Gennaio 3, 2022 Il Great Reset del WEF, MacroEcoAnemia
Sei come un cigno che allarga le ali,
sei nata libera, devi volare,
e chiudere a chiave la tua libertà
sarebbe solo un’assurdità.
Nata Libera
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Ero molto piccola.
Avevo sentito questa canzone in qualche radio privata (ne nasceva una nuova ogni giorno!).
Poi, un giorno, l’ho ritrovata.
E subito ha toccato le corde più profonde del mio cuore.
Nata libera.
Il testo che forse più mi rappresenta.
Tanto quanto da sembrare scritto su di me.
A parole tutti cercano la libertà.
Ma nei fatti, davvero in pochi hanno il coraggio di esserle fedeli fino in fondo.
Ennesimo decreto legge liberticida per il popolo italiano in data 24/12/2021, seguito da quello ancora più liberticida del 5/1/2022.
La storia di un Paese dipende solo ed esclusivamente dal suo popolo.
Un ottimo esempio viene dalla Romania.
Lì, non appena la gente ha avuto qualche “dubbio” sentendo le due paroline “Grin Kaz” (forse perché i comunisti se le ricordano ancora bene…), hanno bloccato tutto il Paese con l’aiuto fondamentale dell’esercito e delle forze dell’ordine.
Centomila persone si sono riversate nei cortili del Parlamento, dove gli “occupanti” abusivi sono stati fatti evacuare uno a uno.
D’altra parte, glielo avevano già preannunciato sin da Novembre.
E quando esce una marea umana (come in questa foto, che si riferisce a una manifestazione di qualche mese fa a settembre) è evidente che c’è poco da fare.
Anche in Argentina le persone stanno davvero agendo con azioni legali concrete.
Ecco il video in cui Lorena Diblasi, laureata in biotecnologia, incontra il segretario del Ministero della Sanità della provincia di Neuquén (Argentina), gli consegna uno studio approfondito realizzato dopo aver analizzato diverse fiale dei cosiddetti “vaccini” e gli dà un ultimatum ben preciso prima di presentare una denuncia penale contro il ministro della Sanità.
Questa è la denuncia penale presentata al Ministero della Sanità argentino per crimini contro l’umanità.
In allegato, alcuni video che mostrano il clima intimidatorio in cui si è svolto il dibattito scientifico.
Ma non ha certo mostrato alcun timore.
Intanto, hanno iniziato a fare marcia indietro più velocemente del Grin Kaz (tanto per iniziare).
E qualcosa mi dice che se ci riproveranno, saranno travolti da una marea umana.
Il Terzo Mondo, come in modo sprezzante lo chiamano gli italiani ?
Sarebbe compito del popolo difendere la Costituzione.
Invece niente di fatto, sempre le solite chiacchiere.
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La gente obbedisce ciecamente a tutto quello che le viene detto.
Questa è la prova di quanto il lavoro di manipolazione sia stato eseguito bene.
O forse è il popolo italiano che è particolarmente “addomesticato“.
In America i bambini indossano una maglietta con la scritta:
“Non siamo cavie, mamma e papà ci guardano le spalle !”
In Italia, invece, i genitori accompagnano direttamente i loro figli all’hub per far loro inoculare un cosiddetto “vaccino” di cui non si sa ancora nulla.
Il karma che il popolo dell’ormai ex Bel Paese dovrà subire (salvo che per coloro che si sono “svegliati“, pochi a dire il vero) sarà agghiacciante.
E forse, a questo punto, meritato.
Lo so che non lo volete accettare.
Ma è in atto un genocidio di massa e voi vi state unendo a esso volontariamente.
In poche parole, l’arrivo del Quarto Reich è imminente.
Non solo sarete obbligati a prestare servizio per il vostro paese quando ve lo chiederà il Consiglio di Sicurezza Nazionale, ma lo farete anche di vostra spontanea volontà.
E questo ogni volta che il governo dichiarerà lo “stato di crisi“, per qualsiasi motivo.
