La scelta è nostra.
Si tratta però solo di una scelta se non temiamo le conseguenze, anche se potrebbe consistere nell’abbandonare la Vita – che intanto Vita non è, senza essere liberi.
La guerra ai no vax
Tralasciamo il perché e concentriamoci sul cosa e sul come.
Il “cosa” consiste nella palese intenzione di “vaccinare” una predefinita percentuale di “cittadini”.
Prima non si passerà al prossimo step, per due ragioni.
La prima è che i campi di concentramento dove verrà detenuto chi non si sarà fatto avvelenare hanno delle capacità ben definite dal tasso delle cosiddette “vaccinazioni” necessarie per poter internare i cosiddetti “non vaccinati” restanti.
La seconda è che se il numero di quest’ultimi dovesse essere troppo alto, allora il “gruppo di controllo” diventerebbe troppo importante.
Ed i cosiddetti “vaccinati” potrebbero iniziare (finalmente) a capire che quel veleno non è un “vaccino”, soprattutto quando chi si è fatto iniettare inizierà ad avere problemi di ogni genere.
Mentre chi ha “rinunciato” continuerà a godere di ottima salute.
Quindi i nostri “governi” in questo specifico periodo hanno quindi due problemi da risolvere.
Non possono (ancora) rischiare di essere smascherati.
E soprattutto il punto di non ritorno non può essere rimandato più di tanto : l’agenda prevede sin da ora una drastica diminuzione della popolazione.
Ecco il perchè della scelta di utilizzare delle molecole di idrossido di grafene, che secondo la definizione del Dr. Andreas Noack sono “gli oggetti più taglienti che si possano immaginare, uno strato di un atomo di spessore, una molecola enorme estremamente tagliente“.
In altre parole, le molecole di idrossido di grafene si comportano come dei nano-rasoi che tagliano il rivestimento epiteliale delle vene dei destinatari.
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Nessun tossicologo al mondo troverà mai la causa perché non si tratta di un veleno, non possono immaginare che ci siano strutture che possono tagliare come dei rasoi molto affilati i vasi sanguigni.
Chi si ammalerà in questo modo fra i cosiddetti “vaccinati” è puramente arbitrario e dipenderà da un solo fatto : se l’iniezione è avvenuta casualmente nel modo intravascolare o no.
Un “vaccino” quando viene iniettato nel muscolo, per controllare se la siringa ha perforato una vena prima di iniettare la sostanza, viene aspirato ; invece di spingere, si ritira il pistone della siringa.
Se dovesse uscire del sangue, si incomincia da capo finché non si può essere certi di aver evitato i vasi sanguigni.
Nel 2021 l’OMS ha abolito questa procedura assolutamente necessaria per una “vaccinazione” corretta con il risultato che invece si trasforma in una roulette russa ; a chi è stata perforata una vena verranno lesionati, passo dopo passo, i vasi sanguigni, mentre per gli altri questo problema sarà molto meno acuto.
Questa è la ragione per cui il momento dell’aumento dei decessi non è ancora “controllabile”.
Perciò i governi si concentrano ancora su come camuffare gli effetti letali – le infiammazioni, le trombosi e le emorragie interne – spiegandoci che sarebbe colpa del “virus”, del cambiamento climatico o per via di altre assurde ragioni.
Il fatto che siano gli sportivi i primi a cedere è semplicemente logico.
Con un flusso sanguigno accelerato le lesioni vascolari interne aumentano esponenzialmente.
Da qualche mese c’è una vera e propria epidemia di arresti cardiaci sui campi da calcio in tutto il mondo dove dei calciatori apparentemente sani ed in forma, giovanissimi poi, alzano la mano, si toccano il petto, crollano e muoiono sul posto.
Il momento che questo destino toccherà anche a chi è stato iniettato – per puro caso – quel “vaccino” nel circuito sanguigno e chi ha avuto la sfortuna di essersi beccato un lotto di produzione di quella sostanza contenente dell’idrossido di grafene non è lontano.
E’ molto probabile che gli effetti provocati dalla presenza del sangue del grafene possano essere diversi a seconda delle situazioni.
Quella descritta dal Dr. Noack è molto probabilmente la causa principale dei malori e dei decessi.
Non vanno però dimenticate le proprietà del grafene, anzi dell’ossido (od idrossido) di grafene nell’assorbire onde elettromagnetiche, provocando quella che viene definita sindrome da radiazione acuta.
E questa molto probabilmente è la causa dei malori e dei decessi numero DUE.
Inoltre, oltre all’evidente Moronic esiste un ulteriore anagramma di Omicron, cioè OncomiR.
Ebbene l’Oncomir (di cui in Italia ed in generale in Europa si parla poco o nulla) non è altro che un mRNA (un microRNA) associato ad un tumore, e qui mi si sono drizzate la antenne.Perchè questa potrebbe essere la causa dei decessi numero TRE.
I “no-vax”, in sostanza, rappresentano il gruppo di controllo per questo perverso esperimento.
E se quel gruppo dovesse essere troppo grande, per i nostri “governi” consisterebbe il pericolo che pure i “vaccinati” cominceranno a capire che la vera causa di questi decessi è proprio quella sostanza che si sono fatti iniettare per poter frequentare il bar all’angolo ed andare in spiaggia.
Queste sono le ragioni dell’attuale oppressione draconiana per farci “inoculare” a tutti i costi.
E naturalmente non si fermeranno.
