Giugno 18, 2024 Internet e virtual life
Purtroppo, contro la logica non c’è nulla da fare.
Purtroppo, contro la logica non c’è nulla da fare

Di tanto in tanto mi capita di girovagare per il web.
E quando non ho nulla di meglio da fare (quindi sempre), mi diverto a leggere e ad analizzare lo stile comunicativo di chi gestisce un blog.
Ho scoperto un bel po’ di curiosità che, a volte, utilizzo come base per alcuni miei post.
In primo luogo, ho constatato che in pochi hanno davvero qualcosa da raccontare.
Un argomento interessante, che possa stimolare una riflessione, complessa o meno, o anche una sincera risata che non guasta mai.
A quanto pare, molti si limitano a copiare e incollare ciò che altri hanno scritto su altri blog o in qualche libro.
Ci sono citazioni, stralci di poesie o canzoni, articoli, accompagnati da foto suggestive rubate da Internet, inserite per attirare l’attenzione.
Poi ci sono quelli che, invece, avrebbero anche qualcosa da raccontare, ma hanno atteggiamenti talmente autoreferenziali che, quando scrivono, tirano fuori concetti come se li calassero dall’alto di un pulpito, cercando di insegnare alle masse di poveri ignoranti cosa significhi “vivere”.
Potrei fare altri esempi di entrambi i tipi, ma ciò che mi interessa non sono tanto le differenze, quanto quell’elemento che li accomuna quasi tutti.
Sono infatti pochissimi coloro che ammettono di avere una vita insoddisfacente e di cercare sul web ciò che non possono avere nella vita reale.
Tutti, o quasi, sembrano appagati dalla propria vita reale, dalle proprie relazioni, dalla propria cerchia di amici, ecc.
In sostanza, la vita che conducono quando non sono connessi al web è piena e gratificante, e nessuno, o quasi, dovrebbe ricorrere a mouse e tastiera per esprimersi al meglio.
Forse pensano che gli altri, tutti tranne loro, non abbiano una vita così bella.
Ed è a questo punto che mi vengono dei dubbi.
Per “accusare” qualcuno di non avere una vita reale, di trascorrere la sua intera esistenza nel virtuale, dovrei essere ben consapevole di ciò di cui sto parlando, quindi conoscere quel tipo di vita che accuso gli altri di vivere.
Ma io non lo conosco affatto.
È una questione di logica.
E contro la logica, ahimè, non c’è nulla da fare.