha sempre vissuto nell’assoluta agiatezza.
Mentre tutti gli altri sono scoraggiati dal lavorare e impoveriti.
Se non peggio.
Nella Cina comunista di oggi i cittadini sono sottoposti anche a un “sistema di sorveglianza” civile che determina praticamente ogni aspetto della loro vita.
Dalla loro capacità di viaggiare fino al luogo in cui possono vivere.
Anche se la Cina totalitaria, che ricordo attua un capitalismo di stampo prettamente “statale”, ha effettivamente sollevato decine di milioni di persone dalla povertà più assoluta, il suo “modello economico” da decenni consiste semplicemente nel carpire informazioni e tecnologie all’Occidente.
La recente storia ricorda inoltre che il comunismo non ha fatto altro che portare miseria e povertà.
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, Repubblica Popolare Cinese, Corea del Nord, Cuba, Nicaragua e Venezuela.
Sebbene i marxisti-leninisti dell’ex Unione Sovietica si siano chiamati “compagni” per decenni, si sono macchiati nel loro paese della morte di oltre 20 milioni di persone.
Quindi, 20 milioni dei loro stessi concittadini.
Nella Repubblica Popolare Cinese, addirittura, si stima che siano stati almeno 50 milioni i cinesi che morirono in soli quattro anni, durante la cosiddetta grande carestia.
Il testo del documento papale cita una pletora di scritture giudaico-cristiane come giustificazione teologica di questi cambiamenti strutturali globali nell’ordine mondiale.
Francesco, inoltre, esclude categoricamente l’esistenza delle “guerre giuste“.
Non considera nemmeno la possibilità che il popolo possa migliorare il proprio tenore di vita dopo una guerra o una rivoluzione.
Quindi, secondo lui, tutte le persone che vivono sotto il giogo di un tiranno devono sempre tapparsi la bocca e sopportarlo ?
Inoltre, sostiene che, in un’epoca di proliferazione nucleare e di altri mezzi di distruzione di massa, nessuna guerra può essere mai giustificata.
E se un paese venisse aggredito impunemente da un altro ?
Secondo Francesco, lo “straniero” è sempre un rifugiato disperato, impoverito e in cerca di conforto.
Mai un aggressore con la volontà di conquistare.
Perciò, esorta gli indigeni ad avere pazienza con i nuovi arrivati.
Così che possano integrarsi più facilmente con i popoli del luogo.
Ma la realtà è ben diversa.
Soprattutto in Europa, dove negli ultimi anni si è verificato un massiccio e pericoloso afflusso di musulmani, molti “stranieri” non solo non desiderano alcuna integrazione, ma sono anche una minaccia per la sicurezza.
Anzi.
Spesso desiderano null’altro che soppiantare il ceppo religioso o etnico dominante.
Un altro aspetto molto strano e preoccupante di questa enciclica è il riferimento testuale al rapporto personale tra Francesco e l’Imam Ahmed al-Tayeb dell’Al-Azhar del Cairo.
Alla cerimonia di presentazione dell’enciclica “Fratelli tutti” ha partecipato il consigliere del Grande Imam, Mohamed Mahmoud Abdel Salem.
Non si fa menzione dei rappresentanti di altre fedi.
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Questo dettaglio è davvero degno di nota.
In quanto “Fratelli Tutti”, sembra evitare meticolosamente qualsiasi questione che possa offendere i non cristiani.
Soprattutto i musulmani.
Francesco non parla da nessuna parte di Gesù come Dio Padre incarnato, pratica che il Corano definisce blasfemia politeista.
Non c’è una discussione approfondita sul sacrificio della passione e della morte di Cristo, che i musulmani negano sia realmente accaduto.
Non c’è alcun incoraggiamento all’evangelizzazione e alla diffusione del Vangelo.
L’intero concetto della Santissima Trinità è ridotto a un obliquo riferimento poetico in una preghiera di ripensamento che segue la lettura del testo dell’enciclica.
Una oscura e solitaria menzione della Santissima Trinità, che i cristiani onorano ogni volta che fanno il “Segno della Croce”, sembra forse un’omissione deliberata per non offendere la “sensibilità” degli altri, forse musulmani, che abbracciano l’idea di “tawhid” (l’assoluta unicità e indivisibilità di Allah).
A questo punto, i cattolici dovrebbero chiedersi se sono i veri destinatari dell’enciclica.
E a questo punto, bisognerebbe chiedersi se davvero Francesco rappresenti il cattolicesimo.
Semplicemente perché nell’enciclica non si fa alcuna menzione delle principali credenze cattoliche.
Non c’è alcun riferimento all’immortalità dell’anima.
Non viene fatta alcuna menzione dell’Eucaristia, ovvero della credenza cattolica secondo cui Gesù, in qualità di Dio, è presente sotto forma di sostanza nel pane e nel vino consacrati.
Nessuna menzione dei sacramenti.
C’è solo un vago riferimento alla “risurrezione”.
Inoltre, Francesco condanna esplicitamente anche il terrorismo di matrice religiosa.
Ma senza identificare specificamente la fonte islamica della maggior parte del terrorismo basato sulla “guerra santa“.
Nella enciclica, però, omette di dire che i musulmani credono che il Corano sia la parola eterna e divina di Allah.
Non soggetta a interpretazioni o alterazioni.
Il Corano e l’Hadith (le presunte parole e azioni di Maometto, l’altra scrittura islamica fondamentale) sono infatti ricchi di direttive piene d’odio contro gli ebrei.
Ci sono anche passaggi che giustificano la disparità di trattamento tra cristiani “infedeli” e i “credenti mussulmani“.
Si omette anche di ricordare che ci sono raccomandazioni per punire gli apostati, gli adulteri e gli omosessuali.
Tutte omissioni volutamente calcolate.
Ma si sa, Francesco è un personaggio falso e ingannevole.
In poche parole, “Fratelli tutti” è un’enciclica assolutamente sconcertante.
Un vero e proprio manifesto del Nuovo Ordine Mondiale.
In poche parole, un vero e proprio attacco alla civiltà occidentale, strettamente legata alla cultura ebraico-cristiana.
Purtroppo l’Europa si sta suicidando.
Dottori, cardinali, ayatollah, accademici e predicatori dell’odio hanno tutti lo stesso obiettivo.
Ottenere riconoscimento e potere senza dare un contributo positivo al miglioramento delle condizioni di vita della gente.
La società multiculturale si rivelerà il più grande fallimento della storia moderna europea.