Non aprite, scrivete o parlate con chi gestisce quel blog

Novembre 12, 2009 Internet e virtual life, Memorie dal sottoscala


Non aprite, scrivete o parlate con chi gestisce quel blog

Sterili polemiche
Lo si poteva percepire da alcuni piccoli particolari…

Le cose non andavano per il verso giusto, si poteva percepire da alcuni piccoli particolari.

Ad esempio, entravo troppo spesso in contrasto con quelli che allora chiamavo “annientatori professionisti”.
Ero talmente presa da queste sterili polemiche da finire spesso trascinata nella loro arena.

E puntualmente vincevano.
Il loro scopo era innervosirmi per farmi sembrare una persona molto diversa dalla realtà.
Brutta, sporca, cattiva, maleducata che “rivolge epiteti irripetibili agli altri“.
Irritante, nevrotica e immatura.

Arrabbiandomi, davo un’immagine di me completamente diversa.

Ma soprattutto, mi “umiliavo” davanti a queste persone.
Quasi sentendomi in dovere di fornire continuamente delle prove del mio valore professionale.

Rispondendo in modo veemente alle persone che mi offendevano.
Una reazione sicuramente giustificata dalla situazione.
Ma era in netto contrasto con il mio carattere.


Alla fine, ho deciso di scrivere un post sul blog proprio su questo argomento.
Un post serio, anche se c’è da ridere.
O meglio, c’è da piangere nel leggere quanto sia stupida la gente, ma tant’è.

Forse qualcuno si sarà spaventato quando ho talvolta scritto che si collegava al mio sito alle 4 o alle 5 del mattino, oppure, come Giovanni Collareta, si connetteva al mio blog durante le ore di lavoro dai server di un celebre ginnasio ligure, o altri esempi del genere.

Si tratta, però, semplicemente delle statistiche (assai parziali) di Shinystat, che sono a disposizione di chiunque abbia una versione base del programma (e nemmeno quella business).

Avrà pensato che lo potesse scoprire la moglie o la fidanzata.

“Ah, brutto porco !
Ti sei ancora alzato alle 5 per collegarti a quel sito, eh! Marrazzo che non sei altro.
Ma io chiedo il divorzio e torno da Mammà, non ne posso più della tua doppia vita !”

È stato troppo divertente.

Inoltre…

Ehm, non so come dirlo, ma in fondo ci rido.
Moltissimi non lasciano commenti sul mio blog perché hanno paura di essere rintracciati e additati come persone che frequentano luoghi equivochi.

È così, e non lo so certo da ora.
Nessuno lo ammetterà mai, o darà sempre scuse puerili, come la mancanza di tempo o altre amenità del genere.
Solo che ora ne ho le prove certe.

Perché nientemeno che tre blog (su tre in cui scrivevo abbastanza sporadicamente, percentuale del 100%) – decisamente famosi, fra l’altro, e con un gran numero di lettori – almeno un paio il triplo del mio, tanto per intenderci, hanno smesso di essere aggiornati sia poco dopo che ho iniziato a scriverci io, sia soprattutto dopo che è scoppiato il caso Marrazzo.


Non aprite, scrivete o parlate con chi gestisce quel blog


Sembra una barzelletta, ma purtroppo è la verità.
Circa una settimana prima, avevo iniziato a pubblicare post su entrambi i blog, trattando argomenti seri e utilizzando un linguaggio distaccato ; i miei post avevano riscosso subito molto successo.

Poi, però, è scoppiato lo scandalo Marrazzo con tutti gli annessi e i connessi, e i tre blog sono diventati muti.

Beh, forse allora inizierò a postare pure su tutti i blog che non sopporto.

Tremate, gente, tremate.

Ma il discorso è molto più serio, purtroppo.
Ecco perché ho deciso che da oggi non scriverò più nessun blog o forum, a meno che non mi venga espressamente richiesta la partecipazione.

È lo stesso modo in cui mi comporto nella vita reale con le persone : la mia amicizia è data molto raramente, e solo se c’è la disponibilità da parte degli altri, io per prima non farò più il primo passo.

Fra l’altro, come ho già scritto in passato un paio di volte, ho notato che se scrivo le stesse cose – gli stessi articoli, gli stessi contenuti, gli stessi concetti, quindi tutto di tutto identico – su questo blog in pochissimi mi prendono davvero sul serio e praticamente nessuno o quasi commenta per i motivi detti prima, inteso naturalmente in % rispetto ai tanti lettori.