Secondo l’UE, tutti i cittadini dovranno essere schiavi dello stato e, soprattutto, senza diritti umani.
Non sono previste eccezioni.
Tutti dovranno rispettare gli ordini e le istruzioni del governo, compreso “la requisizione temporanea di ogni tipo di proprietà, l’intervento o l’occupazione provvisoria di quelle necessarie e/o la sospensione di ogni tipo di attività“.
E anche (e soprattutto) i vostri conti bancari e persino la vostra casa.
Ah, naturalmente, esisterà poi anche un “diritto di risarcimento“.
Ma solo per coloro che sono obbligati a prestare servizio e soprattutto alla fine dello “stato di emergenza“.
Quindi il “risarcimento” non avverrà mai, dato che, se nessuno farà nulla, ben presto la Costituzione sarà del tutto abolita.
Questo dovere di cedere tutte le proprietà non riguarda esclusivamente gli individui.
Naturalmente, tale obbligo si applica anche alle aziende e a tutte le persone giuridiche, affinché “collaborino con le autorità per superare qualsiasi crisi che determinano a loro esclusiva discrezione“.
Ah, aggiungo che la crisi deve essere dichiarata dal capo dello stato (rigorosamente in minuscolo), non da un tribunale o dal consiglio dei ministri.
Naturalmente, è stata imposta una nuova legislazione anche per i media, che avranno l’obbligo di “collaborare con le autorità competenti nella diffusione di informazioni di carattere preventivo o operativo“.
In altre parole, si tratterà della fine della libertà di stampa, che sarà costretta a diffondere esclusivamente il punto di vista del governo.
Ah, mi raccomando, continuate a darmi della “paranoica complottista” e a prendermi in giro.
Anche io ho i miei grandi problemi da risolvere, ovviamente.
Ma combatterò strenuamente fino alla fine.
E condividerò secondo le mie possibilità le mie conoscenze con gli altri senza chiedere nulla in cambio.
Perché ne va della mia vita.
Soprattutto, sono nata libera.
La mia missione sarà insegnare alle persone che sopravviveranno a questo scempio (se sopravviverò anch’io) il valore della libertà e dell’amore armonioso.
Altrimenti, avremo sconfitto il male assoluto.
Ma quando chi decide di schiavizzare ha la certezza di avere a che fare con un popolo (o po-pollo ?) che non sa nemmeno perché è nato con una massa cerebrale e non sa neanche come usarla… beh, le speranze sono davvero nulle.
L’unico loro obiettivo è avvelenarvi.
Se non ci sono riusciti offrendovi aperitivi, gelati, sconti, il diritto al lavoro e qualsiasi altro diritto, ci riusciranno con la forza.
Perché sono sicuri di avere a che fare con il popolo più stupido al mondo.
Un popolo in cui l’individualismo, l’ignoranza, il menefreghismo, l’attaccamento ai vizi e ai soldi sono più importanti di qualsiasi altra cosa.
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Spesso mi chiedo se sia stata una decisione corretta andarmene dall’Italia tre anni e mezzo fa, non appena ho avuto la certezza di quello che sarebbe successo a breve.
Ma chi ha deciso di “emigrare” dall’UE o dal Regno Unito (ma ormai anche da Canada, Australia, e Stati Uniti chi abbandona gli stati “comunisti” come New Jersey, Illinois, Oregon e California) non è un “traditore della patria” che ha abbandonato i propri connazionali al loro destino.
Se mai, è proprio il contrario.
Per noi “expat” – e le nostre relative famiglie – sarà sempre molto più facile che per i residenti riuscire a raccontare in modo obiettivo (e soprattutto in tempo reale) ciò che succede fuori e, molto spesso, anche dentro il nostro Paese di origine.
Ciò che la censura di stato non racconterà mai.
Quasi tutti noi siamo stati costretti ad abbandonare la nostra patria perché la stragrande maggioranza della popolazione accetta impunemente che la classe dirigente attuale finisca di distruggere completamente le fondamenta dell’umanità.
