La solita pessima abitudine (a long reply)

Luglio 13, 2009 Il lato oscuro degli scacchi, Memorie dal sottoscala


La solita pessima abitudine

L'irrilevanza come contenuto Her Own Destiny
Una vera e propria liberazione…

Per me è stata una vera e propria liberazione.
Invece, alcuni credono che io sia arrabbiata e infuriata.

Ovviamente ho compreso dove ho sbagliato.
Avevo naturalmente sbagliato ad accettare un incarico del genere.

Non voglio più avere a che fare con certi ambienti bigotti, tradizionalisti e chiusi in sé stessi, dove si guardano gli altri dall’alto in basso come se fossero chissà chi.

Ma cosa mi ha dato più fastidio ?
Siccome ero benvoluta e amata da tutti, hanno iniziato a spifferare, spettegolando in mia assenza, sempre e comunque, ciò che avrei dovuto spiegare io un giorno.

E lo hanno fatto in modo molto subdolo.
Dicendo e non dicendo.

Un comportamento degno della peggiore parrocchietta di periferia.
Per di più da parte delle stesse persone a cui mi ero aperta incautamente e a cui avevo dato confidenza.

E poi, speculando sui soliti stereotipi, hanno continuato ad andare avanti.
Naturalmente, negando sempre all’infinito.

Un copione noto.


Un commento e una risposta arroganti da persone a cui ho dedicato un anno e mezzo della mia vita.
Ammetto di essere andata giù durissima.

Ma non mi pento affatto di quello che ho fatto.
Anzi, se possibile, rincaro ulteriormente la dose.

Una lezione per il mio futuro, senza dubbio, visto che non commetterò mai più lo stesso errore.
Devo altresì ringraziarvi per questo.
Nella vita si imparano molte cose ogni giorno.

Prima di tutto, che non si deve fare niente per niente, quantomeno in certi ambienti e quando non si conoscono bene le persone.
Ma soprattutto, nelle vostre parole c’è ancora una volta astio, ipocrisia e soprattutto molta invidia.

Questo atteggiamento è tipico di persone che non sono in grado di svolgere il proprio lavoro e che, vedendo i successi degli altri, in ogni campo, cercano di denigrare il proprio “avversario” o “avversaria” in ogni modo.

L’importante è la capacità di ascoltare e mettersi in discussione senza pretendere di avere la verità in tasca e, soprattutto, senza vedere – come purtroppo accade spesso oggi – un nemico o un avversario in chi esprime un’idea diversa dalla nostra.

Oggi a volte basta che una persona la pensi diversamente dall’interlocutore su una sola cosa, e si è subito “bannati” dall’altro, quasi fosse un assassino o uno stupratore di bambini.

Oppure, come al solito, non si risponde negando sempre e comunque.
L’abitudine di negare.
È una brutta abitudine di chi non ha argomenti concreti.

Lo dico e ne sono convinta perché, riflettendoci bene, mi è capitato di cambiare idea più volte su molte questioni nel corso degli anni, quindi mi chiedo il perché di tutta questa intolleranza dilagante.


La solita pessima abitudine


Si manifesta in ogni ambito, naturalmente, non solo nei confronti delle persone più deboli e diverse, ma di chiunque non la pensi allo stesso modo.
Questo è il vero razzismo.

Ecco il delirante commento al mio post, prodotto naturalmente a più mani.

[…] Sono Bruno Merlini, che hai pesantemente chiamato in causa nel corso del tuo delirante commento al plateale commiato dal nostro circolo.

Il mio commiato è stato plateale.
Seven Seconds.
7 secondi da dedicarvi e nulla più.

Troppa amarezza e soprattutto troppa delusione.
Troppe bugie.
Ma, soprattutto, un tono sempre arrogante e presuntuoso da primi della classe che sanno tutto e che non possono permettersi di essere superati dall’ultima arrivata.

Le tue parole offensive si possono solamente inquadrare, appunto, in un delirio, cioè nel dar corpo a visioni al di fuori della realtà.

Delirio ?
La solita vecchia storia.
Si nega fino all’inverosimile, sapendo che poi bisognerà comunque portare prove certe.