Evidentemente non possono : metterebbe in pericolo l’intera Agenda 2030.
Quindi stanno cercando a tutti i costi di convincere i cosiddetti “vaccinati” che i “no-vax” sono un pericolo inaccettabile per l’intera comunità e soprattutto gli unici responsabili per i decessi causati invece da quel perfido veleno.
L’inverno alle porte sarà cruciale.
Abbiamo, forse per la prima volta da due anni, l’occasione di “disturbare” la strategia dei nostri “governi” in un punto sensibile.
Se non dovessero arrivare (come in effetti in questo momento pare molto probabile) alla soglia prestabilita di “vaccinazioni” non avranno altra scelta che passare ad un attacco aperto, che consisterebbe nell’ingaggio di forze armate “sponsorizzate” dall’OMS (e quindi dal WEF) che proveranno a buttare giù la porta di casa nostra per sbatterci contro il muro e ficcarci nel collo una siringa.
In quel momento dipenderà tutto dai cosiddetti “vaccinati”.
Se dovessero finalmente capire che cosa sta succedendo veramente intorno a loro, saremo davvero troppi per poter essere sopraffatti.
Ma siamo noi ad avere la responsabilità più importante.
Non solo dobbiamo resistere a tutti i costi, rifiutando il veleno mortale.
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Ma soprattutto dobbiamo tenere bene a mente che una resistenza efficace può esclusivamente consistere nel superamento del cosiddetto divide et impera.
Disprezzare i “vaccinati” è il primo passo verso l’abisso.
Noi avremo bisogno di loro come loro avranno bisogno di noi.
Il problema è che quei “vaccini” sono molto più complessi e servono a più scopi, tra cui quello di ottenere il controllo del cervello dell’organismo contaminato.
Chi si sarà fatto iniettare più “booster” non sarà più in grado di opporsi, né intellettualmente, né fisicamente.
La strategia dei nostri “governi” consiste al momento nella creazione di una minaccia che parte dai nostri concittadini ai quali noi stessi veniamo presentati come “nemici”.
Ci stanno spingendo irrevocabilmente in una situazione nella quale la questione fondamentale sarà : o farci sottomettere o morire.
Chi ha paura di morire si lascerà sottomettere – sappiate però che farsi sottomettere sarà peggio della morte.
Mi dispiace scriverlo, ma è necessario prepararci al peggio, ovvero : ad abituarci al pensiero che la nostra vita durerà ancora qualche mese.
Chi preferirà farsi internare in uno di quei campi di concentramento, purtroppo, si risveglierà in un incubo inimmaginabile, in confronto al quale i lager tedeschi degli anni Quaranta erano dei campi per scout.
Questo pensiero è atroce e disumano.
Ma il compito più importante ed assolutamente necessario in questo momento è quello di sbarazzarci dalle nostre illusioni e guardare in faccia alla realtà.
Il giorno che busseranno alla nostra porta sarà il giorno che cesseremo di esistere come esseri umani, in qualsiasi caso ; o ci “vaccineranno”, o ci interneranno, oppure ci riempiranno di piombo.
Fatto è che questa faccenda ci è sfuggita di mano tanto tempo fa.
Non stavamo attenti a tutto ciò che è stato messo in atto, passo dopo passo.
Questo errore non può essere corretto in alcun modo, e quindi siamo costretti ad accettare questa situazione come un dato di fatto.
E’ meglio mettersi il cuore in pace, e dimenticare la paura.
In questo momento esiste una piccola possibilità che il tutto possa rovesciarsi all’improvviso ed, in effetti, occorre essere preparati pure a questo.
Purtroppo però allo stesso modo saremo in tanti a lasciarci la pelle.
Ed è proprio questo il concetto fondamentale : se siamo davvero disposti a rinunciare alla nostra vita per permettere (eventualmente) ad altri di restarci.
E’ stato Jens Spahn che ha detto in pubblico :
“Dopo quest’inverno tutti saranno o vaccinati, o guariti o morti”.
Spahn è uno di quelli che sanno benissimo che non esiste virus alcuno e ai quali è stata iniettata una semplice soluzione salina.
Ciò che ha espresso è una palese minaccia.
Il suo perfido ruolo lo gioca bene.
Ma ciò che gli sfugge è che chi non ha paura della morte non si farà ricattare e che il nostro numero molto probabilmente è più alto di quello che potesse pensare in un primo momento.
La domanda fondamentale è quella su come reagiremo quando non avremo più niente da perdere.
Ovvero quella su cosa davvero preferiamo : vivere in schiavitù o morire liberi.
E chi farebbe notare che liberi non siamo, venga fatto notare che questo dipende solo da noi.
Se temiamo le conseguenze che ci vengono imposte se dovessimo comportarci da esseri liberi, allora liberi non siamo.
La libertà non è un regalo in omaggio che ci viene concesso con la Vita.
La Vita ci viene donata proprio per avere la possibilità di trovare la libertà.
Ad altro la Vita non serve.
Se invece ci lasciamo intimorire e se pensiamo che stiamo vivendo per passare del tempo al bar dell’angolo oppure in spiaggia, allora della nostra libertà non ce ne frega proprio niente.
Tanto varrà non cercarla e farci avvelenare trasformandoci in biorobot telecomandabili.
La scelta è nostra.
Si tratta però solo di una scelta se non temiamo le conseguenze, anche se potrebbe consistere nell’abbandonare la Vita – che intanto Vita non è, senza essere liberi.