Lo spettro Raman 1450 nelle fiale dei cosiddetti “vaccini”

Novembre 5, 2021 Grafene, Neurocontrollo, Studi scientifici

La questione è ormai superata e si riduce alla volontà di osservare o meno le prove.

Veronica Baker


Lo spettro Raman 1450 nelle fiale dei cosiddetti “vaccini”

I mass-media riportano la comparsa di fenomeni singolari negli ospedali di tutto il territorio statunitense.
Medici e infermieri riportano una varietà di sintomi, tra cui dolori addominali, difficoltà respiratorie, coaguli di sangue, problemi cardiaci e tentativi di suicidio.

Quali sono le vostre considerazioni in merito a questi fatti ?
Tali fenomeni, invero, trovano già riscontro nelle analisi condotte da questo stesso sito web.
Ora, queste previsioni si stanno verificando, come confermato dalle fonti ufficiali.

La conoscenza del grafene e delle sue applicazioni era già ampiamente diffusa, così come la consapevolezza delle sue potenziali applicazioni.
I conti tornano, purtroppo, ancora una volta.

La mutazione MTHFR rappresenta un’anomalia genetica che coinvolge l’enzima metilen-tetraidrofolato reduttasi.
Tale alterazione genetica è associata all’aumento dei livelli di omocisteina (omocisteina) nel plasma, nota anche come iperomocisteinemia, e interferisce con il metabolismo dei folati.

La mutazione del gene MTHFR è trasmessa con modalità autosomica recessiva e risulta responsabile di una riduzione dell’attività dell’enzima per cui codifica.
Questo meccanismo è stato identificato come un fattore di rischio per lo sviluppo di trombosi, malattie coronariche, aborti spontanei e difetti nel tubo neurale.

La frequenza genica della mutazione in Europa è compresa tra il 3 e il 3,7%, il che indica che una condizione di eterozigosi si osserva nel 42-46% della popolazione e di omozigosi nel 12-13%.



Introduzione

Uno degli spettri più sorprendenti nell’analisi spettroscopica dei cosiddetti “vaccini” è il valore 1450 cm-1.

Grazie al lavoro del medico (Campra, P. 2021), è stata effettuata un’analisi della bibliografia scientifica ed in particolare dei grafici di altri spettrografi relativi al grafene con detto valore di picco.

Di conseguenza, è emersa la presenza di grafene combinato con i seguenti materiali : PVA (Polyvinyl Alcohol), PQT-12, acido N-dimetilamminobenzoico, NN Metilacrilammide e CH2-CH3, tra gli altri composti presenti.

Come verrà illustrato in seguito, tali materiali sono impiegati in svariati contesti, tra cui lo sviluppo di sinapsi artificiali, gelatine di rigenerazione neuronale, fibre per la creazione di elettrodi e circuiti neurali, che consentono la nanocomunicazione wireless per una possibile neurostimolazione/neuromodulazione, e numerosi altri usi e applicazioni.

La relazione tecnica presentata dal medico (Campra, P. 2021) il 2 novembre 2021 mostra un’analisi spettroscopica Raman esaustiva, con l’obiettivo di identificare i materiali e gli oggetti osservati nei cosiddetti “vaccini“.




La metodologia applicata è ineccepibile e il livello di complessità è considerevole, considerando le difficoltà e gli impedimenti riscontrati nella sua implementazione, tra cui la carenza di mezzi, personale e risorse adeguate, nonché l’assenza di supporto da parte delle autorità sanitarie e governative.

Nonostante questi problemi, il Dr. Il dottor Campra è riuscito a caratterizzare e rilevare 28 oggetti compatibili con il grafene, sui 110 osservati nelle fiale dei vaccini Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Janssen.

Questo risultato rappresenta un successo nel lavoro di identificazione, ma anche un problema di proporzioni inimmaginabili per la popolazione e la salute pubblica in generale.