Il problema è che, ad un certo punto, mi sono sentita costantemente presa in giro da voi.
Ho cercato un dialogo, quindi.
Ma niente da fare.

La verità è che a un certo punto avete deciso di epurarmi : “o accetti le nostre idee, o te ne vai“.
Avete fatto di tutto per insabbiare tutto il possibile.

Il tono offensivo nei confronti miei e degli altri soci del Tal mi impongono una replica.

Il tono offensivo è stato usato nei confronti di alcuni soci del Tal, non di tutti.
Ma poco importa, ormai.
Continuate pure a fare le vittime.

1) Ti abbiamo accettato…

Accettato ?
Ahi ahi ahi, lapsus freudiano, confermato dalle parole seguenti.
Il maschile.
Cosa è infatti emerso ?

Ma non importa che genere usi, non è questo il punto.
Non è mica un problema.


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Ma le persone non si “accettano”, si frequentano e si conoscono.
Merlini, uomo di Chiesa: davanti a Dio siamo tutti uguali, indipendentemente dal genere, dal colore della pelle o dall’orientamento sessuale.

Non sei migliore di me, credimi.
Ti consiglio di leggere molto di più il Vangelo e la parola del Signore.

…nel circolo ben sapendo i tuoi trascorsi psico-fisici , che hanno probabilmente motivato la tua estromissione (più o meno forzata) dal tuo precedente circolo.

Dovresti vergognarti delle tue parole.
Io me ne sono andata di mia spontanea volontà dal mio vecchio circolo, dove in molti erano davvero dispiaciuti della mia partenza e dove mi avrebbero immediatamente riaccolta a braccia aperte (tant’è che per ben tre mesi hanno insistito sul fatto che sarei potuta ritornare in qualunque momento).

E, cosa che tu non sai, ogni qualvolta incontro qualcuno di loro, affiorano subito bei ricordi.
Ho scelto il Tal, ma purtroppo ho sbagliato.

Quali sarebbero i miei trascorsi psicofisici ?
Ma con chi credi di parlare, persona arrogante e presuntuosa ?

Informati e leggi il mio blog nella sezione scientifica, prima di dire sciocchezze.
E, ad ogni buon conto, se si fosse trattato di un ambiente di lavoro, dubito che avresti utilizzato queste parole, che sarebbero pesantemente a rischio di querela immediata.

Ricordo altresì che la persona che, secondo te, sarebbe “menomata” psicofisicamente :

È laureata in ingegneria elettronica, indirizzo matematico/fisico.
Ha studiato pianoforte al conservatorio fino al quinto anno.

Lavora come trader professionista da 10 anni.
Collabora con importanti istituzioni finanziarie europee (di cui, per ovvi motivi, non posso fare i nomi in pubblico).
A partire da settembre, molto probabilmente, gestirà un proprio fondo equity.

Auguro sinceramente a chiunque nel mondo di essere menomata psicofisicamente come lo sono io.

Tutti noi abbiamo cercato di creare un ambiente che potesse accoglierti amichevolmente, senza farti sentire una “diversa”.

Complimenti vivissimi.
Il classico atteggiamento che si ha nei confronti delle persone “diversamente abili” (un modo solo per dire “disabili”) e di tutti coloro che non sono normali.

Non poteva che fallire miseramente tutto.
Tolleranza, non accettazione.
Le solite barzellette.

Solo che questa volta la persona tollerata ha preso il sopravvento, si è fatta subito amare da tutti (contrariamente alle stronzate ipergalattiche sentite in seguito) ed è diventata improvvisamente antipatica, soprattutto perché voleva far fare un ulteriore salto di qualità al circolo.

2) Abbiamo sempre sopportato alcune tue periodiche manifestazioni “esuberanti”, considerando una tua possibile fragilità di carattere, dando una sorta di giustificazione alla stessa.

Sopportato ?
Ecco…
Io sono sempre stata un corpo estraneo qui, tutte chiacchiere il resto.

Fragilità di carattere ?
Ma vaff… senza cordialità.
Se mai è esattamente il contrario.


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Il mio carattere è troppo forte, non troppo fragile.
Non tollero i compromessi né i soprusi.

E sono stata troppo accomodante nei vostri confronti.
Ripeto ancora : siete gente falsa come Giuda.
Non ho bisogno di nessuna giustificazione da parte vostra.

