Luglio 9, 2007 Riflessioni di una eretica
Mobbing : cos’è, come resistere
Con il termine inglese “mobbing” si indica una pratica che consiste in abusi psicologici perpetrati nei confronti di una persona indesiderata ; può essere tradotta con espressioni come “ostracismo“.
I motivi della persecuzione possono essere i più svariati : invidia, razzismo, diversità religiosa o culturale rispetto al gruppo dominante, carrierismo sfrenato o semplice gusto nel far del male a un’altra persona.
Il termine mobbing è stato coniato all’inizio degli anni settanta dall’etologo Konrad Lorenz per descrivere un particolare comportamento di alcune specie animali che circondano un proprio simile e lo assalgono rumorosamente in gruppo con l’intento di allontanarlo dal branco.
Il termine inglese “mob” deriva dall’espressione latina “mobile vulgus“, che significa “gentaglia (mobile)“, cioè “una folla grande e disordinata“, soprattutto “dedita al vandalismo e alle sommosse“.
Da qui il significato assunse presso le classi alte anche una connotazione spregiativa, per cui “mob” era pressappoco equivalente all’italiano “plebaglia” anche in assenza di azioni violente.
Nei paesi di lingua inglese il termine corretto è diverso : harassment (molestie domestiche o sul lavoro), oppure abuse (maltrattamento) o ancora intimidation.
Il significato italiano corrente di mobbing è dunque il risultato di una traduzione errata del termine originale.
Come tale, è entrata nel vocabolario di molte lingue europee, dalle lingue scandinave al tedesco, al francese.
Un uso tecnico, ampiamente utilizzato, del termine mobbing si ha nello studio del comportamento animale, in particolare nell’ornitologia, dove fa riferimento al comportamento di gruppi di uccelli di piccola taglia che assillano un rapace che rappresenta per loro una minaccia.
Il termine inglese “mobbing” indica letteralmente “l’assalto (fisico) di un gruppo a un individuo“, mentre per gli studiosi del comportamento animale è anche “l’esclusione di un individuo dal suo branco“.
In Italia, il termine “mobbing” indica una forma di violenza psicologica, talvolta anche fisica, che con il tempo diventa insopportabile : si comincia con un saluto negato, battute che sono insulti, scherzi troppo pesanti, e così via, e l’ansia di sbagliare aumenta il tasso di errore.
Ecco le regole da seguire quando ci si accorge di essere una possibile vittima di mobbing :
La prima regola da seguire è avere pazienza.
Il viaggio contro il mobbing è lungo, duro e difficile, bisogna organizzarsi e prepararsi a una dura lotta.Non bisogna cedere allo scoramento e alla depressione.
Non andarsene mai : la prima cosa che si fa è fuggire e liberarsi dalla situazione stressante.
Non pensare di essere gli unici.
Organizzarsi per resistere.
Raccogliere la documentazione delle vessazioni subite : è necessario documentare nel modo migliore possibile le azioni mobbizzanti messe in atto.
Trovare amici (o colleghi, se si tratta di un rapporto di lavoro) disposti a testimoniare.
Tenere un diario di ogni azione mobbizzante contenente: data, ora, luogo, autore, descrizione, persone presenti e testimoni.
Bisogna inoltre tenere un resoconto delle conseguenze psico-fisiche sul vostro organismo delle azioni mobbizzanti.
Il mobbing fa ammalare : i sintomi di questa malattia possono essere psichici (ansia, depressione, attacchi di panico), fisici (insonnia, emicrania, cefalea, dolori muscolari, precordialgie, palpitazioni cardiache, acidità gastrica, tremori, mancanza d’appetito, appetito eccessivo) e comportamentali (perdita dell’autostima, mancanza di fiducia in se stessi, senso di inutilità).Non isolarsi : è importante coltivare le proprie relazioni sociali.