Tali problematiche sono attribuibili alle conseguenze dell’inoculazione di materiali tossici, le cui implicazioni a medio e lungo termine rimangono ancora poco chiare, nonché a tutte le componenti ancora non note e alle loro reali applicazioni e intenzioni, che hanno già iniziato a suscitare speculazioni e a essere proposte come ipotesi di lavoro.

Al fine di assistere nella ricerca avviata dal Dr. Campra, è stata effettuata una ricerca esperta di uno degli spettri osservati nelle prove ottenute sugli oggetti delle fiale di vaccino.
In particolare, è stato rilevato il picco di ~ 1450 cm-1 e i suoi valori vicini, che si manifestano spesso insieme al grafene in molti dei campioni analizzati.
Ogni uno di questi sarà discusso in seguito.

PVA Hydrogel (Alcool Polivinilico -Polyvinyl alcool)

Il PVA, noto anche come alcool polivinilico, è risultato coerente con i campioni osservati, come evidenziato in figura 1.

Recentemente, è stato rilevato anche in una rappresentazione grafica di pattern nei cosiddetti “vaccini“, sotto forma di bolle o colloidi con cui possono essere composti nuotatori a rotore colloidale anisotropo (più comunemente denominati “nano-vermi semoventi“).

L’idrogel di PVA possiede proprietà particolari che ne determinano la compatibilità biologica, in quanto è in grado di imitare i tessuti del corpo umano, pertanto può essere impiegato come sostituto dei tessuti molli (Jiang, S.; Liu, S.; Feng, W., 2011).

L’uso dell’idrogel di PVA è stato inoltre proposto per la sostituzione della cartilagine (Stammen, JA; Williams, S.; Ku, DN; Guldberg, RE 2001), nella fabbricazione di cornee artificiali (Wang, J.; Gao, C.; Zhang, Y. ; Wan, Y. 2010) e nel processo di guarigione delle ferite (Fan, L .; Yang, H .; Yang, J .; Peng, M .; Hu, J. 2016).
Tuttavia, quando l’idrogel di PVA viene combinato con grafene o nanotubi di carbonio, le applicazioni previste assumono connotazioni diverse.

A titolo esemplificativo, si può consultare il lavoro di Shi, Y.; Xiong, D.; Li, J.; Wang, K.; Wang, N. (2017).
L’obiettivo primario del PVA è la riparazione dell’ossido di grafene ridotto rGO, quando viene irradiato dai raggi gamma o per degradazione, che a sua volta genera la liberazione di radicali liberi, aumentando così la resistenza del materiale.


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Fig.1 : Valore di picco di PVA in isolamento e in combinazione con ossido di grafene ridotto. (Shi, Y.; Xiong, D.; Li, J.; Wang, K.; Wang, N. 2017)

La resistenza del grafene e dei suoi derivati riveste un ruolo cruciale nel contesto delle applicazioni neurali.
Numerosi studi confermano che l’impiego del grafene in combinazione con gli idrogel migliora la biocompatibilità del grafene stesso, favorendone l’integrazione con il tessuto neuronale e gli astrociti dell’ippocampo (Martín, C.; Merino, S.; González-Domínguez, JM; Rauti, R.; Ballerini, L.; Prato, M.; Vázquez, E., 2017).

Queste applicazioni trovano conferma in lavori come quello di (Zeinali, K.; Khorasani, MT; Rashidi, A.; Daliri-Joupari, M. 2021) relativo alla rigenerazione dei tessuti nervosi, utilizzando soluzioni di PVA aerogel ed ossido di grafene, che porta i ricercatori a utilizzare questi materiali nell’ingegneria dei tessuti neurali.

Un esempio concreto di tale sviluppo è rappresentato dalla creazione di neuroni sensoriali artificiali, come dimostrato da (Wan, C.; Cai, P.; Guo, X.; Wang, M.; Matsuhisa, N.; Yang, L.; Chen, X).

Nel 2020, è stato fabbricato e caratterizzato un tipo di neurone artificiale che include nanotubi di carbonio (identificati anche nei campioni del cosiddetto “vaccino“) e idrogel di alcol polivinilico, utilizzato come filo ionico per la trasmissione degli stimoli elettrici, “simile all’assone di un nervo afferente, che funge da veicolo per le informazioni sensoriali“.