Mentre nel blog “fantasma” anonimo come questo i commenti fioccano (naturalmente i partecipanti non sono gli stessi).

In molti blog sono apparse frasi del tipo:

“Io non frequento e non parlo con certa gente, non sono mica come Marrazzo, sono una persona seria”.

Un tempo forse me la sarei presa un po’, ma proprio poco; ora invece mi faccio tante risate, credetemi.

Ma si può essere così stupidi ?

Noi italiani siamo decisamente un popolo di idioti.
All’estero queste cose non le fanno mai (o quantomeno capitano molto di meno).
Anzi, ci si ride su e si fa dell’ironia.

Bene, continuate a farvi del male e prendete per oro colato quello che vi dicono i maghi della disinformazione e della falsa comunicazione, che farete molta strada e avrete capito tutto della vita.


ironia


Ed è proprio un vero divertimento per me scrivere articoli seri sul mio blog (dai contenuti, fra l’altro, piuttosto interessanti e profondi) e sfottere i primi in maniera ironica, utilizzando un linguaggio da cabaret, per rendere la trattazione meno noiosa e pedante.

Ma, sempre tra le righe, esprimo concetti fondamentali che la stragrande maggioranza dei lettori non prenderà sul serio, perché sono io a scriverli e mi presento per come sono.

Se mi presentassi come Pinco Pallina o Ing. Dr. Prof. (l’ultima cosa è davvero esilarante, perché potrei farlo e ne avrei peraltro tutti i diritti), non sortirebbe alcun effetto.

In effetti, in un paese come questo, i titoli – pur se svalutati – esprimono sempre un grande timore nei confronti della gente comune, quindi tutti approverebbero incondizionatamente quello che scrivo, anche se scrivessi sempre delle boiate allucinanti.


pasqua 2 8


Poi ci sono quelli che mi scrivono in privato e mi fanno proposte equivoche in puro stile Marrazzo, ma questi sono “pettinati” in maniera classica, pertanto non rientrano in questa trattazione tragicomica.

A questo punto devo ringraziare Eruption81 (che, tra l’altro, in diverse occasioni mi ha fornito in privato, via e-mail, argomenti e soprattutto documenti interessanti che mi hanno permesso di scrivere alcuni fra gli articoli più interessanti) per il suo contributo così centrato sull’argomento.

[…]Ma lo sai che hai ragione ?
Sul mio blog, che è volutamente narrativo e personale, quindi poco interessante alla consultazione, per nulla pubblicizzato dal sottoscritto e conseguentemente poco letto, ho inserito il mio bel Shinystat versione free.

E guarda un po’ cosa compare tra le chiavi di ricerca Shinystat.com :
Compari ben due volte nelle prime settimane di novembre.

Poi mettiamola così : questo blog, proprio per i motivi che hai scritto, è utile per la correttezza delle informazioni, per la citazione delle fonti e la puntualità dei dati, è sempre scritto con chiarezza divulgativa, al punto da rendere comprensibili concetti molto tecnici anche ai non addetti ai lavori, e la chiave dell’ironia, soprattutto, lo rende una lettura piacevole.

Non solo, ma direi anche che è stato copiato dagli addetti ai lavori.

Rimasi perplesso una volta, poteva essere l’inizio di quest’anno, quando, su un tuo post, commentai un aspetto del ciclo economico inerente la demografia, l’automazione, le risorse, i rifiuti industriali e i relativi costi di smaltimento.
A distanza di pochi giorni, lessi gli stessi medesimi punti, nella stessa sequenza logica, con i medesimi sviluppi ipotetici, nella stessa rivista, Repubblica, a nome di un qualche economista.


Non aprite, scrivete o parlate con chi gestisce quel blog


Questo mi ha fatto pensare che uno che fa lo scrittore di mestiere, da qualche parte deve pur andare a prendere le idee per i suoi articoli.

I geni non esistono.
Non sono mai esistiti.

“Il genio” è una forma di propaganda ideologica per giustificare senza dimostrazioni il comando di taluni sui molti “per elezione divina”.

Esiste, invece, il farsi un gran culo, ottimizzando i tempi per la propria auto-formazione, che, per definizione, è incongruente, se non addirittura incompatibile, con una vita passata tra salotti, conferenze, cene, trasmissioni, convegni, parate, eccetera.

