La sporcizia dell’unghia

Febbraio 7, 2023 La Medicina dell’Anima

Ama il prossimo tuo come te stesso : questa è la legge che comprende tutta la Cabala.

Veronica Baker


La sporcizia dell’unghia

Fonte : La Compagnia degli Erranti

La sporcizia dell'unghia
Tutto ciò che esiste è immortale…

La dottrina delle Emanazioni tramite le Sephiroth insegna che tutto ciò che esiste è immortale, perciò ogni cosa possiede l’impronta divina e nulla di ciò che possiede la divinità può essere annichilito.

Nell’ordine dell’universo, oltre alle Sephiroth della luce, vi sono anche delle Sephiroth tenebrose che distruggono la vitalità divina.

Dice lo Zohar :

“Considera dunque.
Il Santo, che benedetto sia, produsse dieci corone, diademi sacri, con le quali si incorona e si riveste. […]

In corrispondenza di queste, però, esistono altre dieci corone che non sono sacre e si trovano in basso.

Queste sono legate alla sporcizia dell’unghia di una santa corona, che è chiamata Sapienza; perciò anche esse sono sapienza”.

Quindi, accanto alle Sephiroth della luce e del bene, ve ne sono anche di quelle del male e delle tenebre, perché, all’opposto della suprema emanazione dell’Uomo Archetipo, vi è l’Uomo Vile.

Perciò, in simile assonanza, vi è l’opposizione di Sephiroth di luce e di Sephiroth delle tenebre : a destra quelle luminose e a sinistra quelle tenebrose.

Anche le Sephiroth buie sono dieci, perciò il regno delle tenebre ne possiede delle emanazioni con diverse gradazioni di valore, cioè di buio, e con una vera gerarchia di spiriti del male, a cui viene messo a capo Samael, l’Angelo del Veleno e della Morte.

Secondo lo Zohar, prima della creazione, il male ricopriva il bene come le bucce (Klippoth) coprono il frutto.

Fu l’azione divina a separare il bene dal male, relegandoli in due diverse specie di influenza, e a definire le gerarchie angeliche e quelle infernali.

È per causa dell’influenza della gerarchia tenebrosa che il nostro mondo viene così perturbato, e ciò avviene perché gli uomini si allontanano da Dio, permettendo alle Klippoth di avere il completo dominio delle azioni umane.

Le Klippoth, Kellippah o Kellipot sono i gusci, cioè le bucce, dei frutti divini, cioè dei materiali di scarto e delle forze malvagie che hanno ricoperto di immondizia le 288 scintille di luce spirituale fuggite dai vasi infranti.

Secondo Isaac Luria, all’origine dei tempi tutti i mondi creati erano spirituali, ma la rottura dei vasi sephirothici fece precipitare in basso il Mondo di Assiah o Mondo dell’Azione, per cui le bucce si mescolarono ai frutti della divinità che andarono dispersi dai vasi esplosi.

È così che si è prodotto il mondo di materia cieca e grossolana che conosciamo, privo di spiritualità.

Tuttavia, il potere delle Klippoth sarà spezzato in futuro, perciò il Mondo di Assiah ritornerà a essere spirituale.
Ciò avverrà quando neppure la minima scintilla di divinità rimarrà nelle Klippoth, per mezzo dell’attività detta Tikkun, che riporterà l’armonia nel Creato.

Secondo la Cabala, la magia nera si realizza quando si estrae lo spirito impuro delle Klippoth e lo si mescola alle cose più pure.
Si tratta, tuttavia, di una pratica di manipolazione che può essere attuata solo per combattere la stessa magia nera.

In sostanza, si può manipolare la realtà solo per recuperare il divino che è imprigionato nella sostanza impura, per poterlo liberare e affrancare.

Seguendo la dialettica cabalistica della creazione, ricordiamo che le Klippoth, che sono le forze del male, traggono origine da una luce non pensante di Dio, perché la luce pensante è creatrice, mentre la luce non pensante è sempre distruttiva.

Per questo il male cerca sempre di opporsi al bene e di distruggerlo.

Secondo l’allegoria cabalistica, il Regno delle bucce, ovvero l’Olam Klippoth, che è la residenza di Samael, il Principe delle tenebre, è il nostro mondo, come rivela lo Zohar :

“Per il servizio del mondo angelico, il Santo, che sia benedetto, creò Samael e le sue legioni, ovvero il mondo delle azioni, che sono come le nuvole usate per cavalcarle e discendere sulla terra, come se fossero i loro cavalli”.