Questo approccio consente la costruzione di transistor sinaptici stimolati da elettroliti che emulano la plasticità sinaptica dei principi neurologici sottostanti l’apprendimento e la memoria.

In tale ambito di ricerca, si evidenzia il contributo di revisione di (He, Y.; Zhu, L.; Zhu, Y.; Chen, C.; Jiang, S.; Liu, R.; Wan, Q. 2021) che ha esaminato lo sviluppo e l’evoluzione dei dispositivi neuromorfici emergenti basati su transistor, dove il PVA è un materiale fondamentale per configurare l’elettrolita protonico del transistor neuromorfo e il grafene è utilizzato come materiale superconduttore per facilitare la trasmissione degli stimoli grazie alle sue proprietà superconduttive.

La conducibilità ionica degli idrogeli, in particolare del PVA, sembra offrire un’ampia applicazione nelle bioelettroniche, come evidenziato nel lavoro di Jia, M. e Rolandi, M. (2020).

Le analisi condotte evidenziano che la capacità di monitorare, controllare o intervenire nei processi biologici, e in particolare la stimolazione e la registrazione neurale e cardiaca, è fortemente legata all’impiego di materiali di carbonio, quali i nanotubi di carbonio (CNT) e il grafene drogato con altri polimeri conduttivi, tra cui l’idrogel PVA.

Si discute inoltre della potenziale applicazione di questi materiali come vettori per la somministrazione di farmaci e biomolecole in specifiche aree cerebrali, in risposta a segnali elettrici o all’attivazione di regioni cerebrali specifiche.


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Fig 2 : Diagramma della conduttività degli idrogel nel tessuto neuronale. (Jia, M.; Rolandi, M. 2020)

Inoltre, si sostiene che gli idrogel possano agire come conduttori elettrici, incrementando l’attività elettrica del tessuto neuronale e la sua interconnessione.

Tali osservazioni, in combinazione con la capacità del materiale di attraversare la barriera emato-encefalica (BBB), suggeriscono la concreta possibilità che i materiali contenuti nelle fiale del cosiddetto “vaccino” possano depositarsi nel tessuto neuronale, aprendo la strada a potenziali applicazioni di neuromodulazione e neurostimolazione senza fili, come discusso in precedenza nei post sull’interfaccia neurale e reti di comunicazione per le nanotecnologie nel corpo umano.

Nonostante l’articolo di Jia e Rolandi (2020) non menzioni l’idrogel di PVA nel contesto delle applicazioni cardiache, se ne discute in relazione a un altro idrogel, il metacrilato di gelatina (GelMA), che agisce come “cerotti cardiaci, mostrando frequenze di battiti sincroni spontanei tre volte superiori e una soglia di eccitazione inferiore dell’85% rispetto a quelli coltivati in idrogel GelMA incontaminati“.

Questo risultato è particolarmente significativo, poiché dimostra che gli idrogel svolgono un ruolo cruciale nella modulazione del muscolo cardiaco.
La presenza di tali materiali è stata rilevata nei cosiddetti “vaccini“, e in virtù dell’osservazione di un aumento dei casi di affezioni cardiache (vedi Allegato 1), è ipotizzabile una relazione causa-effetto, direttamente collegata all’inoculazione e alla deposizione per via arteriosa nel sistema circolatorio.

Nel contesto della rassegna bibliografica, si osserva che il PVA idrogel dimostra competenza nell’agire come elettrodi biocompatibili con i tessuti viventi, in virtù delle proprietà già menzionate e della sua rigidità, “paragonabile a quella del tessuto cerebrale, che riduce significativamente la misurata mancata corrispondenza meccanica all’interfaccia neurale” (Liu, S. ; Zhao, Y. ; Hao, W. ; Zhang, X. D. ; Ming, D., 2020).

