Nazionalizzazioni bancarie

Ottobre 12, 2009 EcoAnemia


Nazionalizzazioni bancarie

Borse asiatiche miste questa mattina in attesa di buone nuove dagli earning provenienti dagli USA.
L’Australia espande ulteriormente le linee di credito ( 7.2 B $$ ) per sostenere i residential mortgage-backed da $ 7.2b.
Il premier inglese Gordon Brown annunciare la (s)vendita di beni pubblici : immobili statali e tunnel della Manica incluso
Le banche centrali hanno dichiarato di voler diminuire le loro riserve in $ a favore di € e yen.
Petrolio in salita per un possibile aumento della domanda dovuto alla  ripresa economica ed agli earnings USA

Nazionalizzazioni bancarie

E così tutto pare andare andare bene, indici al galoppo, ottimismo alle stelle.

Ma il sito Zerohedge anche oggi ci ricorda i seguenti fatti :

[…]Some ominous moves out of the Hang Send and the Shanghai Composite overnight which may have everything to do with the latest piece from Caijing, which notes that according to banking sources September lending by Chinas four largest banks was the lowest so far this year at a paltry 110 billion yuan (from 166 billion in August), while the Bank of China disbursed a miserly 3 billion down from 72.2 billion in August.[…]

Infatti gli indici asiatici stanno soffrendo nelle ultime settimane (e ricordo che nei primi mesi dell’anno avevano anticipato l’inversione, non andando a fare nuovi minimi).

La spiegazione ufficiale che viene data è che la bolla cinese si sta sgonfiando.
Peccato però che il CSI100 viaggia ancora ad oltre il -20% dai massimi (= bear market) ed i finanziari made in Japan nelle ultime settimane se la siano passati maluccio, nonostante la inondazione di liquidità nel mondo da parte di Ben ed i suoi adepti.

Ed in Europa ?
L’anno scorso notizie come questa avrebbero fatto il giro del mondo, oggi invece non ne ha parlato nessuno :

[…]The Netherlands central bank said Monday it has taken control of DSB Bank NV after clients began a run amid fears the regional lender might collapse.

Doubts about the health of DSB, a small but well-known bank based in the north of the country, grew since the start of October as media reports questioned its solvency and clients began having problems withdrawing money from their Internet accounts.[…]

E così nei Paesi Bassi l’ennesima banca in crisi di liquidità è stata nazionalizzata nel silenzio generale.

Non sono in questo momento sotto le luci della ribalta, che in Europa sono più ad Est – Lettonia – e le conseguenze che possono pesantemente ripercuotersi nelle banche scandinave, Svezia in particolare.

Ed inoltre :

[…]Latvia, Sweden, the Netherlands, and now EU-member country Romania: the European periphery is ablaze, even as the Euro is at 52 week highs. It would be joke if it really wasnt so sad.

Clariden Leu reports that “Romanias parliament looks set to topple the minority government on Tuesday in a no-confidence vote ahead of a November presidential election and raises fresh concerns over the countrys IMF aid.”

For a country, whose financial future is closely tield with IMF goodwill, this could well be a catalyst event : “Economists warn about the impact of political standoff on fiscal reforms and budget cuts needed to ensure the International Monetary Fund continues to disburse aid from its 20 billion euro anti-crisis package.”[…]

In una situazione europea così difficile, sembra una barzelletta vedere l’€ ai max e gli indici europei al galoppo, eppure è così.
Pure la Romania ha un futuro finanziario davvero incerto, ma si tratta di un paese “minore” della scacchiera internazionale, così come la Lettonia.

Il trade del giorno è sempre Long € e Short $.

In presenza di una bolla che si sta gonfiando sempre di più ,  nessuno si preoccupa finchè non sarà troppo tardi.
E nel frattempo, saranno compiuti  gli ennesimi grossi danni.

Aggiungo poi un paio di altre considerazioni.
Rimane naturalmente valido tutto ciò che avevo scritto nelle settimane scorse sulle considerazioni a livello pratico sui p/e folli delle aziende, sull’ottimismo ai massimi storici, sul Quantitative Easing sempre crescente e sui grafici di lungo periodo correlati al Gold.

Oggi pure David Rosemberg sposa in pieno questa teoria, riportando che siamo nel bel mezzo di una speculazione colossale, con i listini che valgono come minimo il 30% in più del loro reale valore.

Ecco, io non voglio dire che correggeremo in breve tempo esattamente di quel valore, anzi.

E fino ad ora ha avuto ragione chi è andato sempre long.

Ma i valori attuali e soprattutto quelli finali del target che pare avere il movimento (1100 circa di S&P, come ho più volte sottolineato nei miei grafici) sono assolutamente indifendibili.
Personalmente ritengo che qualunque posizione long da questo momento in poi debba essere come minimo difesa vendendo delle call a media scadenza.

Probabilmente saliremo fino alla fine dell’anno – pur con qualche pausa più o meno significativa.
Ma ritengo che avere posizioni indiscriminatamente long senza alcuna protezione a questo punto sia poco salutare.

E segnali di inversione dei mercati e di divergenze importanti sia di indicatori che soprattutto di volumi se ne sono viste davvero tante in questi ultimi giorni.

Che poi a comandare il gioco sia in questo momento solo la smisurata quantità di liquidità disponibile,e che questi segnali siano stati in alcuni casi già negati (con qualche stop loss scattato), è un altro paio di maniche.

Ok, trend is your best friend.

Ma ai trend followers più duri e puri, ricordo cosa successe il 27 Febbraio del 2007, quando nel giro di un solo giorno si passò – dopo 7 mesi di salita incessante e continua, senza sosta –  dai massimi assoluti ai minimi a tre mesi, con perdite giornaliere del 7-8% per tutti gli indici.

Certo, poi si raggiunsero in seguito i massimi storici.


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