Ormai accettate qualunque cosa vi proponga lo stato, che per voi è ormai equiparabile a Dio.
Chiunque di voi non ha il coraggio di protestare (“posso perdere il lavoro“, “oddio il vicino potrebbe non salutarmi più“, “mia moglie potrebbe cacciarmi di casa“, “non potrei altrimenti andare in vacanza“, “come pagherei le rate del SUV“, queste sono le scuse più gettonate). E questo è davvero gravissimo: non avete nemmeno il coraggio di rifiutarvi di prendere un cosiddetto “vaccino” altamente “tossico”, se non proprio mortale (addirittura fate a gara su base volontaria a firmare un documento in cui viene scritto a chiare lettere che si tratta di una sperimentazione i cui possibili effetti collaterali, a distanza di anni, sono accertati e soprattutto ben noti a tutte le case farmaceutiche).
Sarete ricordati nei secoli come la generazione più idiota della storia moderna.
Inoltre, non vi rendete conto di quanto siate pavidi ?
Siete solo degli umili servitori, sacrificabili in qualsiasi momento dalle élite che dispongono di voi come formiche che possono schiacciarvi in ogni momento !
Seguite ciecamente i mass media che vi propinano le solite barzellette alle quali non dovreste, ma volete crederci.
Altrimenti non fate più parte della società “civile“.
Ma quale società “civile “!
Ecco perché in America tanta gente accetta di perdere il lavoro, subisce discriminazioni di matrice hitleriana nella vita sociale.
Ma è intenzionata a combattere fino alla fine.
C’è sempre più gente che parla e si dissocia dai vari governi, seppur tardivamente.
Perché, in fondo, l’America è nata libera.
E lo tornerà.
Ma per volere, desiderare e amare la libertà bisogna impegnarsi.
E di conseguenza avere un’alta autostima.
In Italia, invece, non c’è proprio nulla di tutto questo.
Non riuscite proprio a capire che la civiltà richiede una cooperazione tra tutti gli esseri umani.
Tutti devono poter trarre vantaggio dalla convivenza civile.
Non è quindi ammissibile che una sola filosofia (politica, morale o religiosa, poco importa) sottometta tutte le altre.
Questo non è il senso di una società libera.
È ormai evidente (almeno a mio avviso) che questa crescente ondata di odio, perpetrata dai peggiori politici mondiali di tutta la storia, abbia già distrutto i capisaldi della nostra società.
La vita umana e quella di qualsiasi altra creatura della Natura non hanno più alcun valore.
Conta solo ed esclusivamente il denaro.
Ecco perché è necessario provare almeno a resistere opponendosi in tutti i modi a questi “individui“.
Perché l’umanità è nata libera.
E non schiava.
Io ho scelto da che parte stare da sempre.
Ho definitivamente lasciato quella che da voi “servitori” è definita società “civile“.
Non ci rientrerò mai più.
Nel prossimo lungo post racconterò il percorso mentale che nel corso degli anni mi ha portata a comprendere cosa stesse davvero succedendo dietro le quinte.
Gli ebrei che hanno visto in anticipo quello che stava arrivando in Germania se ne sono andati prima che fosse troppo tardi.
La gente “normale” li chiamava “paranoici”.
Oggi li definirebbero “complottisti“…
Nel 1989 credevo che la riunificazione della Germania fosse davvero possibile.
E che, in questo modo, avremmo finalmente avuto un’Europa davvero unita.
Circa un decennio dopo, ho invece compreso che le cose stavano diversamente.
Avevo ingenuamente creduto alla narrativa del mainstream che raccontava del crollo del sistema comunista avvenuto solo grazie a pacifiche dimostrazioni popolari.
D’altra parte, tutti coloro che detenevano il potere nell’Europa dell’Est, come ad esempio Ceaușescu in Romania ed Honecker nella Germania dell’Est, sapevano bene di essere dei burattini.