La suddetta affermazione è accompagnata dalla considerazione che “migliora la qualità dei segnali di monitoraggio del cervello“.
Un metodo efficace per ottimizzare “le interfacce neurali che rimangono stabili a lungo termine” (Oribe, S.; Yoshida, S.; Kusama, S.; Osawa, SI; Nakagawa, A.; Iwasaki, M.; Nishizawa, M., 2019).

Fibre a base di grafene e le strutture a base di nanotubi di carbonio sono ricoperte dall’idrogel, che permette la loro introduzione nel tessuto cerebrale, stabilizzandosi adeguatamente senza avere una risposta immunitaria che ne provochi il rigetto.

Uno studio recente condotto da Adorinni, S.; Rozhin, P.; Marchesan, S. (2021) ha inoltre associato gli idrogel con nanotubi di carbonio e grafene in applicazioni di riconnessione neuronale, dove i nanotubi di carbonio (CNT) agiscono come una struttura di supporto per collegare l’attività del tessuto elettrico tramite cavi conduttivi.

Gel di poliacrilammide (poliacrilammide)

Un’ulteriore potenziale opzione per il valore di picco di 1450 cm-1 potrebbe essere rappresentata dal gel di gelatina/poliacrilammide, largamente impiegato nella dosimetria delle radiazioni mediante risonanza magnetica (Baldock, C.; Rintoul, L.; Keevil, SF; Pope, JM; George, GA 1998).
I valori Raman possono essere verificati in figura 3.


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Fig 3 : Tabella dei valori Raman legati al poliacrilammide e sua rappresentazione spettrografica. (Baldock, C.; Rintoul, L.; Keevil, SF; Pope, JM; George, GA 1998)

In una precedente analisi delle interazioni in vivo dell’ossido di grafene nel sangue, è stato riscontrato che il gel di poliacrilammide provoca effetti tossici e patologie a polmoni, sangue, fegato e reni sette giorni dopo l’inoculazione (Palmieri, V.; Perini, G.; De-Spirito, M.; Papi, M., 2019).

In tale pubblicazione, viene altresì menzionato che l’ossido di grafene “GO-poliacrilammide” (GO-PAM), in combinazione con altri idrogel, si manifesta come un agente assorbente proteico altamente efficace, con una capacità superiore al 90%, che origina una “corona biomolecolare“.

Tale processo inibisce l’emolisi e, di conseguenza, la trombosi, come evidenziato nella figura 4.

Inoltre, l’interazione del GO-PAM con i macrofagi stimola la produzione di citochine, un fenomeno ampiamente noto come “tempesta di citochine“, (Li, Y.; Chen, G.; He, Y.; Yu, D. 2020) che illustra la potenziale capacità dei nanofilm di ossido di grafene di promuovere la rigenerazione del tessuto osseo, sebbene con un elevato rischio di citotossicità, correlato alla dose applicata.


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Fig 4 : Schema degli effetti dei fiocchi di grafene GO-PAM citati nella pubblicazione di (Palmieri, V.; Perini, G.; De-Spirito, M.; Papi, M. 2019 )

Paradossalmente, il bisolfuro di molibdeno sintetizzato con poliacrilammide (CPAM/MoS2) si è dimostrato efficace nel processo di rimozione dell’ossido di grafene dalle soluzioni acquose, come affermato da Wang et al. (2019) nel loro studio scientifico.

Tale effetto è stato conseguito mediante l’azione congiunta dell’attrazione elettrostatica e dell’assorbimento dei legami idrogeno dell’ossido di grafene “GO“.

È opportuno evidenziare che gli autori dello studio menzionano l’ossido di grafene come una “contaminazione che deve essere gestita“, in risposta alla necessità di sviluppare metodi di decontaminazione in vari ambiti, tra cui la biomedicina e la contaminazione ambientale.

Gli stessi autori affermano persino che “esistono prove che dimostrano che il GO è il materiale a base di grafene più tossico e può danneggiare vari organismi, inclusi batteri, animali e umani“, confermando ulteriormente la sua pericolosità.

