Marzo 23, 2019 Ologrammi proibiti di vita reale
Il marketing non è l’arte di trovare soluzioni intelligenti per vendere ciò che si produce, ma è l’arte di creare un autentico valore per il cliente.
Le quattro P del mix di marketing (applicate all’erotismo)
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Il metodo è davvero importante.
Sono sempre stata convinta di questo.
Si tratta semplicemente di una questione di strategia.
Naturalmente, chi è aiutata da un arido perfezionismo, che talvolta sconfina nel patologico, troverà tutto molto semplice.
Ma di solito bastano impegno, volontà e, soprattutto, tenacia.
Per riuscire, infatti, occorre continuare a credere fortemente in quello che si sta facendo, manifestando una fiducia assoluta nelle proprie capacità ed una meticolosità sopraffina.
Il marketing infatti non è l’arte di trovare modi intelligenti per smaltire ciò che si produce ma, piuttosto, l’arte di creare un valore reale per i clienti.
Di conseguenza, ricordare le quattro P del mix di marketing in questo caso risulta di fondamentale importanza.
Non è facile metterle in pratica all’interno del proprio progetto, ma sicuramente coloro che ci riescono sono in grado di ottenere notevoli e proficue soddisfazioni.
La prima P, come “Prodotto”, è la prima sulla quale ho sempre avuto qualche dubbio, soprattutto per quanto mi riguarda.
Devo essere sincera : sebbene mi sia sempre stato assicurato che sono bella, con un corpo sinuoso ed assai sexy, personalmente non mi sono mai ritenuta tale.
Al contrario, mi considero nella norma.
Naturalmente sono consapevole di possedere alcune piccole particolarità che molti considerano interessanti, tuttavia chi non le possiede ?
Ad ogni modo, sono fermamente convinta che difficilmente potrei essere veramente desiderabile senza un trucco appropriato o senza una certa cura nella “confezione”.
La seconda P è “Prezzo”.
Non ci si deve mai svalutare.
Se si possiedono i requisiti richiesti, non solo è possibile, ma è anche necessario puntare più in alto possibile.
È essenziale che il compratore percepisca il valore, la rarità e la ricercatezza del prodotto, e da questo punto di vista un approccio più ambizioso è proprio sinonimo di tutto questo.
Il mercato ha la tendenza a premiare il venture capital, ed un’elevata valutazione di partenza, anche se soggettiva, finirà per dare risultati migliori, al di là delle immancabili stroncature e lamentele che possono provenire dalle tante volpi che non possono raggiungere – e non raggiungeranno mai – i grappoli d’uva.
La terza P è “Punto di vendita”.
In che modo e dove posizionarsi.
Dunque si tratta di scegliere il proprio mercato di riferimento, valutando le problematiche logistiche da affrontare e riuscendo a gestire i tempi e gli spazi.
Quindi non si tratta solo di scegliere di essere una Porsche od una Fiat, ma di studiare bene il mercato in ogni suo aspetto per poterlo conoscere bene prima di affrontarlo.
Imparare a studiare il territorio, considerando che il ghiaccio al Polo Nord è un prodotto assolutamente invendibile, per cui è perfettamente inutile optare per un punto vendita in cui la concorrenza è già agguerrita e che magari è provvisto di un prodotto migliore ad un prezzo più basso del nostro.
Passare al setaccio tutti i mercati e capire anche quando è indispensabile allentare la pressione delle vendite dove c’è un insufficiente assorbimento del prodotto, dovuto a un minore interesse od a una diminuzione della capacità di spesa dei clienti abituali.
Infine, la quarta P : “Promozione”.
È la commercializzazione in senso stretto.
O meglio, quello che i non addetti ai lavori considerano tale : si tratta di comunicazione (verbale e non verbale), relazioni pubbliche, pubblicità e tutto ciò che serve per far conoscere il proprio prodotto.
Se utilizzato nel modo giusto, il mix di marketing è qualcosa di veramente straordinario, efficace in qualsiasi settore dell’economia.