Chi sei tu per potermi giudicare ?
Non andavo bene ?
Bastava dirlo, non nascondersi dietro a scuse puerili.

3) Per favorire il tuo inserimento nel gruppo ti abbiamo invitato a far parte del Consiglio Direttivo.

Questo per favorire il mio inserimento nel gruppo ?
Molte persone che hanno letto questa email sono rimaste assolutamente sconcertate da tutta questa serie di parole da oratorio, da predica della domenica, tanto da scrivermi SMS o email di solidarietà.

Grazie per l’assist.
Io non ho bisogno di essere inserita in alcun gruppo, sono perfettamente integrata nella società.
La vostra società, che tanto definite civile, è in realtà piena di un bigottismo senza pari.

Vi sentite superiori rispetto a noi, e non lo nascondete nemmeno.
Mi ripeto ancora : io sono orgogliosa di essere “diversa” da voi.
Credo realmente nell’uguaglianza tra le persone.

Perché “dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fiori“.
E poi diciamo le cose come stanno ?

Nel Consiglio Direttivo non voleva andarci nessuno.
Eravate rimasti in tre e, secondo lo statuto, ci volevano cinque elementi.

Io ho accettato anche per questo, ben consapevole che il mio compito sarebbe stato arduo.
E sapete anche che sono stata io a convincere il 5° elemento – dopo che per mezz’ora si stava prendendo la decisione di sciogliere il circolo – con un calcio, quindi di cosa state cianciando ?

E ti abbiamo affidato l’importante responsabilità di gestire i soci junior.
Il tuo apporto è stato meritorio ed apprezzato, per la tua competenza ed assiduità.

L’avete apprezzato ?
Non mi pare proprio, dato che avete fatto di tutto per affossarlo.

4) Non sono mancati, tuttavia, screzi (non voglio e non posso sindacare di chi sia stata la colpa) con alcuni genitori, e di questo non puoi certo imputare la responsabilità ad altri soci del circolo.

Ci sono stati screzi con alcuni genitori ?
Nomi e cognomi, per favore.


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A me pare che gli screzi li abbiano avuti con voi. In una lettera, che definirei assolutamente delirante da parte tua, indicavi come Stefano Morselli il responsabile della didattica del circolo, senza nominare nemmeno una volta lo Scacco Junior fra le attività.

Ci sono quindi stati dei genitori che si sono chiesti il perché di tutto ciò.
Ma andiamo…

Questo è l’esempio lampante che a voi della attività del sabato non importava nulla, tanto da non parlarne nemmeno.
Gli screzi sono stati talmente grandi che infatti la maggior parte dei bambini (non quelli che non erano interessati) se ne andrà via con me.

5) Parimenti, ti sei spesso lamentata con il Consiglio di non produrre un’efficace politica di sviluppo scacchistico dei bambini.
Anche per questo, di chi la responsabilità se non tua, dato che hai sempre avuto carta bianca per l’impostazione dei sabati e non ti è mai stato rifiutato nulla su eventuali tue proposte ?

Sto ancora aspettando, infatti, la riunione che avevamo fissato all’inizio di giugno, al termine dell’ultima avuta, per parlare delle attività.
Naturalmente, come al solito, non ho ricevuto alcuna risposta.

Perché ?
Sapevate che avrei presentato le mie dimissioni in quell’occasione, se non fosse cambiato nulla (ricordo che ho avuto una pesante discussione con te in occasione dell’ultima riunione di maggio). Allora avete cercato di tergiversare all’infinito.

L’unico bambino che sta gettando le basi per un futuro scacchistico è [nome censurato dalla sottoscritta trattandosi di blog pubblico, sia per questione di privacy, sia perchè si tratta soprattutto di un minore] , grazie alle iniziative (indipendenti dallo scacco junior) di suo padre, che tu hai sempre osteggiato, per motivi che non hai mai voluto spiegare.

Io ? Osteggiato ?
Chi non è mai venuto alle mie lezioni o al circolo lo avrei osteggiato ?

Vergogna, Merlini, vergogna.
Non dire stupidaggini, per favore.