Gli idrogeli di ossido di grafene/poliacrilammide (PAM/GO) presentano molteplici applicazioni, tra cui la differenziazione neuronale (Zhao, Y.; Wang, Y.; Niu, C.; Zhang, L.; Li, G.; Yang, Y. 2018), e la ingegneria dei tessuti (Liu, X. ; Miller, A.L.; Waletzki, B.E.; Lu, L. 2018), e, in particolare, lo sviluppo di interfacce gliali in grafene (Fabbri, R.; Saracino, E.; Treossi, E.; Zamboni, R.; Palermo, V.; Benfenati, V. 2021).

L’ultima ricerca ha fornito la prova scientifica che la poliacrilammide, in combinazione con l’ossido di grafene, può essere impiegata per la creazione di un gateway con la sinapsi neuronale, permettendo così la neuromodulazione e la neurostimolazione.

È stato dimostrato che la poliacrilammide (PAM) e i suoi derivati (GO) possono essere impiegati per trattare condizioni patologiche quali l’epilessia, la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson, grazie alle loro proprietà radio-modulabili.

Queste proprietà li rendono adatti a fungere da elettrodi per la glia dei neuroni.

Tuttavia, questa affermazione è contraddetta da studi precedenti che spiegano l’effetto tossico dell’ossido di grafene, in grado di causare malattie neurodegenerative (Chen, HT; Wu, HY; Shih, CH; Jan, TR 2015 | Dowaidar, M. 2021 | Alpert, O .; Begun, L .; Garren, P .; Solhkhah, R. 2020), che viene definito come un pretesto per giustificare l’indagine e il perseguimento di altri obiettivi più ambiziosi.

Nella sezione delle conclusioni, si possono leggere le seguenti affermazioni : “Si forniscono prove che evidenziano l’importanza critica dell’indagine selettiva dei segnali molecolari e dei processi fisiologici alla base della funzionalità delle cellule e delle reti gliali.

Nuovi dispositivi che consentono il controllo e la modulazione della segnalazione gliale possono avere un potenziale significativo nello studio e nel trattamento delle malattie neurodegenerative che colpiscono il SNC, il SNP o le funzioni sensoriali come la vista e l’equilibrio.

Sulla base di recenti risultati di ricerca, si suggerisce che l’integrazione di nanomateriali di grafene con le cellule gliali possa rappresentare la strategia ottimale per ottenere una combinazione di selettività, risoluzione, flessibilità meccanica e biocompatibilità, da applicare con successo nell’ingegneria dell’interfaccia gliale su scala nanometrica.

Tuttavia, l’ingegneria gliale basata sul grafene e le interfacce gliali possono generare una nuova classe di interfacce cervello-macchina bidirezionali per la diagnosi e la terapia di condizioni neuropatologiche clinicamente intrattabili“.

In conseguenza di ciò, le interfacce gliali a base di grafene possono costituire un nuovo approccio bioelettronico.

Questo dimostra ulteriormente l’interesse nell’uso di nanomateriali di grafene e idrogel per la neuromodulazione, la neurostimolazione e il monitoraggio delle aree cerebrali, con la giustificazione del trattamento terapeutico, che ha già aperto la strada ad altri usi non necessariamente nobili e legali, come l’interferenza neuronale, in persone inoculate con ossido di grafene/PVA/idrogel PAM.

Al fine di fornire un chiarimento ai nuovi lettori, si rende noto che l’ossido di grafene è un nanomateriale con la capacità di assorbire onde elettromagnetiche (microonde) e di propagarle attraverso il corpo umano (ove inoculato), trasmettendo così segnali TS-OOK che incapsulano i dati raccolti dai biosensori a base di grafene, punti quantici di grafene, nano-transistor di grafene, SDM di grafene.

In considerazione delle proprietà del grafene e dei nanotubi di carbonio, che consentono di superare la barriera ematoencefalica, il nanomateriale può essere alloggiato nel tessuto cerebrale, ricoprendo neuroni, glia e astrociti, favorendone l’interconnessione, ma anche aggiungendo uno strato di interazione (denominato interfaccia gliale) con il quale i segnali elettromagnetici (microonde) che si propagano possono essere ricevuti dal resto dei componenti del grafene (formando una rete di nanocomunicazioni).

