Luglio 22, 2011 MacroEcoAnemia
Moltiplicazione virtuale dei pani e dei pesci
Ecco il comunicato ufficiale dell’UE sul salvataggio dei Piigs.
È stato diffuso ufficialmente in tarda serata, intorno alle 21, ma in realtà le lobbies l’hanno avuto in anticipo, intorno alle 16, per far chiudere sui massimi gli indici europei e mandare in onda i titoli dei telegiornali in pompa magna.
Consiglio a tutti di leggerlo molto attentamente (qui c’è la traduzione in italiano ; il tono dell’inglese, per chi mastica un po’ la lingua, non è certo difficile da comprendere: è talmente grottesco e fasullo da sembrare irreale).
Dopo un suo esame, anche veloce, si dovrebbe capire come vengono sperperati i nostri soldi e soprattutto che siamo in mano a una banda di malfattori e di faccendieri (ma questo lo si sapeva già).
Di seguito alcuni commenti dopo il riesame del documento:
I prestiti ufficiali della UE e delle IFM alla Grecia (“European Stabilization Fund“) vengono estesi da una scadenza media di 7,5 anni a 15 anni ; potenzialmente estendibili a 30 anni.
Tutti gli Stati UE si impegnano a riportare il deficit pubblico annuo sotto il 3% del PIL, attraverso ulteriori tagli e aumenti delle tasse.
Gli Stati europei si impegnano in questo secondo piano di salvataggio per 106 miliardi di euro (su un Fondo di 560 miliardi di euro, di cui per il momento sono stati impegnati solo 100 miliardi, che devono servire per Portogallo, Irlanda, Spagna e altri Paesi).
Ora analizziamo un attimo la situazione.
Se in una famiglia qualcuno è troppo indebitato e non riesce a pagare i propri debiti, cosa succede di solito ?
Di solito, i parenti (cugini, nonni, ecc.) lo aiutano e si impegnano per lui.
Ma le banche, ovviamente, chiedono : “Benissimo, signori, ma quali sono le vostre garanzie ipotecarie ?”
Supponiamo che l’UE sia una grande “famiglia” con un figlio in difficoltà perché scavezzacollo (Grecia), uno troppo sognatore (Irlanda) e altri che amano fare la bella vita (Spagna, Portogallo e Italia).
All’interno della “famiglia” degli Stati della comunità europea, qualcuno, a un certo punto, è troppo indebitato e non riesce a pagare i debiti.
Gli altri Stati vogliono tutti aiutare (o meglio non proprio) e si impegnano per lui.
E il mercato finanziario (banche, assicurazioni, fondi, hedge fund) non chiede in pegno case, palazzi e terreni, cioè beni materiali, ma si accontenta di una cambiale come il più classico “Pagherò“.
Ma senza specificare né come né con cosa.
Come mai ?
Perché sono gli Stati sovrani che possono raccogliere soldi con la forza della legge : tasse e prelievi, tagliare sussidi, stipendi e pensioni, vendere beni pubblici.
Inoltre, ciascun stato membro si impegna nei confronti di tutti gli altri a fornire garanzia e solvibilità al fondo di salvataggio.
Subito una cosa balza agli occhi : nel listone dei paesi garanti ci sono tutti i paesi, compresi quelli da garantire.
Sembrerebbe una cosa assurda, ma non lo è.
Leggendo sempre con attenzione il documento, si evince chiaramente che i paesi in difficoltà vengono esclusi dalla lista dei garanti.
Obiettivamente, sarebbe troppo inverosimile immaginare che la Grecia garantisca se stessa attraverso il fondo europeo che le presta i soldi per non fallire.
Quindi, man mano che i paesi che erano in difficoltà economica e che ora chiedono ossigeno finanziario escono dalla lista dei garanti.
Ma attenzione, perché qui viene il bello (o il brutto) della situazione: ad esempio, la Spagna resta garante per gli impegni presi prima che andasse a rotoli.
ROTFL, ma con cosa garantisce, visto che per pagare si è fatta prestare i soldi dal fondo ?
Con i soldi del fondo.
Da non crederci, ma è così.
L’Italia, ad esempio, “garantisce” con 139 mld €.
Scusatemi tanto, ma fino a tre giorni fa non eravamo sull’orlo del baratro ?
Lunedì hanno sospeso i BTP simulando un guasto tecnico per evitare che si avvitassero (giustamente) verso il basso, hanno starnazzato per settimane sui cattivoni ribassisti e il maghetto di Sondrio ha fatto approvare di fretta e furia una manovra di emergenza da 60 miliardi.
Ma garantiamo i prestiti virtuali a Spagna, Grecia e Portogallo con un impegno di 140 miliardi di €.
In pratica, da un lato non abbiamo un quattrino, dall’altro mettiamo il ticket per il pronto soccorso a 25 euro a cranio, più altri balzelli ridicoli, ma con gli stessi balzelli che dobbiamo pagare per mantenere in piedi la nostra baracca, garantiamo in modo teorico che il fondo di salvataggio possa prestare altri quattrini ai paesi in difficoltà come la Grecia.
Ma come si fa a non vedere che è solamente un mega tarocco e che, in questo modo, la classe media – con tutto il substrato intorno – verrà spazzata via inesorabilmente ?