Marzo 13, 2005 Appunti di trading
Money management

Un tema troppo spesso trascurato.
Un ingresso ragionato produce abitualmente risultati migliori rispetto a un’entrata ad occhi chiusi nel mercato.
Tuttavia, non è un elemento sufficiente per ottenere profitti.
Tutt’altro.
Ci sono ingressi che rispettano tutte le linee guida e che sviluppano dei guadagni teorici anche importanti, ma che poi si concludono con delle perdite.
Ma che poi si concludono con una perdita dolorosa.
Dolorosa su due fronti.
Da un lato, quello finanziario, e dall’altro, quello psicologico.
È ovvio che una perdita economica non contribuisca al buonumore.
Si può accettare la perdita con grande fair play oppure lasciarsi sopraffare dall’avvilimento fino alla depressione.
Ma il risultato finale resta.
Il trade non ha prodotto utili.
Anzi, ha provocato delle perdite.
Dal punto di vista psicologico, la questione diventa ancora più delicata.
Un trade che parte e torna indietro inganna due volte.
La prima volta quando un ingresso ragionato produce un utile, confermando la validità della strategia.
La seconda volta quando il mercato cambia improvvisamente direzione e tutto quello che sembrava giusto e profittevole diventa dannoso e fonte di stress.
L’unica soluzione per ovviare a questo tipo di problemi è dotarsi, oltre che di un trading-system accuratamente testato nel tempo, anche di un solido money management che tenga conto dei seguenti fattori :
Commissioni di negoziazione.
Stop-loss.
Andamento del mercato.
Il money management non è altro che una strategia di gestione “economica” che consente, in primo luogo, di coprire le commissioni e, in secondo luogo, di sterilizzare lo stop-loss.
Infine, l’obiettivo è quello di ottenere profitti.