Il risultato di ieri credo si commenti da solo : abbiamo subito un cappotto inequivocabile, senza storia.
Indubbiamente è stata la classica giornata in cui tutto è andato storto e in cui tutti noi abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità.
Ma questa è una sconfitta dalle radici lontane e profonde.
Da qualche tempo, sto notando un lento, ma continuo, disfacimento dello spirito di squadra, figlio diretto di una serie di problemi che stanno emergendo sempre più all’interno del nostro circolo.
Questo è uno spazio gestito liberamente dalla sottoscritta, senza censure : posso quindi utilizzare un linguaggio appropriato ed esprimere dei concetti a ruota libera.
Abbiamo perso quello che io chiamo l’Esprit.
Il nostro spirito, che in passato ci ha permesso di superare ogni difficoltà e di battere squadre più forti di noi, sembra essersi dissolto nel nulla.
Già il modo in cui abbiamo affrontato i dettagli per organizzare la trasferta e l’incontro durante la settimana mi era sembrato di cattivo auspicio : comunicazione scarsa, mancanza di preparazione seria all’incontro, nessun accenno alle tattiche di gioco né all’ordine di scacchiera.
Ma, soprattutto, abbiamo dimostrato di non essere più un gruppo coeso, ma solo una serie di individui.
Questo sarebbe stato, in fondo, solo un problema.
Tuttavia, mi è parsa di notare sin da prima dell’inizio una certa rassegnazione.
Mancanza di voglia di lottare : prima della partita, sentivo commenti sulla quasi ineluttabilità della nostra sconfitta.
Io invece avevo tanta voglia di spaccare il mondo.
Prima dell’incontro ero carica a mille, ma a un certo punto si è spenta la luce e sono stata travolta nel marasma generale.
Esattamente lo stesso sentimento che provo negli ultimi tempi quando vengo in sede.
Anche qui, sono partita con una borsa piena di progetti, ma mi sto scontrando con l’ineluttabilità della situazione a livello globale.
A volte mi sembra di trovarmi a metà del guado e di non avere più né la forza né la convinzione per scegliere da che parte andare.
Da parte mia, è d’uopo una pausa di riflessione, come si suol dire.
Nel frattempo mi dedicherò esclusivamente a far crescere e a coltivare i rapporti con chi crede davvero in me.
In attesa di tempi migliori.