Questo trattamento, come evidenziato da Fabbri et al. (2021), comporta la suscettibilità del cervello dei soggetti inoculati alla neurostimolazione wireless e alla sua neuromodulazione, con un monitoraggio e un’interferenza nel suo funzionamento naturale.

Questo processo conduce inevitabilmente a una perdita di libertà e libero arbitrio, in quanto il cervello diventa soggetto a stimoli esterni che sfuggono al suo controllo.

Pertanto, la scusa/obiettivo del trattamento terapeutico, difesa da (Fabbri, R.; Saracino, E.; Treossi, E.; Zamboni, R.; Palermo, V.; Benfenati, V. 2021) (questi sono miei connazionali che certamente non onorano il paese, ma anzi ne sono una vergogna) diventa un pericolo straordinario per la libertà e la salute dell’umanità, in un contesto di campagne di “vaccinazione“, in cui è stata confermata senza dubbio la presenza di questi materiali nei cosiddetti “vaccini” (Campra, P. 2021) e potenzialmente in tutti i tipi di composti iniettabili, come brevettato nella produzione di sieri fisiologici (KR20210028062A. 2020).

Polimero PQT-12

Lo spettro 1457 del polimero PQT-12 risulta molto prossimo al valore 1450 ricercato nella revisione della relativa letteratura scientifica.

Questo riferimento è stato osservato negli studi di spettroscopia Raman condotti da Pandey RK, Singh AK e Prakash R (2014), come evidenziato nelle Figure 5 e 6.

È interessante notare che questi riferimenti presentano PQT-12 come un polimero che facilita l’auto-ordinamento molecolare, ovvero l’autoassemblaggio, e migliora le prestazioni dei dispositivi elettronici organici.


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Fig 5 : Spettri Raman normalizzati dei film PQT-12 analizzati. (Pandey, RK; Singh, AK; Prakash, R. 2014)

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Fig 6.: Spettri Raman di film PQT-12 in vari strati. (Pandey, RK; Singh, AK; Upadhyay, C.; Prakash, R. 2014)

D’altra parte, il polimero PQT-12 viene combinato con grafene e perovskiti ad alogenuri (struttura cristallina di vari materiali, caratterizzata dalla sua magnetoresistenza, superconduttività e costi di produzione inferiori rispetto al silicio).

Tale combinazione permette la formazione di dispositivi sinaptici (memristori, memorie resistive, fotoconduttori, transistor e memorie flash fotoniche) per l’interazione con il complesso neuronale, al fine di emulare “la plasticità sinaptica e il processo di apprendimento“, come illustrato in precedenza da (Chen, S.; Huang, J. 2020) nella loro indagine.

Inoltre, nelle loro conclusioni, gli autori sostengono che “rispetto ad altri materiali, le perovskiti ad alogenuri (HP) presentano proprietà elettriche ed ottiche uniche, tra cui migrazione ionica, effetti di cattura della carica causati da difetti intrinseci, eccellente efficienza di assorbimento della luce, elevata mobilità della carica e lunga vita utile del carico, che garantisce la modulazione multilivello del peso sinaptico, delle sinapsi artificiali basate su HP e mostra un grande potenziale nell’ulteriore sviluppo del calcolo neuromorfo.

Con il rapido sviluppo di dispositivi elettrici basati su HP, come i memristori, negli ultimi decenni, sono stati implementati con successo dispositivi sinaptici di stimolazione elettrica basati su HP, promuovendo lo sviluppo di sinapsi artificiali basate su HP verso una modulazione ibrida ottico-elettrica più complessa“.

In altre parole, il polimero PQT-12, insieme al grafene e ai perovskiti alogenuri su scala nanometrica, consente la configurazione dell’elettronica necessaria per creare sinapsi artificiali con cui emulare i processi di pensiero e ragionamento biologici, tipici del cervello umano, come dimostrato anche nel lavoro di Dai et al. (2019).

