Ottobre 5, 2008 EcoAnemia
Libero mercato
Per evitare il peggio rimane un’unica soluzione a mio avviso – e non solo mia, dato che molti economisti fra i famosi concorcano con questa tesi, articolata nei seguenti punti :
Garantire a tutti i correntisti – in tutto il mondo – l’integrità dei loro liquidi di carta. Ma avvertendo dell’elevatissimo rischio inflazionistico – dato che si deve stampare denaro fresco a volontà, probabilmente l’equivalente del PIL mondiale – che sta dietro questa garanzia, cosa abilmente non detta oggi dai vari politici e banche centrali.
Lasciare al mercato il resto del lavoro : esattamente il contrario del divieto di short selling (fra l’altro, i divieti messi in questi giorni sono ridicoli e facilmente aggirabili, si pensi ad esempio al mercato delle opzioni e dei single stock futures). Chi ha sbagliato deve pagare e saltare per aria. Fuori per sempre, incluse eventualmente le banche centrali o quegli stati nazionali con i loro debiti enormi e insostenibili (ipotesi quest’ultima impossibile da attuare a dire il vero).
Lasciare che i metalli preziosi salgano di prezzo quanto basta per supportare il sistema, reintegrandoli eventualmente nel sistema bancario. Altro che vendere le riserve aurifere: le banche centrali devono ricomprare tutto l’oro disponibile.
Lasciare che il mercato cerchi liberamente i propri prezzi, senza manipolazioni o interventi pubblici. Tassi di interesse di mercato. Niente fixing dei tassi delle banche centrali, nè sostegni al mercato azionario, nè manipolazioni nei mercati dei cambi o al prezzo dei metalli. E via le troppe regolamentazioni.
Il ritorno incondizionato al libero mercato.