Dovevano obbedire agli ordini provenienti da Mosca.
Tuttavia, credevano anche di combattere per la loro causa “comunista“.
Allora non potevo supporre che anche i leader dell’URSS ricevessero ordini da qualche altra parte.
Credevo che l’Unione Sovietica fosse una superpotenza sovrana.
In realtà non era così.
Anche l’URSS era governata dalla stessa élite che già controllava il resto del mondo.
Venti di cambiamento
Alla fine del 1989, i venti del cambiamento iniziarono a soffiare.
Honecker fu esiliato a Mosca.
Ceaușescu fu condannato a morte insieme alla moglie dopo un processo sommario durato pochi minuti.
Furono immediatamente giustiziati e sepolti nel bosco.
Tuttavia, la punizione di Honecker potrebbe essere stata ancora più dura.
Poiché lo hanno lasciato in vita solo per assistere al crollo del suo sistema comunista.
Allora ero entusiasta della caduta del Muro di Berlino.
E pensavo che il mondo sarebbe davvero migliorato.
Soprattutto in termini di libertà.
All’epoca non avrei mai immaginato che la presunta “rivoluzione pacifica” non fosse altro che l’ennesimo colpo di teatro studiato a tavolino per l’Europa.
Il penultimo atto di una saga secolare
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Il sistema occidentale basato sul debito era ormai giunto al capolinea.
Ancora oggi, la stragrande maggioranza della popolazione non comprende che l’Europa dell’Est è stata “aperta” all’Occidente solo per accrescere i debiti.
In modo tale da poter continuare a mantenere lo schema di Ponzi basato sul pagamento degli interessi in Occidente con nuovi prestiti assunti sulle nuove proprietà dell’Europa dell’Est.
Solo i nuovi prestiti, infatti, mettono in circolazione denaro fresco.
E solo con questo denaro è possibile pagare gli interessi sui vecchi prestiti.
Un meccanismo davvero semplice.
Prima della caduta del Muro di Berlino, milioni di chilometri quadrati di terreno nell’Europa dell’Est non avevano ancora ricevuto prestiti perché, secondo la versione ufficiale dei fatti, erano stati espropriati dai governi comunisti.
In realtà, l’Europa dell’Est era una sorta di riserva di debito nei confronti del sistema finanziario occidentale.
Di cui si sarebbe fatto uso solo in caso di necessità.
Nel 1989 quel momento era finalmente arrivato.
Senza che nessuno – me compresa – all’epoca avesse il minimo indizio di ciò che stava realmente accadendo dietro le quinte, il sistema occidentale basato sul debito era già sull’orlo del precipizio.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, enormi aree di terreno nell’Europa dell’Est furono restituite ai legittimi proprietari o vendute a basso costo.
Nuovi prestiti furono erogati per mantenere in funzione il sistema, ormai ancor più gonfio, basato sul debito.
Se non ci fosse stata una riserva nell’Europa Orientale, il sistema finanziario occidentale – così come lo conosciamo oggi – sarebbe ormai solo un vago ricordo.
Al contrario, la Germania dell’Est e l’intero blocco orientale continuerebbero a esistere.
Naturalmente, se il sistema del debito non fosse stato così vicino al collasso alla fine degli anni Ottanta.
Una trama pianificata a tavolino
Probabilmente, questo penultimo atto è stato pianificato nel 1945.
Oppure molto prima, al termine della Prima guerra mondiale.
Perché è assolutamente impossibile che eventi di tale importanza, soprattutto in Europa, possano accadere per caso.
Di conseguenza, nei decenni antecedenti alla caduta del muro di Berlino non c’è mai stato il rischio di una guerra fredda.
Solo il solito teatrino ad uso e consumo dei mass media.
Oggi siamo all’ultimo atto di questa commedia.
Ma siccome non ci sono più riserve di cui potersi servire, alla fine sarà “necessaria” una guerra fra Cina e Stati Uniti (o Russia e Stati Uniti) che genererà nuovi debiti attraverso i prestiti di guerra.
