Marcello Fiasconaro. Un pezzo di sport anni ’70 ancora attuale

Novembre 5, 2024 Storie di sport e di vita

Un personaggio davvero sui generis.

Veronica Baker


Marcello Fiasconaro. Un pezzo di sport anni ’70 ancora attuale

Marcello Fiasconaro
C’è un record italiano che nonostante tutto questo ancora nessuno è riuscito a battere…

C’è un pezzo di sport anni ’70 che non è ancora storia, leggenda, passato, ma che è ancora incredibilmente attuale, vivo, presente.

Il mondo e lo sport hanno fatto passi da gigante in termini di strutture, attrezzi, abbigliamento, alimentazione, medicina (possiamo dire sottovoce anche “doping”?), preparazione, laboratorio, visibilità mediatica e globalizzazione.

Eppure, c’è un record italiano che, nonostante tutto questo, ancora nessuno è riuscito a battere.

Parliamo del record nazionale assoluto sugli 800 metri (1’43″7), detenuto ancora oggi da un personaggio davvero sui generis, italiano e soprattutto molto conosciuto : Marcello Fiasconaro.

Il “March”, nato il 19 luglio 1949 a Città del Capo, in Sudafrica, da genitori italiani (il padre è originario di Castelbuono, in Sicilia), ha vissuto tutta la propria adolescenza e sarebbe rimasto per tutta la vita in quella città se l’ex discobolo Carmelo Rado non l’avesse scovato dal nulla e non ne avesse segnalato con toni entusiastici le eccezionali doti fisiche e atletiche alla FIDAL.

Tra l’altro, Marcello non inizia la propria attività agonistica con l’atletica, bensì con il rugby, tanto che la sua prima vittoria sui 400 metri in 48,5 secondi arriva relativamente tardi, a 21 anni (il 7 novembre 1970).

A fine dicembre riesce già ad abbassare il suo tempo di ben 2 secondi (46.5), classificandosi tra i primi 70 atleti del mondo e attirando l’attenzione della nostra Federazione, che riesce a convincerlo a optare per la cittadinanza italiana e a venire a correre nel nostro Paese.

Il 1° luglio 1971, appena sbarcato in Italia e ancora con un interprete al suo fianco, si presenta alla sua prima gara in tenuta da rugbista, con le strisce bianco-verdi, e vince immediatamente con il tempo di 46,7.

Simpatico ed estroverso, con la caratteristica barba e i capelli lunghi, la settimana dopo vinse già i Campionati Italiani Assoluti allo Stadio Olimpico di Roma, con un incredibile 45.7 che frantumò il precedente primato nazionale, stabilito nel 1968.

Marcello non risultava tesserato con alcuna società e ciò gli costò un reclamo da parte di diverse squadre che contestarono il fatto che “lo straniero” non disponesse della documentazione necessaria per partecipare agli Assoluti.

Ma il presidente della Federazione Nebiolo boccia prontamente il ricorso per vizio di forma e, diciassette giorni dopo, Fiasconaro può battere nuovamente il record nazionale appena conquistato con un grande 45.5.

Solamente il mese successivo, Marcello porta già in dote la prima medaglia “pesante” ai colori italiani, quando vince l’argento nei 400 metri agli Europei di Helsinki con il tempo di 45.49, che – se non è il mitico primato ancora imbattuto degli 800 metri di cui si parlava all’inizio – rappresenta comunque il primo record italiano dei 400 metri rilevato con cronometraggio elettronico, nonché un ottimo record che resisterà per ben 10 anni fino al 1981.

Nella stessa manifestazione, si aggiudica anche una medaglia di bronzo nella staffetta 4×400.

Ricordiamo inoltre Fiasconaro come l’atleta che ha fatto cambiare alla Federazione Internazionale la procedura di partenza delle gare degli 800, eliminando il comando “pronti” e lasciando solo quello “ai vostri posti”, al quale segue il tradizionale colpo di pistola che dà il via alla gara.

Marcello Fiasconaro
Marcello Fiasconaro pone il suggello alla sua fantastica carriera il 27 Giugno 1973 all’Arena di Milano con il record mondiale degli 800…

Ciò è nato dall’incidente accaduto durante la Coppa Europa Maschile del 1973 allo Stadio Bislett di Oslo.

Infatti, i movimenti del corpo dell’atleta durante le lunghissime pause tra i diversi comandi impartiti dallo starter hanno causato la squalifica del “March”, tra i fischi del pubblico deluso di non poter vedere in azione il nostro fuoriclasse e il parapiglia generatosi a causa dell’invasione di pista da parte di alcuni nostri dirigenti e atleti, nel disperato tentativo di ottenere l’annullamento della squalifica.

L’eccessiva rigidità dei giudici norvegesi, insieme alle responsabilità che anche la stampa italiana riconosce a Fiasconaro, contribuisce in modo determinante alla decisione della IAAF di cambiare l’ambigua procedura.

Il 27 giugno 1973, all’Arena di Milano, Marcello pone il suggello alla sua fantastica carriera, stabilendo il record mondiale degli 800 metri in una gara leggendaria, dominando la competizione dall’inizio alla fine e battendo il favorito cecoslovacco Jozef Plachy.

Il suo risultato di 1’43″7 è rimasto il migliore a livello mondiale fino al 1976, mentre ancora oggi stiamo attendendo l’atleta italiano che,  possa battere questo primato anche a livello nazionale.

Conclusa la breve carriera nell’atletica leggera con 5 titoli italiani, 8 record nazionali, un miglior risultato mondiale indoor e il mitico record di cui sopra, Marcello disputò un paio di stagioni a Milano ancora come rugbista e, nel 1978, fece ritorno per sempre in Sudafrica con la moglie Sally e la figlia Gianna.



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