Giugno 28, 2024 Storia nascosta
Ogni mafia desidera entrare nel favore del potere politico dominante e intende colludere con esso.
Mafia russa : la sua (ri)nascita

La mafia è un’organizzazione criminale che fa del malaffare il proprio credo politico.
Ogni mafia, a prescindere dal suo ambito territoriale e dalla cultura in cui si manifesta, adotta la stessa strategia : desidera entrare nei favori del potere politico dominante e colludere con esso.
Ama il potere violabile, corruttibile e ricattabile, perché è proprio attraverso questa “ricattabilità” che concede favori e ne riceve in cambio.
E nel momento in cui si sente ingannata, si vendica con le bombe, le accuse di corruzione e il ricatto.
La più famosa è indubbiamente quella italiana.
Nel mondo, sono molto potenti anche la mafia cinese e, sebbene meno nota, la mafia russa, che non è certo meno potente.
L’Organisazija, la mafia russa, era stata smantellata nel corso degli anni Quaranta dal regime comunista.
Tornata in auge dopo la caduta del Muro di Berlino, si è molto rafforzata negli anni, grazie soprattutto alla compiacenza dei politici che, a partire dagli anni della grande svolta “democratica“, hanno governato la Russia.
Nel 1994 Vladimir Podatev, un famigerato “ladro nella legge” con già tre precedenti condanne per furto, rapina a mano armata e stupro, fu nominato membro della Commissione per i diritti umani.
A scegliere e vagliare la sua nomina fu il dipartimento del personale dell’amministrazione presidenziale di Boris Eltsin.
La storia di Podatev, noto come “Barboncino“, è poco nota in Occidente.
La sua figura appare dopo il crollo del regime sovietico, quando il nuovo scenario ha permesso la comparsa di un mondo clandestino e sotterraneo, cresciuto all’ombra del potere politico, e che a un certo punto si è imposto come una vera e propria alternativa organizzativa, morale ed economica rispetto al vecchio sistema.
Puntando sul malcontento e sull’intolleranza verso il passato regime comunista, Podatev trovò sostegno tra la popolazione e intraprese la sua attività imprenditoriale fondando la società per azioni Svoboda, che offriva consulenze per la risoluzione di controversie legali e garantiva l’applicazione del verdetto.
Nel 1993 compì un significativo balzo in avanti fondando la società Edinstvo con filiali negli Stati Uniti, in Canada e in Spagna.
Grazie alla sua affermazione economica, al sostegno della gente e ai suoi risultati in materia di sicurezza pubblica e sociale, Podatev conquistò la fiducia delle istituzioni, fino a quando, nel 1994, entrò ufficialmente nelle stanze del potere dello Stato.
In qualità di membro della Commissione per i Diritti Umani, Podatev ha quindi la possibilità di rivolgersi direttamente ai delegati dell’ONU a Ginevra.
E con queste credenziali ha conosciuto senatori e rappresentanti politici, nonché Vyacheslav Ivankov, detto “Yaponchik” (Japonchik), ritenuto fino alla sua morte tra i massimi esponenti criminali e finanziatore di varie imprese, non solo in Russia, ma anche (soprattutto) negli Stati Uniti.