Dicembre 22, 2004 EcoAnemia
LTCM : il perchè di un fallimento (4)
I derivati sono strumenti finanziari che traggono valore dal prezzo di un bene, detto il sottostante, e che trovano generalmente due utilizzi : uno speculativo e l’altro di copertura del rischio.
In entrambi i casi attraverso l’acquisto o la vendita dello strumento derivato si opera un trasferimento di rischio da una controparte all’altra.
L’84% dei derivati è costituito da contratti su tassi di interesse, mentre il 96% del totale dei contratti in essere è nei portafogli di sole sette istituzioni finanziarie.
Una di esse, la JP Morgan Chase, ne detiene da sola il 60%.
Una concentrazione del rischio enorme.
Soprattutto considerando che circa il 90% dei derivati in questione è trattato OTC, Over the Counter, non sono cioè contratti standardizzati e scambiati su mercati regolamentati, bensì contratti negoziati in maniera bilaterale e disegnati spesso sulle esigenze del cliente della istituzione finanziaria.
JP Morgan Chase è considerata una ottima banca di investimento.
Ma il rapporto tra capitalizzazione della società e valore nozionale dei derivati in essere in seno alla stessa risultava essere superiore a 700 già nel 2001.
Per dare un’ idea,quello già enorme del Long Term Capital Mangement si assestava intorno a 400.
Sono però pochissimi a preoccuparsi dell’esposizione ancora più massiccia della JP Morgan Chase e del grado di rischio associato alla stessa.
Il caso del LTCM avrebbe dovuto insegnare una lezione fondamentale : nella gestione probabilistica del rischio degli strumenti derivati, il verificarsi di un evento imprevedibile è capace di far saltare in aria la montagna di carta finanziaria e ciò tanto più probabilmente quanto più alta è la concentrazione del portafoglio di derivati in seno a un numero ristretto di società, e quanto più alta è la leva finanziaria di ciascuna società a fronte dell’investimento complessivo in termini nominali.
Una lezione non ancora imparata, evidentemente.
(4-fine)