E poi, se questi sono i modi per gettare le basi per lo sviluppo scacchistico…
Secondo me, bisognerebbe chiamare il Telefono Azzurro.

Si insegna ai bambini che l’importante è il risultato, non divertirsi ?
È giusto insegnare ai bambini ad odiare l’avversario a 8 anni ?

Questo povero bambino, infatti, nei due tornei importanti a cui ha preso parte, ha avuto in entrambi i casi delle pesanti crisi nervose che, dopo inizi davvero promettenti, lo hanno fatto crollare sotto il peso della responsabilità di fare risultato e delle aspettative del padre.
Meriti proprio degli applausi, Merlini.

Sarà proprio quel bambino ad avere, da grande, problemi psico-fisici.

E poi, Merlini, sai che il padre sta facendo il gioco delle tre carte anche con voi ?

Da una parte dice che il bambino l’anno prossimo si iscriverà in un altro circolo e dall’altra scrive a voi email riguardo la disponibilità a partecipare a iniziative ?
Ma a me non me ne frega nulla, sinceramente.

6) Il Consiglio non ti ha mai snobbata od estromessa da riunioni.
Una sola volta non siamo riusciti a contattarti e ci siamo incontrati senza di te unicamente per una minimale questione di orario : in quell’occasione ti abbiamo reso edotta della decisione presa nel giovedì successivo.

Già, certo, perché non ci sono le prove scritte.
Ma se, proprio a partire dal 13 marzo, avete iniziato a non redigere più i verbali per occultare ciò che veniva detto nelle riunioni.

E proprio tu, che sei sempre stato così pignolo.
Devo riportare per filo e per segno tutto quello che ci siamo detti e che non avete mai voluto trascrivere (se non in ritardo e a titolo personale) ?

Una sola volta non siete riusciti a contattarmi ?
Fammi vedere la data.


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A me invece risulta che in almeno tre occasioni non mi sia stata data alcuna informazione, nonostante due riunioni siano state svolte in comune il 2 febbraio e il 21 aprile, e un’altra a metà febbraio.

L’episodio a cui ti riferisci è invece avvenuto alla fine di aprile e riguarda la mia partecipazione alla festa dello sport di Lentate (cui ho rifiutato di partecipare, d’altra parte non ero stata coinvolta nell’organizzazione, di cosa state cianciando ?).

Per l’appunto, iniziate a dire quante persone sono venute alla festa di Lentate grazie alla vostra splendida iniziativa.
Lo dico io : una.

Torneo Junior cancellato, simultanea cancellata.
Naturalmente, per voi la colpa era mia.

Invece, dico che non siete stati capaci di organizzare nulla.

7) In molte occasioni ti sei lamentata di persecuzioni che ti avrebbero fatto in ambiente federale.
Ti abbiamo assicurato una presa di posizione del Consiglio in tuo favore presso la Federazione qualora avessi portato prove che avvalorassero quanto dicevi. Siamo ancora in attesa di queste prove.

Merlini, hai perso un’altra occasione per tacere.

Sono ancora in attesa di una tua risposta alla mia email del 24 dicembre 2008, nella quale ti ho riferito quanto emerso.

Naturalmente nessuno di voi ha risposto, tranne Paolo Dei Giudici a titolo personale.
Negare una situazione del genere, quando ci sono paginate e paginate di episodi con fatti, nomi, buste, indirizzi, dati sensibili è veramente da vigliacchi.

Ho imparato a mie spese che non ci si deve fidare di nessuno, tantomeno di chi è capace solo di dare delle solidarietà a parole e nient’altro.
Ma quando si deve combattere sul serio e ci si deve alleare con persone considerate scomode, scappate come conigli.

Quello che siete voi.
Ma non ne ho bisogno.

So difendermi da sola e, soprattutto, per giocare a scacchi non ho bisogno di far parte né di un circolo né della federazione italiana.
L’unica cosa che siete stati capaci di fare è indagare su cosa avevo nelle mutande.

Perciò, potete mettere in quel posto tutti i vostri atteggiamenti intimidatori, visto che non farò più parte di voi.

