Agosto 3, 2013 Erotismo d’autore
E quando finalmente ti arrendi, il tuo caldo latte aspergerà dolcemente sia il mio tenero volto che il mio amoroso decolletè.
Le mie labbra infuocate
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Dopo aver fatto la doccia, torni di nuovo in camera.
Dove mi hai lasciata da sola dopo avermi spogliata lentamente della lingerie che avevo indossato appositamente per te.
Mentre un caldo abbraccio scioglieva i tuoi sensi e i nostri corpi si avvicinavano in un crescendo di emozioni e di desiderio.
Ti sto aspettando nuda, seduta sul materasso del letto.
Desidero circondarti i fianchi con le mie braccia e prenderti in bocca dolcemente.
Dopo averti succhiato per qualche istante la tua asta si gonfia e si solleva, così posso farla scorrere fra le mie labbra infuocate e leccarla come un gelato su tutta la sua lunghezza.
Chinandomi, premo la vena azzurrina che corre a fior di pelle, la cui congestione e il cui rilievo aumentano sempre di più.
Mordicchio per un attimo il glande.
Ma smetto subito, decidendo di aspirare dolcemente nella mia bocca la pelle satinata dei testicoli.
Li sollevo con le mani, faccio scivolare sotto di loro la punta della mia lingua e accarezzo un’altra vena.
Poi, lavorandoti con le mie labbra infuocate, esplorandoti sempre più intimamente, cercandoti, risalendo poi improvvisamente verso l’alto, pompandoti con un movimento lento ma, al contempo, irresistibile.
Mentre la mia lingua ti circonda e ti massaggia.
Le mie braccia ti avvolgono le reni, mentre la mia passione cresce gradualmente mentre ti succhio voluttuoso il pene, ormai duro come il marmo.
L’eccitazione delle labbra e della lingua si propaga in tutto il mio corpo, ai seni, ai miei capezzoli appuntiti.
Per un attimo lo faccio uscire dalle mie labbra, desiderosa di poter gemere di questo piacere voluttuoso e di lasciarmi andare a un orgasmo parziale.
Continuo però ad accarezzare il piccolo orifizio ormai dischiuso con dei teneri colpi di lingua.
Finché non inghiotto di nuovo il ponte di carne palpitante che ci sta avvinghiando.
Per un attimo mi stringi le tempie fra le tue mani.
Ma non per guidare i miei movimenti o regolarne il ritmo.
Perché sai bene che sarò io a decidere come distribuire il nostro piacere comune, che avviene sempre in modo diverso.
A volte mi diverto a farti languire senza fermarmi da nessuna parte, scivolando da un punto sensibile all’altro.
Strappo dalla tua gola lamenti, preghiere e rantoli, che ovviamente non prendo in considerazione.
Facendoti ansimare e trasalire finché, con un ultimo colpo di lingua deciso e preciso, non concludo la mia opera.
Ma stavolta voglio darti una soddisfazione più serena.
Alla mia suzione con le labbra, unisco la pressione delle mie dita e il movimento regolare delle mie mani.
Desiderosa di portarti all’appagamento più totale.
E quando finalmente ti arrendi, il tuo caldo latte scenderà dolcemente sul mio tenero volto e sul mio amoroso décolleté.