L’enigmistica resa facile

Ottobre 17, 2007 Il lato oscuro degli scacchi


L’enigmistica resa facile

Naturalmente, regnava sovrana l’omertà.

Nessuno conosceva niente e nessuno aveva sentito nulla.
Almeno in pubblico.
In privato, invece…

La mia risposta (pubblica) non si fece ovviamente attendere.


Enigmistica


Lunedì sera sul noto newsserver it.hobby.scacchi è apparso un copia e incolla di un post scritto il 3 Luglio 2007 su questo blog senza citare né la fonte né inserire alcun riferimento diretto, ma semplicemente facendo in modo che fosse possibile risalire al post tramite motori di ricerca.

La coincidenza è piuttosto strana, perché se il post in questione fosse stato così compromettente, se avesse raccontato delle falsità o se avesse dato fastidio a qualcuno, non si sarebbero aspettati ben tre mesi e mezzo prima di citarlo, dato che molti dei lettori del noto newsserver sono anche saltuari visitatori di questo blog.

La seconda stranezza è che questo blog viene definito a tema scacchistico, cosa assolutamente non vera : basta leggere l’indice per verificare che i post su questo tema non raggiungono il 10-15% del totale.

Pertanto, non comprendo affatto il motivo del comportamento di chi ha scritto il post, che ha spudoratamente finto di non conoscere la soluzione dell’anagramma crittografico posto in calce a un post che, fra le righe, rivelava, purtroppo, delle verità piuttosto evidenti su degli episodi strani che spesso si celano dietro i tornei chiusi


Composition VIII


A mio parere, il caso in questione è stato ampiamente dibattuto in precedenza ; un’analisi condotta da più persone (da M a CM) ha evidenziato la presenza di sospetti di prearrangiamento in alcune partite di quel torneo.

Per questo motivo, di comune accordo, avevamo allora deciso di pubblicare su questo blog il post “incriminato”.
Il tutto, avvalorato dalla confessione di un presunto “pentito” (cui rispetto la decisione di non parlare sull’argomento anche se naturalmente non la condivido) che inizialmente voleva segnalare il fatto, ma poi ha cambiato idea improvvisamente.

Personalmente ero molto scettica sulla decisione di segnalare questo fatto (decisione presa poi in completa autonomia da altri), ritenevo e ritengo tuttora (c’è una corrispondenza via email a riguardo) che sia quasi impossibile, per un organizzatore e per un altro giocatore dello stesso torneo, capire se c’è prearrangiamento di un risultato o no, e che inoltre sia molto difficile procedere in questi casi, dato che non esistono solitamente prove certe.

Sta di fatto che, per qualche ragione che personalmente ignoro, il torneo non è stato ancora omologato dopo quasi quattro mesi, e non penso proprio che tale fatto dipenda da un post pubblicato tre mesi prima in un blog sperduto nell’oceano di Usenet.


imm copertina


Se tale post fosse stato così importante e contenesse qualcosa di inenarrabile, qualcuno nel corso di questi mesi me lo avrebbe senz’altro segnalato, invece nulla di tutto questo.

Perciò ritengo che l’intervento di lunedì sera su IHS abbia motivazioni diverse.

Una ripicca, ma per cosa ?
Un messaggio in codice, come avevo pensato inizialmente ?
Mah, mi sembra tutto molto strano.

Per alimentare il gossip ?
Mah, non credo proprio.

L’impressione che ne ho tratto è che si sia semplicemente cercato di screditare la sottoscritta come persona credibile, oltre a un tentativo di fare quadrato creando uno spirito di gruppo che in realtà non c’è proprio, in un ambiente dove l’arrivismo e l’individualismo raggiungono vette altissime.

Si tratta, in fondo, di un normale fenomeno sociologico : in ogni microsocietà (e questo vale anche per il “nostro” ristretto giro scacchistico) per rafforzare lo “spirito di gruppo”, che consente di sentirsi più forti, si tende a focalizzarsi contro un presunto debole o diverso (il discorso vale per entrambi i generi) emarginandolo, in modo che il gruppo si senta più sicuro e unito.

Questo fenomeno purtroppo si verifica già a scuola, dove gli insegnanti incoraggiano spesso questa pratica nella speranza di migliorare il proprio rapporto con gli studenti che fanno gruppo contro il debole di turno.

Questo sistema di aggregazione è una costante in tutti i rapporti umani, anche se ha più a che fare con il mondo animale che con persone dotate di razionalità.

Che aggiungere allora su questi elementi ?

… che queste persone possono solo farci pena, perché dimostrano solo di avere paura di confrontarsi con ciò che non conoscono, preferendo attaccarsi ai propri riti e alle proprie abitudini acquisite, nelle quali poi magari non credono affatto, ma le seguono per paura di essere emarginati a loro volta…

Inoltre, più aumentano gli attacchi, più si fanno dei favori a chi li subisce.


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