Le pulsioni di vita o di morte nel trading

Maggio 28, 2010 EcoAnemia


Le pulsioni di vita o di morte nel trading

Eros e Thanatos, ovvero le pulsioni di vita o di morte, caratterizzano la sfera psichica e biologica di ogni essere vivente.

Con il termine Eros si definiscono le pulsioni di vita sostenute dal desiderio, fra cui le pulsioni sessuali e quelle di autoconservazione, mentre con il termine Thanatos si definiscono le pulsioni di morte.

Se ci pensiamo un attimo, queste due forze apparentemente opposte rappresentano il caposaldo di ogni aspetto della nostra vita.
Anche ciò che osserviamo nei mercati finanziari non ne è immune: a partire proprio da questi due concetti, infatti, ho sviluppato il mio sistema di TS.

È interessante notare, peraltro, che nella stragrande maggioranza dei trader prevalga Thanatos, cioè l’istinto di morte.
Un esempio può essere la storia di uno dei più grandi trader di tutti i tempi, Jesse Livermore.

Jesse Livermore è stato uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi.
Raccolse una fortuna fino a 32 milioni di dollari, ma morì con un debito di due milioni, perché reinvestiva sempre tutti i suoi averi in borsa senza mai accumulare capitale, cosa che aveva già attirato le critiche di William Delbert Gann, altro grande guru finanziario vissuto negli stessi anni.

Livermore era un grande speculatore e usò spesso e volentieri anche tecniche che in seguito la SEC (la Securities and Exchange Commission) ha definito illecite, come :

Insider trading;
Occultamento delle proprie posizioni finanziarie
Corner
Accordi per la pubblicazione di notizie fuorvianti o scorrette

Livermore divenne famoso per la sua tattica di aspettare finché il titolo acquistato non fosse cresciuto al punto giusto, per poi confidare ad amici giornalisti che si trattava di un vero affare.
A quel punto tutti avrebbero acquistato, permettendogli di vendere al prezzo desiderato.

Jesse Livermore ha sempre vissuto nel lusso, speculando senza scrupoli e senza mai pensare a un eventuale futuro.
Nel 1940, dopo alcune crisi finanziarie e dopo aver perso il suo smalto originale, scrisse un libro dal titolo “How to trade in stocks“.

In questo saggio, in cui racchiude le sue strategie d’investimento, Livermore dà anche consigli che contraddicono completamente le scelte fatte nella sua vita di speculatore.

Per esempio, Livermore suggerisce di mantenere un fondo di liquidità per i periodi neri, cosa che lui stesso non ha mai fatto finendo in bancarotta per ben quattro volte, o sconsiglia di guardare cosa fanno gli insider, perché troppo dentro all’azienda per valutarne bene il valore, mentre nel corso della sua vita di speculatore ha spesso “peccato” di insider trading.


Le pulsioni di vita o di morte nel trading


Il fatto che nel suo libro Livermore dia saggi consigli che lo avrebbero salvato dalla rovina, se solo li avesse seguiti, ci autorizza a pensare che una forza più potente della razionalità, una forza istintuale distruttiva di origine atavica, abbia guidato le sue azioni, l’istinto di morte.

D’altra parte, la sua stessa vita privata riflette quella lavorativa.

Com’è noto, Jesse Livermore finì suicida nella toilette di un bar, dopo aver vergato un drammatico biglietto di addio in cui prendeva atto del fallimento della propria esistenza, costellata di grandi opportunità gettate al vento, di matrimoni sbagliati e di varie fughe nell’etilismo.


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