La sporcizia dell'unghia
E’ l’influsso delle Klippoth che ci spinge a rifiutare ogni concezione spirituale, per concepire l’essere umano solo come un semplice involucro materiale senza finalità elevate e senza nessuna importanza, un mero ricettacolo di cui sfruttare energie e luce e poi da gettare senza pietà…

Questo ci insegna che le Klippoth contengono la stessa materia dei pianeti e di tutte le stelle, ma in una realtà materiale caotica e incontrollata che, nello stato più sottile, viene usata dagli spiriti per rivestirsi e discendere nelle sfere inferiori.

Il male non può riprodursi o propagarsi con le sue proprie forze, perché è sempre sterile e informe ; è solo l’azione morale e volontaria dell’uomo, quando è fermamente contraria al bene, che gli conferisce forza e vigore.

Perciò contempliamo il male per ciò che è veramente, cioè come una massa inerte, un involucro, un guscio o una buccia vuota, insomma una forma falsa di energia che si millanta di un’apparente potenza che invece nasconde la codardia.

Il male è vigliacco, perché ruba le energie vitali degli esseri indifesi e perché si mostra forte con i deboli, ma sa diventare servile quando si trova di fronte alla vera forza.

Per questo sia il male che i suoi servi sono la “sporcizia dell’unghia” della vera Sapienza e si dimostrano essere il volto della volgarità e dell’ignoranza.

Le Klippoth sono demoni e involucri materiali della sensualità più rozza, sono scorie che abitano lo spazio etereo e si nutrono di energie vitali altrui, sono essenze basse che vivono in spazi di materia limitata e mutano continuamente forma, sono i mentitori che millantano l’amore per seminare odio e discordia.

Poiché nel regno delle tenebre domina la Legge dell’entropia, cioè la legge della discordia, è l’influsso delle Klippoth che ci spinge a rifiutare ogni concezione spirituale e a concepire l’essere umano solo come un semplice involucro materiale, privo di finalità elevate e di importanza, un mero ricettacolo da sfruttare e poi gettare senza pietà.

Se leggiamo attentamente le Scritture, impariamo invece che l’uomo ha un involucro corporeo che è il Tempio dell’anima, perché possiede il soffio di Ein Soph. Quindi, in noi vi è un’entità divina che dorme, come in ogni essere vivente, ed è Sommo Spirito d’Amore.

Perciò, il male che nega questo è assoluto inganno e menzogna.

Un concetto di male, di essenza diversa da questo contesto cabalistico, non esiste, poiché il male è solo l’accettazione della scissione e della separazione dalle emanazioni e dall’influenza benefica delle Sephiroth. Quindi, è l’uomo stesso che crea il male e che poi acconsente a servirlo.

Ogni altra scusa è inutile, perché è solo il segno della nostra vigliaccheria e della nostra incapacità di accettare le giuste conseguenze delle nostre colpe e dei nostri errori.

Questo concetto può sembrare molto strano, perché il mondo del male deriva dalla Sephirah Geburah/Din, detta anche la Mano sinistra di Dio, che rappresenta la Giustizia/Diritto.

Tuttavia, riflettendoci con più attenzione, vedremo che questa emanazione di Giustizia severa deve sempre essere equilibrata da Chesed, l’amore e la pietà, perché da questo equilibrio nasce un equo e compassionevole criterio di giudizio.

Se guardiamo ancora più indietro nel tempo, prima del peccato di Adamo, vediamo che il Male formava un tutt’uno con l’Albero della Vita ed era collegato all’Albero della Conoscenza da un unico germoglio.

Questi due alberi furono separati dal peccato di Adamo, che causò il “taglio dei germogli” con la rescissione del legame tra il Macrocosmo superiore e il Microcosmo inferiore.

Ed è questa la vera origine delle forze del male, ovvero il taglio del legame tra le cose umane e le cose divine, che avviene nello stesso momento in cui viene creato il mondo, secondo quanto afferma lo Zohar, secondo il quale la creazione tramite Emanazione divina ha già creato l’universo finito, in quanto “a questo finito appartiene la tenebra”.

Nella metafora cabalistica, il male origina da un giudizio che non viene mitigato dalla pietà e dall’amore : il male si origina da Geburah/Din, la Sephirah del Potere/Giudizio, quando entra in tensione con Hesed, la Sephirah dell’Amore/Pietà, perché il rigore non accetta di essere moderato e vuole un dominio assoluto, svincolato dalla debolezza dell’Amore.

Così Geburah/Din si ribella a Dio e produce un’emanazione sefirotica simile al regno divino, ma, sfuggendo alle richieste dell’amore, Geburah/Din non è più attendibile e diventa una perversione della giustizia divina che, se deviata dalla durezza eccessiva, usa i suoi poteri per infliggere terribili sofferenze e punizioni ai mondi inferiori senza concedere alcuna pietosa misericordia.