Infatti, qualsiasi guerra è sempre molto onerosa per entrambe le parti coinvolte.
Le mie riflessioni successive
Nel momento in cui, ad aprile 2000, ho iniziato a occuparmi professionalmente di finanza e di mercati, ho iniziato a capire come funzionasse davvero un sistema basato esclusivamente sul debito.
Immediatamente ho compreso lo scopo della creazione della cosiddetta “Unione europea“.
E che in un futuro non troppo lontano non sarebbe stato il posto migliore in cui vivere stabilmente.
In precedenza avevo iniziato a leggere molti libri sull’argomento.
Tuttavia, più libri e articoli divoravo, più mi sentivo confuso.
Il problema principale era che non conoscevo nessuno con cui discutere di questi argomenti.
Solo con l’avvento di Internet e con l’esperienza maturata sul lavoro, ho potuto ottenere le informazioni di cui avevo bisogno.
Un crollo imminente
Già a quei tempi alcuni studiosi ipotizzavano il crollo del sistema basato sul debito non appena si fosse iniziato a discutere apertamente di tassi d’interesse negativi e di un divieto di pagamento in contanti.
A quel punto, la mia scetticismo riguardo alla gestione scellerata del sistema finanziario occidentale è aumentato.
Giudizi come “iconoclasta“, “pessimista cronica” e soprattutto “complottista“, da parte di lettori che solitamente non erano molto d’accordo con le mie argomentazioni, si sprecavano già allora nei miei confronti.
La mia convinzione divenne certezza nel 2008.
A quel punto per me i giochi erano chiari.
E quando nel 2010 iniziò la saga ellenica, compresi definitivamente che le mie tesi erano corrette.
A quel punto decisi non solo di adottare adeguate contromisure per garantirmi un futuro dignitoso, ma anche di agire in prima persona per provare a evitare il crollo del debito nell’Unione Europea, che ormai sempre di più a grandi passi si stava avvicinando alla “vecchia” Unione Sovietica.
Vivere come nell’Unione Sovietica ?
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Non volendo sacrificare la mia vita al sistema basato sul pagamento perpetuo degli interessi a un casinò divenuto ormai insaziabile, nel 2011 ho deciso di cercare una soluzione alternativa.
Inizialmente, ho gradualmente spostato il centro dei miei interessi professionali al di fuori dell’Europa, naturalmente sempre nel rispetto di tutte le leggi nazionali e internazionali.
In seguito, ho iniziato a progettare l’emigrazione definitiva – insieme ai miei cari – non appena la situazione fosse diventata insostenibile.
Nel 2014, anno in cui la BCE ha iniziato ad adottare tassi di interesse negativi, rapidamente seguita dalla Banca Nazionale Svizzera, dalla Banca Nazionale del Giappone e da quella svedese, il destino era ormai segnato.
Quello era inesorabilmente il punto di non ritorno per l’Unione Europea.
Così, nel marzo del 2017, appena completato il mio iter di immigrazione all’estero, decisi di mettere in vendita la mia bella casa in Italia.
Lì vivevo da quasi venti anni.
E dove custodivo molti dei miei ricordi più felici.
Ma era ormai giunto il triste momento.
Ora o mai più, mi ripetevo.
Peraltro, i rapporti con il resto della comunità nel paese dove abitavo all’epoca, un comune nel nord-ovest dell’hinterland milanese limitrofo alla ben più nota Rho, stavano peggiorando sempre di più con il passare dei giorni.
Già da molti anni, a dire il vero, non erano per così dire “amichevoli“.
Anzi, in realtà non lo erano mai stati.
Era impossibile, in effetti, parlare con gente di livello culturale così infimo e arretrato.
Ma, di punto in bianco, gli insulti, le minacce e le azioni di disturbo nei miei confronti aumentarono.
