L’inizio della fine od il principio dell’inizio ?

Ottobre 8, 2008 EcoAnemia


L’inizio della fine od il principio dell’inizio ?

Nelle ultime due settimane oramai tutti sono venuti a conoscenza – solo almeno per sentito dire – del crollo dei listini mondiali : la borsa americana ha perso circa un 20%, e quella fino a pochi mesi fa considerata modello dello sviluppo economico, quella brasiliana, negli ultimi mesi ha perso un qualche cosa come un -62%, complice anche il crollo delle materie prime.

Tokio stamattina ha chiuso con un roboante e drammatico -9.38%, e le aperture europee sono tutte orientate intono a -4%, -5%, con un andamento in giornata che non preannuncia nulla di buono.

Chiunque abbia letto questo blog con costanza e nel tempo, sa benissimo che negli ultimi anni ho sempre avuto una visione piuttosto negativa, per non dire molto pessimistica, dell’andamento dell’economia mondiale e, di riflesso, dei vari mercati finanziari – che anticipano sempre di qualche mese gli scenari dell’economia reale.

La montagna di carta creata negli ultimi 15-20 anni, in particolare per sostenere la ripresa e dare vita ad un nuovo mercato toro a partire dal 2003, è crollata fragorosamente, e tristemente.

Per cui ritengo che i primi target di arrivo di questo mercato orso siano esattamente i minimi raggiunti nel 2003, dato che tutta la crescita successiva è stata “drogata”.

inizio della fine od il principio dell'inizio ?

Pur tuttavia, sono rimasta assai colpita dalla rapidità e dalla violenza di questo ribasso.

Prima di tutto, è impressionante notare che nel basket titoli (mondiali) che compongono la base di riferimento nelle mie decisioni operative (insieme al mio quant-system) ieri nessun titolo ha dato alcun segnale di nessun genere.

Nè short (ovvio, questo, dato che solitamente vado corta sulla forza, e non sulla debolezza, anche se negli USA qualcosa ho shortato ieri in apertura, un paio di titoli), ma, soprattutto, nemmeno long.

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Questo significa che nessuna azione – almeno al momento – delle circa 1500 che analizzo tutti i giorni (più naturalmente ETF sugli indici e sui titoli di stato dei vari paesi, nonchè sulle materie prime) è minimamente presa in considerazione al momento, nè  per un timido rimbalzo (e questo è davvero sorprendente, nè in fase di riaccumulo (l’ultimo acquisto in controtendenza provato è stato Enel lunedì, ma sono stata immediatamente stoppata in giornata).

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Si va solo ed esclusivamente short, indistamente su tutto.

Non si può fare altro che osservare la valanga e vedere i titoli su cui sono attualmente al ribasso (diversi da mesi) andare sempre più giù senza alcuna reazione.
Una situazione paradossale, assolutamente grottesca.

Negli ultimi 10 giorni, l’unico titolo del paniere SP500 (e, se non mi sbaglio, l’unico titolo fra tutti quelli che analizzo giornalmente) che ha guadagnato qualche cosa è stato Campbell Soup : produce zuppe ed ingredienti per minestre (cibo preferito dagli americani che non si possono permettere di andare nemmeno da McDonalds, quindi le classi meno abbienti).

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Il resto è stato una carneficina : hanno perso pesantamente tutte le industrie che fanno dentifrici e saponette, birra, CocaCola, sigarette, farmaceutici e sanitari.
Tutto ciò che di solito non cede nei crolli perchè indifferenti alla crisi economica.

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Ma questa volta è assai diverso.

La crisi economica in realtà non è ancora cominciata : negli USA  si sono persi fino ad ora solo 1.1 milioni diposti di lavoro (non 3 o 4 milioni), la produzione industriale più o meno fino a questo mese ha relativamente tenuto e la spesa per consumi è solo leggermente negativa.

Sono fallite solo 3-4 banche fra le importanti e circa  30 di quelle locali.
Nessuno ha perso i risparmi come negli anni ’30 e la maggioranza delle banche sono state in qualche modo salvate : i due terzi di quelle importanti sono state risistemate con fusioni e ricapitalizzazioni varie.

Nessuno più tratta obbligazioni societarie, le società che emottono un bond preferiscono pagare un 6% sopra i titoli di stato : le AAA, per quanto oggi i rating valgano come il due di coppe quando briscola è spade.

Il comportamento degli ultimi giorni sembra quello di un mercato non alla fine di una fase di violento ribasso, ma solamente all’inizio.
E quindi, il -50% medio perso più o meno da tutti gli indici dai massimi si trasformerebbe in un -80%, -90% nel giro di qualche anno.

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Oltre che che associarsi ad una depressione economica stile anni ’30.

In questo momento, non vedo grandi sbocchi sul lungo periodo.

Anche se il sentiment ed il pessimismo ai massimi storici (VIX = 53.68, record di tutti i tempi) che sento fra i vari operatori mi fa pensare che a breve potrebbe essere toccato il primo minimo.
Che a mio avviso, però, non sarà l’ultimo.


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