8) Altri casi di persecuzione nei tuoi confronti da parte di soci sono stati da te lamentati presso il Consiglio.
Ti è stato sempre chiesto di fare nomi e descrizioni di episodi perchè potessimo intervenire, ma, ogni volta, glissavi dicendo che era meglio non andare oltre e che eri comunque abituata a sopportare situazioni difficili.

Ehm, ehm.
Ma se negate sempre e comunque l’inverosimile.

E so già anche quale sarebbe stata la risposta.
Sarebbe stato un delirio, una cosa non vera, impossibile.

Tanto io per voi sono una persona con dei problemi psicofisici e non mi avreste mai creduta.
No, mi spiace, mi sarei cacciata in guai peggiori.

Che dovrei aggiungere, che sono stata oggetto di pesanti avances di natura sessuale, facendo nomi e cognomi ?

Che ci sono persone che sanno di tutto questo, che sanno del mio totale rifiuto e che, per ripicca, hanno deciso di mettermi in difficoltà e di epurarmi dal circolo, perché sono la persona più visibile e su cui è più facilmente scaricare la colpa di tutto questo, perché considerata immorale dall’opinione pubblica ?

Vergogna, Merlini.
Vergogna.

Non ho detto una sola parola di scuse per l’increscioso gesto che ho raccontato in risposta a un commento.
Solo quel fatto : ricordo che, mentre tenevo una lezione, un sabato pomeriggio, qualcuno (o qualcuna ? Chissà !) mi ha infilato nella borsetta un paio di preservativi (di marca sconosciuta e probabilmente appena recuperati in un distributore automatico).

Il messaggio ?
Vediamo se ci arrivi.
Oppure cosa dovrei aggiungere riguardo al vostro amico Luca Donadi che non ha fatto altro che prendermi in giro in più di un’occasione ?

E che avrei dovuto fare, andare a lamentarmi con voi implorandolo di smetterla ?
Ma va, ma va.

Non avreste fatto nulla, come vostro solito.

Lo ripeto, non vi sporchereste mai le mani con una persona come me.
Peccato che io sia più bianca e linda di voi, che pur sapendo cosa stava succedendo facevate finta di niente.

Questo atteggiamento è lo stesso che tu adotti nelle parole del commento su questo blog : parli di falsità, di comportamenti maschilisti o scorretti, di odio ed invidia nei tuoi confronti, senza avere il coraggio (o la possibilità ?) di esplicitare quanto lamenti.

Nomi e cognomi ?
Così mi becco subito una querela per violazione della privacy.
Merlini, buonanotte.

La rabbia per le immotivate accuse che ci hai rivolto è unita a profonda tristezza per la tua condizione di evidente disagio e confusione in cui innegabilmente versi.

La mia condizione di disagio e confusione ?
Ma allora non hai proprio capito niente, te lo dico platealmente.

Siete voi che siete in disagio e confusione da tempo, che avete perso il senso della realtà.
Merlini, ti dovresti vergognare delle tue parole.

Continui a darmi della persona squilibrata, paranoica e delirante.
Vergognati.

E tu saresti, lo ripeto ancora, un uomo di Chiesa ?
Ma ci sei o ci fai ?

Ripeto, il disco è rotto, e le persone che hanno un minimo di cognizione di cosa stia accadendo hanno già compreso che chi sta facendo una figura di m… con la maiuscola siete proprio voi, che non sapete dire altro che sono una matta e una paranoica.

La sorpresa e l’imbarazzo per la tua teatrale uscita di scena di giovedì scorso avrebbe, come spesso è accaduto in passato, sortito un tentativo da parte del Consiglio (quante volte lo ha fatto Stefano, nonostante le offese che esplicitamente gli portavi!) di ripianare la situazione e di farti recedere da una decisione quantomeno “strana”.

La mia decisione è strana ?
Non l’ho forse detto più volte che mi sarei al più presto dimessa se le cose non fossero cambiate ?
Merlini, ma cosa dici ?


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Io avevo già proposto le mie dimissioni a marzo, se ti ricordi.

Se le offese a Stefano sono dire che l’attività interna non va bene, allora è così.
Guardatevi i numeri e poi ne riparliamo.

Ah, già, ma ho letto che secondo voi sarebbe colpa mia.
Vi risponderò a tempo debito.