Quindi, non oso immaginare quanto ti ritroverai citata negli scritti e mai nelle fonti, che sarebbe anche onesto.
Spesso condivido i tuoi articoli sul mio profilo Facebook, visto che c’è la funzione di condivisione, e spero, a questo punto, di non essere l’unico a farlo.

Forse, però, questo è proprio il carattere della rete : giustamente definita “la rivoluzione silenziosa”, fatta di idee che circolano indifferenti alle fonti. […]

Prima di scrivere questo post, ho studiato la situazione per qualche mese e poi ho deciso di iniziare gradualmente a vuotare il sacco.

Il tuo commento è molto interessante, perché è un’ulteriore conferma di ciò che già sapevo e avevo già verificato : prima di scrivere un post, controllo sempre le statistiche e le mie fonti.
Non è nella mia abitudine sparare cifre a casaccio o parlare di argomenti se non sono sicurissima al 100% di quello che sto dicendo.

Se pubblicassi integralmente le statistiche che leggo quotidianamente su ShinystatPro, ci sarebbe molto altro da aggiungere, a partire dal fatto che quotidianamente verifico accessi da server di testate giornalistiche nazionali (il Corriere, Il Sole 24 Ore e la Repubblica sono i giornali che registrano, in quest’ordine, il numero più alto di accessi).
Ciò che è emerso è molto, molto di più di quanto avessi potuto immaginare inizialmente.

È interessante notare anche altri fatti fondamentali :

La chiave e l’argomento di ricerca più gettonati (da diversi mesi al numero uno) con cui si arriva in questo blog fanno sì che in questo ambito sia da ormai molti mesi ai vertici nazionali di consultazione (forse addirittura al primo posto, ma mai nessuno ha linkato questo blog né ha mai citato la fonte, cosa che trovo più ridicola e vergognosa di tutte).

Questo blog è monitorato quotidianamente da istituzioni di vario tipo, non solo finanziarie.

È un dato di fatto che in percentuale il numero dei commenti rispetto alla media dei blog su qualsivoglia argomento (rapporto numero visite o pagine viste/numero commenti) sia assolutamente ridicolo. Ecco perché qualche mese fa ho iniziato l’esperimento di cui ho parlato, ottenendo i risultati che ho divulgato (nessuna sorpresa per me, naturalmente).

Questo blog ha contenuti assai originali e utilizza un metodo narrativo/divulgativo completamente diverso dai freddi, pedanti, noiosissimi e pallosissimi blog che solitamente si trovano nel nostro panorama nazionale (mi sono ispirata al modello americano di blog, quello più genuino).

È risaputo che la stragrande maggioranza dei giornalisti, in particolare quelli che scrivono per i giornali, si limiti a fare copia e incolla senza mai citare le fonti.
Purtroppo, non si può fare molto al riguardo (e più una testata giornalistica è importante, più copiano alla grande).


hollywood fa causa ai creatori di sottotitoli amatoriali


Il punto cruciale è che questo blog ha, strano ma vero, contenuti molto diversi da quelli normalmente divulgati (anzi, oserei dire in netta controtendenza).

Nota che quando riporto un grafico o una frase che non è mia, sempre indico la fonte diretta e cito l’autore.
Fra l’altro, le mie fonti non sono mai nazionali, provengono sempre o quasi dall’estero (compresi i rari articoli in italiano) : è una scelta dettata dal fatto che, come ho avuto modo di appurare in più di un’occasione, in Italia l’informazione è sempre e comunque falsata.

Sono completamente indipendente e autonoma, scevra da ogni interesse personale o di pubblicizzare un’istituzione piuttosto che un’altra, assolutamente apolitica e apartitica.
Ecco perché questo blog riesce a dare voce a un punto di vista equilibrato e obiettivo.

Peraltro, anche i miei commenti tecnico/economici sono ispirati alla mia reale visione della situazione in quel momento (spesso non posso scendere troppo nei particolari tecnici per ovvi motivi che si possono facilmente immaginare).

In fondo, nulla di nuovo : come ho raccontato in modo ironico nel post, quando si devono citare certe persone, non lo si deve mai fare, perché gli stereotipi devono sempre e comunque prevalere e si deve seguire la mentalità comune o gli ordini di scuderia politica.

Ti ringrazio per aver divulgato i miei articoli su Facebook.
Grazie mille, davvero, in fondo la libera informazione passa anche da queste piccole cose.

Mi auguro che il dibattito su questo argomento continui.


Veronica