Naturalmente, non appena diedi mandato a una agenzia immobiliare locale di vendere la mia casa (un immobile sito in un quartiere residenziale), la situazione peggiorò.
I vicini di casa, che improvvisamente parlavano a voce alta o addirittura gridavano quando arrivavano i potenziali acquirenti.
Persone anziane con il bastone che facevano finta di camminare avanti e indietro davanti alla porta di ingresso del mio domicilio (sulla pubblica via), con lo scopo di arrecare azioni di disturbo e osservare cosa stesse succedendo.
Finti “acquirenti“, solitamente parenti o amici dei suddetti vicini, che avevano l’unica intenzione di “disturbare” l’arrivo di potenziali acquirenti davvero interessati.
Gli stessi vicini di casa che mi seguivano continuamente per strada arrecandomi un vero e proprio stalking e che spesso iniziavano di punto in bianco a insultarmi senza alcun motivo.
In poche parole, l’ambiente in cui vivevo iniziava a mostrare i “mali sociali” che hanno sempre caratterizzato l’ascesa del regime comunista che oggi impera nel paese, non solo nei miei confronti, ma più o meno l’un l’altro reciprocamente.
Ma fortunatamente, nel dicembre del 2017, sono riuscito a vendere la mia casa a un buon prezzo.
Inoltre, realizzai un’ulteriore corposa plusvalenza sul cambio valutario in USD.
Per questo motivo avevo sopportato senza proferire parola le frasi di scherno da parte dei compratori, come “lei è una persona bisognosa, quindi le sto facendo un piacere” o “se vuole può lasciarci pure i mobili all’interno, tanto a lei non servono più“.
Ma coloro che si sono indebitati per 30 anni con un primario istituto di credito tedesco per il 75% del valore della casa erano loro.
E adesso stanno già piangendo lacrime amare a causa del crollo del prezzo di vendita ipotetico (-40%, peraltro teorico, perché al momento non ci sono compratori).
In poche parole, dopo soli tre anni, il loro debito contratto è già superiore di quasi la metà al valore reale della casa.
Diventeranno ben presto schiavi per sempre delle banche e del governo.
Una decisione corretta ?
La mia ultima partenza dall’Italia (con i miei sei gatti e il mio cane) è stata il 21 giugno 2018 (ironia della sorte, una data che ricorda quelle del cosiddetto “Club”).
Dopo alcuni mesi, ho deciso che nella primavera del 2020 sarei tornata per qualche tempo a respirare “aria di casa mia“.
Avevo già prenotato con grande anticipo sia il biglietto aereo, sia l’alloggio.
Ovviamente, alla fine di gennaio ho disdetto tutto.
Fu allora che mi resi conto che eravamo arrivati agli sgoccioli dell’ultima scena della “commedia“.
Naturalmente, allora, non sapevo che non avrei potuto fare ritorno nel mio Paese per così tanto tempo.
E chissà per quanto tempo ancora.
L’ambasciata italiana locale parla di “diversi anni“.
D’altra parte, dal febbraio 2020, la mia “patria” sconsiglia vivamente l’ingresso entro i confini nazionali a decine di migliaia di cittadini “regolarmente residenti all’estero“.
E se si rientra, poi diventa una vera e propria missione impossibile “uscire” dopo, perché le leggi possono cambiare senza preavviso da un giorno all’altro e “non si possono escludere future ulteriori restrizioni agli spostamenti“.
Una situazione che esisteva esclusivamente ai tempi della cortina di ferro dell’Unione Sovietica, tristemente nota (ma gloriosa per alcuni).
Peraltro, messaggi del genere ormai campeggiano un po’ ovunque in quel lager chiamato “Unione Europea”.
Ma in particolare in Portogallo, Italia, Grecia e Spagna.
I cosiddetti PIGS, cioè i “maiali” dell’UE.
Paesi in cui storicamente una gran parte dell’economia locale è legata al turismo internazionale.
È da tempo immemore che continuo a ripetere incessantemente questo concetto basilare.