Le cattive parole che hai spietatamente usato su questo blog, però, rendono insanabile il nostro rapporto, indipendentemente dalla tua appartenenza o meno ad un circolo comune.

La verità ti fa male, lo so.

Posso dirti una cosa : a me non interessa.
Per un po’ di tempo ci ho sofferto, poi nell’ultimo mese ho deciso di uscire gradualmente di scena, quando ho capito che mi stavate solo prendendo in giro.

Fine.
Da parte mia, nessun rimpianto.

La mia presenza era diventata talmente ingombrante che la mia uscita di scena è stata presa come scusa per epurarmi definitivamente.
Ma non avete capito che sono stata io a epurarvi.

Non avete nulla dentro.
Siete persone vuote, senza anima.
Senza cuore.

Guardate solo l’apparenza, non la sostanza delle cose.
Non fate per me.

Il tuo attacco è personale e paranoico : ne prendo atto e, per quanto mi riguarda (parlo a titolo personale) non intendo avere più niente a che fare con te.

Amen. Me ne farò una ragione.

Per quanto riguarda le defezioni dal circolo che hai menzionato, non ti ha mai sfiorato il sospetto che le stesse possano, almeno in parte, dipendere dall’atteggiamento che hai tenuto nei confronti di altri soci ?

Quali sarebbero i soci a cui avrei tenuto un atteggiamento irrispettoso?
Fate nomi, per favore.

Se siete tra quelli che stanno leggendo le mie parole, scrivetelo.
Ormai per me è finita.
Non abbiate paura.

Io dico che non ce n’è nemmeno uno.
Quali nomi avete in mente fra quelli che ho citato e che se ne sarebbero andati a causa mia ?

I nomi, Merlini, i nomi.
Te lo dico io : fra loro, NESSUNO.

Ora basta, Merlini, mi hai stancato.

Sappi che con la maggior parte di coloro che stai citando mi sono vista più volte proprio il giovedì sera, in alternativa alle serate che proponevate.
Con lo scopo di passare del tempo libero in amicizia, senza secondi fini.

Quello che era il Tal prima che arrivaste voi.
Ecco, io non tornerò mai più da voi.
Ma forse il mio sacrificio servirà a salvare un posto che ho amato profondamente e che voi, purtroppo, mi avete fatto in seguito odiare profondamente.

Il Tal si salverà se e solo se vi toglierete dalle palle e ridarete spazio a chi ha dato lustro a questo posto (e che, tra l’altro, mi aveva invitata, non certo voi).

E sappi, Merlini, che molti di quelli che non vengono e che reputi dispersi si sentono regolarmente con me.
Merlini, che figuraccia !


ricordo


Il re è nudo.
Fattene una ragione.

La caratteristica peculiare del Tal, per i primi suoi 18 anni, è stata la straordinaria cordialità ed affiatamento dei suoi componenti: hai voglia di trarre una conclusione logica considerando l’attuale disagio che stiamo vivendo attualmente ?

È tutta colpa vostra, non certo mia.
Fattene una ragione.

Ti auguro di trovare, dove andrai, un ambiente che ti sappia accettare come lo è stato a Camnago, ma dubito che riuscirai a trovarlo.[…]

Appunto, è stata accettata.

La mia accettazione non è in discussione.
Se tutti gli ambienti “normali” sono così, preferisco non frequentarli.

Aggiungerò un’ultima cosa.
L’ultima, ma la più importante.

Finché ci saranno nei vari circoli e nelle federazioni persone che pensano solo all’elo e alla categoria e non capiscono perché in Italia la gente non gioca a scacchi e dopo poco smette, a me dei circoli importerà sempre meno di zero.

Quindi, il finale della vicenda era del tutto prevedibile a partire da un certo punto.

Una persona che si allontana dall’ambiente scacchistico è una persona sana di mente; semmai i paranoici – con buona pace tua, Merlini – sono quelli che continuano a frequentarlo.

Solo in minima parte il problema è stato di discriminazione e, in fondo, con un po’ di buon senso, si sarebbe potuto superare.

Ma un circolo scacchistico italiano, in media, è un cesso per chiunque abbia un minimo di buon senso e intelligenza, diverso o “normale” che sia.
Questo è il punto.


Veronica