Ottobre 5, 2024 Riflessioni di una eretica
Tutti noi, nel bene o nel male, abbiamo avuto dei modelli di riferimento.
Modelli di riferimento. La guida della nostra vita

Tutti noi, nel bene o nel male, abbiamo avuto dei modelli di riferimento.
Qualcuno che ci ha indicato la via in modo più o meno coscienzioso, consapevolmente o meno, intenzionalmente o no.
Il modello di riferimento è la nostra guida.
Quella che ti porta a vedere il mondo in un modo che ti è consono e che ti piace.
Tutti, credo, ce l’abbiamo ancora, oppure sicuramente ce l’abbiamo avuta.
Basta sapersi guardare dentro.
Personalmente, ho avuto due modelli di riferimento importantissimi.
Il primo è mia mamma.
C’è sempre stata nella mia infanzia (e anche dopo).
Mi ha sempre dato fiducia.
E mi ha permesso di fare quello che volevo durante gli studi.
A patto che lo facessi bene e in modo responsabile.
Il secondo modello è mia nonna.
La mamma di mia mamma.
Potevo vederla solo due o tre volte l’anno al massimo.
Perseverante, insistente, silenziosa, tenace, brontolona, intelligente, perspicace, pratica.
Una donna a cui la vita non ha risparmiato nulla.
Donne che ho sempre ammirato.
Donne della mia famiglia.
Da sempre.
La mia mamma, già incinta di me, ha lasciato la sua casa, gli amici e le conoscenze per trasferirsi da Livorno a Milano e cercare lavoro come insegnante, e per sposare mio padre.
Una donna innamorata che ha compiuto una scelta difficile in un periodo in cui ogni decisione doveva essere ben ponderata.
È sempre stata presente e, soprattutto, vicina a me.
Fino a quando è rimasta su questa terra.
E mia nonna non è stata da meno.
Fra le altre cose, ha combattuto nella seconda guerra mondiale.
Ha lottato con un pugno di ferro per decenni.
Lei che aveva sempre avuto un problema al ginocchio che le impediva di camminare a lungo.