Luglio 13, 2022 La Medicina dell’Anima
Noi amiamo con la mente e non col cuore.
La mente può modificare se stessa, ma il cuore non può.
Nel mio cuore
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È così facile distruggere ciò che amiamo !
Con quale rapidità si leva una barriera tra noi, basta una parola, un gesto, un sorriso !
Salute, umore e desiderio gettano un’ombra e quello che era luminoso diventa tedioso e monotono.
Con l’usura ci logoriamo e ciò che era netto e limpido diventa ottuso e confuso.
Attraverso la continua frizione di speranza e frustrazione, ciò che era bello e semplice diventa pauroso ed esigente.
I rapporti umani sono complessi e difficili e ben pochi ne escono indenni.
Sebbene ci piacciano stabili, durevoli e continui, i rapporti umani sono un movimento, un processo che va pienamente e profondamente compreso e non costretto a uniformarsi a uno schema intimo o esteriore.
La conformità, che è la struttura sociale, perde il suo peso e la sua autorità soltanto quando c’è amore.
L’amore nei rapporti umani è un processo di purificazione che rivela i modi dell’io.
Senza questa rivelazione, i rapporti umani perdono gran parte del loro significato.
Ma come ci dibattiamo contro questa rivelazione !
La nostra lotta contro la rivelazione si manifesta sotto varie forme : dominio o subordinazione, timore o speranza, gelosia o accettazione, e così via, senza fine.
Il problema è che noi non amiamo ; e se amiamo, vogliamo che le cose avvengano in un certo modo, non diamo all’amore la libertà di cui ha bisogno.
Noi amiamo con la mente e non con il cuore.
La mente può cambiare, ma il cuore no.
La mente può rendere se stessa invulnerabile, ma l’amore no ; la mente può sempre ritirarsi, escludersi, diventare personale o impersonale.
L’amore non può essere misurato né circoscritto.
La difficoltà sta in quello che noi chiamiamo amore, che in realtà è un prodotto della mente.
Noi riempiamo i nostri cuori delle cose della mente e così rimaniamo sempre vuoti e in attesa.
È la mente che ci cattura, che è invidiosa, che tiene e distrugge.
La nostra vita è dominata dai centri fisici e dalla mente.
Se non amiamo, ce ne stiamo in pace ; ma se amiamo, aneliamo ad essere amati, e diamo per ricevere, che è la generosità della mente e non del cuore.
La mente è sempre in cerca di sicurezza e certezza; come può l’amore essere certo per la mente ?
Può la mente, la cui essenza stessa è legata al tempo, cogliere l’amore, che è la sua stessa eternità ?
Ma anche l’amore del cuore ha i suoi inganni, perché abbiamo corrotto il nostro cuore rendendolo esitante e confuso.
È ciò che rende la nostra vita così dolorosa e logorante.
Un istante crediamo di avere l’amore e l’istante dopo l’abbiamo perduto.
Ne deriva una forza imponderabile, non della mente, le cui fonti possono non essere state esplorate.
Questa forza è ancora distrutta dalla mente, perché in questa battaglia la mente sembra invariabilmente avere la meglio.
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Questo conflitto interiore non può essere risolto da una mente scaltra o da un cuore esitante.
Non esistono mezzi né modi per porre fine a questo conflitto.
La stessa ricerca di un mezzo è un altro impulso della mente di essere signora incontrastata, di riporre il conflitto per raggiungere la pace, l’amore, la realizzazione personale.
La nostra maggiore difficoltà è quella di essere ampiamente e profondamente consapevoli che non esiste alcun mezzo per amare come fine desiderabile della mente.
Quando si sarà compreso realmente e in modo profondo questo fatto, allora ci sarà una possibilità di ricevere qualcosa che non proviene da questo mondo.
Senza il tocco di questo qualcosa, fate pure tutto quello che volete, ma non ci sarà felicità duratura nei vostri rapporti.
Se io non l’avrò ricevuta e voi sì, naturalmente noi saremo in conflitto.
Potreste non esserlo, ma io sì : e nel mio dolore e nella mia pena mi riconoscerò.
Il dolore è esclusivo come la gioia, e a meno che non vi sia quell’amore che non è di mia creazione, i rapporti saranno dolore.
Se c’è la benedizione di quell’amore, non potrete che amarmi per chi sono, perché altrimenti non amereste secondo la mia condotta.
Qualunque inganno la mente possa tramare, voi ed io siamo separati.
Sebbene si possa essere in reciproco contatto in alcuni punti, l’integrazione non è in voi, ma in me.
Questa integrazione non è data dalla mente in nessun istante, ma si realizza solo quando la mente è nel massimo silenzio, avendo raggiunto i limiti del proprio raggio d’azione.
Soltanto allora non ci sarà dolore nei rapporti umani.
Fonte : Jiddu Krishnamurti