È opportuno evidenziare che tali studi non forniscono un’applicazione in vivo, ma si concentrano sull’aspetto dell’emulazione elettronica della sinapsi neuronale.

Tuttavia, il PQT-12 può essere combinato con il grafene, formando idrogel in cui si ricerca di migliorarne la biocompatibilità, ridurne la degradazione e la conduttività.
Questo aspetto è ampiamente discusso nell’articolo di Chakraborty, P. Das, S. e Nandi, A.K. del 2019, che menziona anche la citazione di PVA e idrogel di grafene.

NN Dimetilacrilammide (NN Dimetilacrilammide)

Il NN Dimethylacrylamide presenta uno spettro di 1453, anch’esso estremamente prossimo al target di 1450, come evidenziato nella Figura 7, secondo i dati registrati in (ChemicalBook, 2017).

Tuttavia, i riferimenti bibliografici associati al grafene risultano limitati, a differenza di altri materiali che sono stati menzionati in precedenza.


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7. Spettro Raman di NN Dimetilacrilammide. (Chemical Book. 2017)

Tra gli studi più rilevanti riguardanti il NN Dimetilacrilammide, grafene e le sue applicazioni biomediche, merita una menzione particolare quello di (Weng, L.; Gouldstone, A.; Wu, Y.; Chen, W. 2008), che si concentra sull’ingegneria dei tessuti.

In tale studio, gli autori si propongono di creare un materiale resistente, fotoreticolato, combinato con acido ialuronico, al fine di ottenere idrogel non tossici che favoriscano la produzione di tessuti di organi, valvole cardiache e persino tessuto osseo (Wu, Y .; Zhang, X. ; Zhao, Q . ; Tan, B.; Chen, X.; Liao, J. 2020).

L’acquisizione di migliori proprietà meccaniche nell’idrogel può essere ottenuta aggiungendo grafene e chitosano, come suggerito dalla spiegazione di Sun, X., Shi, J., Xu, X. e Cao, S. (2013).

Inoltre, il N-N Dimethylacrylamide è stato impiegato come rivestimento per le particelle di magnetite (Fe3O4) al fine di ridurre i loro effetti tossici e mutageni nelle colture di cellule stromali/fibroblasti umani e di topo, con risultati negativi.

Acido N-dimetilamminobenzoico (acido N-dimetilammino benzoico)

L’Acido N-Dimetil Aminobenzoico (NDAB) è stato ampiamente studiato nella comunità scientifica, come evidenziato dalla figura 8, che mostra uno spettro di 1450 nm, corrispondente al lavoro di Choe et al. (2001) sul trasferimento di carica intramolecolare di soluzioni acquose di ciclodestrina di acido dimetil aminobenzoico.

Tuttavia, ad oggi, la ricerca accademica ha prodotto un numero esiguo di articoli relativi al grafene o ad altri materiali noti presenti nei cosiddetti “vaccini“.

Sono state ottenute relazioni con le perovskiti, come menzionato nel lavoro di Bonabi-Naghadeh, S.; Luo, B.; Abdelmageed, G.; Pu, YC; Zhang, C.; Zhang, JZ (2018), cosa che permette di dedurre l’ipotesi che possa essere utilizzato nella produzione di dispositivi elettronici.


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Fig 8.: Spettro Raman dell’acido N-dimetil aminobenzoico. (Choe, JG; Kim, YH; Yun, MJ; Lee, SJ; Kim, G.; Jeong, SC 2001)

CH2-CH3

I gruppi etilene-metilene CH2-CH3 presentano anche spettri Raman di 1450 cm-1, come evidenziato nei seguenti riferimenti (Lykina, AA; Artemyev, DN; Bratchenko, IA; Khristoforova, YA; Myakinin, O. ; Kuzmina, T. ; Zakharov, V. 2017 | Khalid, M .; Bora, T .; Al-Ghaithi, A .; Thukral, S .; Dutta, J. 2018 | Darvin, ME; Choe, CS; Schleusener, J.; Lademann, J. 2019) e i suoi spettrogrammi, come illustrato nella figura 9.

