Ottobre 17, 2024 EcoAnemia
Altri Paesi hanno già provato a tassare il mercato delle criptovalute.
Tuttavia, non sono riusciti a incrementare in modo significativo le entrate statali.
Maurizio Leo : capital gain sul BitCoin al 42%. Una delle più alte tassazioni a livello globale
L’Italia prevede di aumentare l’imposta sulle plusvalenze dei BitCoin dal 26% al 42%.
Si tratta di una decisione che fa parte del programma elettorale dell’attuale governo, il quale ha promesso di finanziare le (onerose) promesse elettorali riducendo nel contempo il deficit fiscale.
Secondo quanto dichiarato dal vice ministro delle Finanze Maurizio Leo in una conferenza del 16 ottobre, l’Italia si sta preparando ad aumentare l’imposta sulle plusvalenze di BitCoin e altre criptovalute al 42%.
Il vice ministro ha spiegato che, con la crescente popolarità delle criptovalute, in particolare del BitCoin, il governo intende aumentare l’aliquota della ritenuta alla fonte dall’attuale 26% al 42%.
“Dato che questo fenomeno (il BitCoin) si sta diffondendo, prevediamo che la ritenuta alla fonte aumenti dal 26% al 42%”.
La proposta di Maurizio Leo non è nuova, perché altri Paesi hanno già tentato di tassare il mercato delle criptovalute.
Tuttavia, questi tentativi non hanno spesso portato a un incremento significativo delle entrate statali.
Se venisse approvata, l’Italia si posizionerebbe tra i Paesi con la più alta tassazione sulle criptovalute a livello globale.
Nel frattempo, il nuovo piano fiscale sembra discostarsi dalle precedenti promesse fatte dal primo ministro Giorgia Meloni, che aveva assicurato ai cittadini che non ci sarebbe stato alcun aumento delle tasse.
Tuttavia, i suoi commenti sembrano essere finalizzati a evitare aumenti fiscali generalizzati piuttosto che modifiche specifiche a settori di nicchia come quello delle criptovalute.
“Come abbiamo promesso, non ci saranno nuove tasse per i cittadini.
Inoltre, renderemo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più vulnerabili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”.
Ad esempio, due anni fa l’India ha introdotto una rigida tassazione sugli asset digitali.
Ciò ha portato solo a un calo dei volumi di trading, poiché molti investitori locali si sono spostati su piattaforme offshore per eludere le imposte.
L’amministratore delegato di Tether, Paolo Ardoino, ha espresso la sua frustrazione, condividendo un meme che allude ad un possibile esodo di utenti di criptovalute dall’Italia verso giurisdizioni fiscalmente più accoglienti.
In seguito ha commentato che in Italia sembra valere la logica per cui più un settore ha successo, più dovrebbe essere tassato.
“Più qualcosa ha successo più va tassato !
Come osano, i sudditi, usare il #bitcoin come protezione/opzione contro le politiche finanziarie italiane !
Beh, direi che è una logica impeccabile… Ah, per favore, respirate meno”.
L’annuncio dell’Italia arriva in un momento in cui l’Unione Europea si sta preparando ad attuare una nuova regolamentazione delle criptovalute.
Conosciuto come MiCA, questo quadro normativo dovrebbe entrare pienamente in vigore entro la fine dell’anno.