La sporcizia dell'unghia
Nella metafora cabalistica, il male origina da un giudizio che non viene mitigato dalla pietà e dall’amore…

La falsa emanazione di Geburah/Din è chiamata anche Sitra Ahra, cioè l’Altro Lato o Emanazione della Mano sinistra, perché la Sephirah ribelle apparteneva al lato sinistro dell’Albero della Vita.

La creazione di Sitra Ahra da parte di Geburah/Din fu come un punto e come una coagulazione creata dal fumo dell’ira.

Questa forza distruttiva emerse dall’ira furiosa, si diffuse nell’aria come fumo e si levò a dominare tutte le altre emanazioni, soggiogandole con la rapidità del suo diffondersi, come un movimento a spirale o come un serpente malvagio.

Perciò il Serpente è simbolo di Satana, il Grande Seduttore.

Per questo motivo si usa l’immagine del Serpente tentatore per rappresentare l’Altro Lato, poiché Satana è un serpente sia maschio che femmina, è colui che attira gli esseri umani verso una materialità di sensualità volgare e grossolana ed è il serpente che simboleggia l’origine della stregoneria.

Secondo i cabalisti, l’Antico Serpente è sempre in giro per il mondo per denigrare gli uomini davanti a Dio e per cercare servi : è il grande cacciatore di anime, che asserve e soggioga per poter sfruttare le energie vitali.

La sua natura amorfa e priva di forze autonome lo costringe a cibarsi delle energie che ruba agli altri : il male è sempre limitazione e avarizia.

Se il lato oscuro del male ci spaventa, è solo a causa della nostra ignoranza spirituale e non dovremmo lasciarci sopraffare dal nostro disgusto per le squallide Klipoth, ma dovremmo conoscere bene il mutevole volto di coloro che si schierano con la falsa Geburah/Din.

Riconosciamoli nel volto di chi giudica spietatamente e crudelmente, di chi usa forme di giudizio basate sul razzismo, l’intolleranza e il pregiudizio, di chi pratica la violenza: tutti costoro sono i servi della “sporcizia dell’unghia” che siamo obbligati a conoscere e contro cui siamo chiamati a combattere.

Queste sono le persone che iniziano le guerre di religione, i calunniatori degli innocenti e degli indifesi, coloro che esaltano la violenza e la prepotenza e tutti quelli che abusano del loro potere e della loro forza per opprimere la mitezza e l’innocenza del resto del mondo.

Ma ci vorrà tanto tempo prima che riusciremo a riconoscere i veri seminatori di zizzania in coloro che distruggono l’autostima delle persone, che disprezzano e annientano le varie forme di vita, che beffano la speranza, che disprezzano la fede e la carità altrui e che combattono tutte le migliori qualità dell’uomo ?

Dobbiamo considerare che quando giudichiamo gli altri con troppa severità e non facciamo giustizia delle ragioni altrui, anche noi partecipiamo alla semina della discordia e alla moltiplicazione della zizzania contro i nostri fratelli, diventando così schiavi e vittime delle ripugnanti bucce.

Questo avviene anche quando siamo completamente sopraffatti dall’ira o dall’acredine più astiosa, e una parte di noi finisce prigioniera dell’Altro Lato, il luogo del buio e della tenebra.
Quando l’ira ci acceca, ci ritroviamo nel buio e ci allontaniamo dall’influsso di Tiphereth, la Luce dell’Amore e della Compassione.

Ogni volta che perdiamo la saggezza e l’acume di giudizio, ci ritroviamo irretiti dalla falsa Geburah/Din che produce odio e rigore, ma se ciò avviene, la migliore strategia sarà quella di dichiarare guerra alle influenze distruttive tramite l’azione di Tiphereth, il pensiero del sommo amore che riequilibra ogni eccessivo rigore.

Per questo Gesù, simbolo della compassione e dell’amore, dice nel Vangelo secondo Giovanni:

“Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicarlo, ma perché il mondo si salvasse per mezzo di lui”.

Perciò, imitando il modello d’amore divino che vive nel nostro Io Divino interiore, avremo il potere di sconfiggere le tenebre con la luce e la dolcezza dell’amore.

Riflettendo su Gesù, che dice in Matteo :

“Beati i mansueti, perché erediteranno la terra (Matteo 5:5).

“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, perché io sono mite e umile di cuore; e troverete riposo per le vostre anime” (Matteo 11:29).

Personalmente, vedo l’invito all’azione nell’uso dell’energia luminosa della Sephirah divina, che offre affetto e protezione in particolare agli ultimi e agli indifesi, che sono i veri mansueti del mondo.


BannerVeronica 1