Queste coincidenze si verificano nel contesto del tessuto osseo umano, delle proteine del sangue e dei tessuti muscoloscheletrici, il che rende improbabile che CH2-CH3 sia il materiale trovato nello spettro 1450 osservato nei cosiddetti “vaccini“.


Lo spettro Raman 1450
Fig 9. : Spettro Raman del gruppo CH2-CH3. (Darvin, ME; Choe, CS; Schleusener, J.; Lademann, J. 2019)

Allegato 1. Malattie cardiache e vascolari causate da vaccini secondo l’EMA

Il numero di malattie cardiovascolari registrate quotidianamente ha subito un incremento costante, divenendo quasi esponenziale negli ultimi mesi, in base all’aumento del tasso e della frequenza delle cosiddette “vaccinazioni” nella popolazione.

Questa affermazione trova conferma nei dati ufficiali pubblicati dall’EMA (European Medicines Agency), che mettono in luce una correlazione tra le cosiddette “vaccinazioni” e l’insorgenza di gravi danni.

La presente appendice fornisce i dati relativi ai “vaccini” Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Jansen.

Sono altresì forniti i collegamenti al database ufficiale dell’EMA, dove è possibile consultare i casi, le reazioni avverse e persino i decessi, che hanno (ufficialmente) causato i vaccini nei paesi dell’Unione Europea.


vacunasCardioVasc 2021 pfizer e1669830240319
Fig 10 : Conteggio (giornaliero e cumulativo) dei casi di incidenti cardiovascolari causati dal vaccino Pfizer, registrati dall’EMA per tutto l’anno 2021. (Media di 209 casi giornalieri. Conteggio totale 63.061 casi). Fonte: EMA. Grafica: Elaborazione propria. [Consultato nel 2021/11/03].

vacunasCardioVasc 2021 moderna
Fig 11. : Conteggio (giornaliero e cumulativo) dei casi di incidenti cardiovascolari causati dal vaccino Moderna, registrati dall’EMA durante tutto l’anno 2021. (Media di 68 casi giornalieri. Conteggio totale di 19.071 casi). Fonte: EMA. Grafica: Elaborazione propria. [Consultato nel 2021/11/03].

vacunasCardioVasc 2021 astraZeneca
Fig.12. : Conteggio (giornaliero e cumulativo) dei casi di incidenti cardiovascolari causati dal vaccino AstraZeneca, registrati dall’EMA per tutto l’anno 2021. (Media di 149 casi giornalieri. Conteggio totale 41.907 casi) Fonte: EMA. Grafica: Elaborazione propria. [Consultato nel 2021/11/03].

vacunasCardioVasc 2021 jansen
Fig. 13.: Conteggio (giornaliero e cumulativo) dei casi di incidenti cardiovascolari causati dal vaccino Jansen, registrati dall’EMA per tutto l’anno 2021. (Media di 21 casi giornalieri. Conteggio totale 4.232 casi). Fonte: EMA. Grafica: Elaborazione propria. [Consultato nel 2021/11/03].

File CSV

Pfizer
AstraZeneca
Moderna
Janssen


Fonte : banca dati EMA

Agenzia europea per i medicinali (EMA). (2021). [Banca dati]. Pfizer-Biontech – Tozinameran Comirnaty ™ – Dashboard. https://dap.ema.europa.eu/analytics/saw.dll?PortalPages&PortalPath=%2Fshared%2FPHV%20DAP%2F_portal%2FDAP&Action=Navigate&P0=1&P1=eq&P2=%22Line%20Listing%20Objects%22%2022Level%Substance % 20Codice% 22 & P3 = 1 + 42325700

Agenzia europea per i medicinali (EMA). (2021). [Banca dati]. Moderna – CX-024414 – Dashboard. https://dap.ema.europa.eu/analytics/saw.dll?PortalPages&PortalPath=%2Fshared%2FPHV%20DAP%2F_portal%2FDAP&Action=Navigate&P0=1&P1=eq&P2=%22Line%20Listing%20Objects%22%2022Level%Substance % 20Codice% 22 & P3 = 1 + 40983312

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