Lo strano caso di Uniaudit

Ottobre 10, 2005 EcoAnemia


Lo strano caso di Uniaudit

Chi certifica il bilancio della Coop Adriatica, 1,7 miliardi di fatturato, 800mila soci, 8mila dipendenti ?
Una società di revisione semisconosciuta che si chiama Uniaudit.

Chi controlla i conti della Coop Estense, un altro gigante delle cooperative «rosse» ?
Uniaudit.

E di Coop Nordest, Unicoop Tirreno, Coop Lombardia ?
Uniaudit.

Prendi una delle grandi Coop e quasi sempre trovi Uniaudit.
Un caso ?

Questa società di revisione non è nemmeno iscritta nell’elenco speciale della Consob e quindi non ha tra i clienti società quotate.
La specialità di Uniaudit è quella di essere “controllante” di chi deve controllare.

Non certo il miglior biglietto da visita per un soggetto che deve garantire la correttezza dei bilanci che certifica.

Lo strano caso di Uniaudit

Il principale azionista (35%) è Unipol, poi ci sono le Coop e alcuni privati tra cui dirigenti del mondo cooperativo.
Fino all’anno scorso anche Giovanni Consorte.

Questa curiosa situazione delle certificazioni fatte in casa fa si che le grandi coop citate sopra (importanti azioniste di Unipol tramite la finanziaria Holmo-Finsoe) si siano affidate per la revisione dei loro bilanci non alla Kpmg o a Deloitte o ad altri big indipendenti ma alla piccola Uniaudit, parente stretta, anzi strettissima visto che indirettamente è una controllata.

In questo modo, però, viene a mancare una delle principali caratteristiche che deve avere chi ha il compito di attestare la correttezza del bilancio : l’indipendenza.
Che è il requisito essenziale preteso da chi su quei bilanci investe, o come creditore (le banche) o come socio o come istituzione (gli enti locali).

Il conflitto di interessi, insomma, è piuttosto evidente, a prescindere dalla “elevata professionalità e autonomia dei revisori Uniaudit” su cui giurano molti dirigenti cooperativi (ovviamente) ma anche professionisti del settore.

Tanto più che la gestione di Uniaudit non è separata dalla proprietà.
Il vicepresidente, Claudio Albertini, infatti, è un dirigente di Unipol, consigliere di Nomisma, Earchimede, fedelissimo di Consorte e, di fatto, uomo delle coop.

Dopo l’autocontrollo, l’asse Unipol-Coop ha inventato anche l’autocertificazione.

autocertificazione 162006 192513

Però devono risolvere ancora un problema fondamentale, stando il lancio di oggi da parte dell’Ansa della seguente notizia :

” Le agenzie Unipol e BNL saranno contigue ma con entrate separate, e ci sarà una porta girevole a collegarle, porta le cui chiavi saranno in dotazione del direttore dell’agenzia bancaria”.

Il dettaglio mancante del piano industriale.
A chi spetteranno le chiavi della porta girevole…ai bancari di BNL od agli assicuratori di Unipol ?

Sono questi i problemi insolubili che fanno in modo che i nostri manager debbano essere sempre e comunque strapagati rispetto all’estero ?
Un problema davvero scottante.

Naturalmente dei massicci tagli all’occupazione che dovranno fare per la sovrapposizione territoriale degli sportelli non ne parla ancora nessuno.


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