I PIGS vogliono andare volontariamente (e anche molto velocemente) incontro a un default del debito pubblico.
Buttando letteralmente alla fame decine di milioni di persone.
Polverizzando i sudati risparmi di una vita, ottenuti con il duro lavoro.
Pensioni bruciate o decurtate in modo brutale.
Stipendi dimezzati o congelati per anni.
Aziende di grandi dimensioni che chiuderanno rapidamente, tranne quelle che saranno nazionalizzate.
I buoni del tesoro si trasformeranno in prestiti perpetui dal rendimento praticamente nullo.
Con la ciliegina sulla torta dell’introduzione di una moneta digitale che si trasformerà rapidamente in un facile strumento per i governi locali di poter imporre liberamente qualsiasi tassa possibile ai propri “sudditi“.
Ormai questa non è più la mia “patria“.
Quella in cui sono cresciuta, in cui sono nata e in cui ho vissuto, e che ho rappresentato in decine e decine di manifestazioni sportive pubbliche.
Ogni giorno che passa si sta sempre più trasformando in una vera e propria dittatura militare totalitaria.
In tutta sincerità, mi vergogno di esserne ancora cittadina.
Quindi, ripensandoci, la mia decisione è stata sicuramente quella giusta.
Almeno qui, dove mi trovo, posso combattere realmente (e non su una tastiera) per la mia libertà.
Di sicuro non vivrò una lenta agonia che alla fine mi porterebbe a una morte certa.
Preferirei piuttosto cadere combattendo.
Riguardo al mio paese, il mio parere è noto : un recupero di almeno una parte dello splendore di un tempo, sia culturale che economico, è possibile esclusivamente se e solo se uscirà al più presto da quel lager chiamato Unione Europea e abbandonerà ogni velleità politica di stampo vetero-comunista.
Altrimenti il suo destino sarà molto triste.
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In ogni caso, mi ritengo davvero molto fortunata.
Ho ancora grandi problemi di ambientamento (purtroppo insanabili) dovuti alla differenza abissale di cultura e di approccio alla vita.
Da qualche anno vivo in una casa indipendente in una piccola oasi verde, adiacente a un parco e nelle vicinanze dell’oceano, con splendide spiagge bianche e acque cristalline.
Adesso ho 13 gatti “ufficiali” (non conto quelli che vivono fuori casa, almeno un’altra decina) e due cani.
Gli alberi del mio giardino sono popolati da splendidi uccellini tropicali e da scoiattoli di varie specie.
Non possiedo alcuna automobile (e questo è un chiaro messaggio a Bill Gates e dei suoi amichetti pseudo ambientalisti da quattro soldi) da più di cinque anni.
Inoltre, non ho nessuna televisione (nemmeno la radio) e non leggo giornali da almeno quindici anni.
Quando devo spostarmi, chiamo un taxi (qua costa pochissimo).
Per i piccoli (e medi) tragitti, invece, vado sempre a piedi.
Non ho debiti da saldare (e non ho alcuna intenzione di indebitarmi per nemmeno un centesimo in futuro) e lavoro principalmente da casa in modo indipendente.
Da almeno un decennio prediligo una dieta tipicamente mediterranea, con abbondanza di frutta e verdura (consumata solitamente cruda) acquistata direttamente dai produttori (e non dagli avidi vampiri mondialisti della grande distribuzione), ovviamente pagati in contanti.
In altre parole, il mio stile di vita è coerente con le idee di cui parlo quotidianamente su questo blog.
Mentre gli italiani, in particolare, vogliono ardentemente vivere in un paese simile alla vecchia e gloriosa Unione Sovietica.
Hanno venduto la loro libertà e quella dei loro figli per quattro monete in nome di una farsa in cui crede solo chi ha interesse a farlo.
Vi meritate proprio Klaus Schwab.
E quando vi sveglierete sarà davvero troppo tardi per rimediare.
Il Quarto Reich sarà diventato ormai invincibile.