Agosto 26, 2022 Il Great Reset del WEF, Totalitarismo
Il fascismo non è un’opinione, ma un crimine.
Non c’è il due senza il tre
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È interessante vedere l’origine dell’ossessione del “Club” per la CO2.
Il primo “scienziato” a collegare la CO2 alla popolazione e a sostenere la sua dannosità è stato Günther Schwab.
Un ambientalista austriaco, membro del partito nazista.
E a questo punto il cerchio inizia a chiudersi.
Bill Gates desidera che la gente smetta di mangiare carne, sostituendola con derivati vegetali.
Anche Adolf Hitler era vegetariano.
Questo ovviamente non significa che tutti i vegetariani siano nazisti.
Perciò, con questo metro di giudizio, lo sarei anch’io.
In ogni caso, anche questa è un’informazione molto interessante.
Klaus Schwab insiste sempre sulla sua definizione di “capitalismo degli stakeholder“.
Dichiarazioni molto simili a quelle scritte da Hitler nel suo tristemente noto Mein Kampf :
“L’industria, la nazione e la comunità dovrebbero lavorare in armonia, in uno spirito di sacrificio”.
Se poi si aggiungono i seguenti altri elementi :
La sperimentazione medica sulle persone tramite i cosiddetti “vaccini” e farmaci non ancora testati clinicamente
La cosiddetta “igiene” (pulizia da tutto ciò che è “sporco”)
Lo “spazio vitale” e il conseguente “distanziamento sociale” nei confronti degli “inferiori”
Il loro desiderio di controllare ogni aspetto della nostra vita con la famosa frase : “Documenti, per favore !“
È assolutamente ovvio (almeno per me) che si tratta semplicemente di comunisti nazionalsocialisti.
A questo proposito, consiglio di guardare attentamente questo video (che, tra l’altro, ho già presentato diverse volte).
Mostra chiaramente che il comunismo e il nazismo (nazionalsocialismo) hanno la stessa, identica matrice storica e culturale.
Non sono altro che falsi opposti.
Ovviamente, questa volta, saranno vestiti in giacca e cravatta, o in cachemire.
Li immagino mentre si confrontano in privato dirsi l’un l’altro :
“Questa volta abbiamo fatto le cose per bene”.
Purtroppo, questa ideologia non è ancora stata sconfitta nel corso della storia.
È la terza volta che ci stanno provando.
Ma non c’è il due senza il tre.
Falliranno ancora una volta e saranno definitivamente sconfitti.
Ma il declino economico occidentale sarà inarrestabile.
Le tigri asiatiche (Russia e Cina) diverranno le prime potenze economiche mondiali.
NWO = Nazi World Order.
Come ho sempre affermato.
Sì, lo so che per molti sono una “cospirazionista”.
È l’etichetta con cui si definisce tutti coloro che hanno compreso ciò che sta succedendo.
Ma è solo un modo per non rispondere alle domande.
Gennaio 30, 2021
Un messaggio ben preciso
Vladimir Putin ha recentemente lanciato un messaggio ben preciso al WEF :
“Dov’è il confine tra un’attività commerciale globale di successo e un tentativo di governare duramente e in maniera unilaterale la società ?”.
Davvero difficile dargli torto.
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L’uso di barriere commerciali, sanzioni illegittime, restrizioni nella sfera finanziaria, tecnologica e dell’informazione, un tale gioco senza regole sta drammaticamente aumentando il rischio di un uso unilaterale della forza militare, che è molto pericoloso.
L’epoca attuale, infatti, mostra inquietanti parallelismi con gli anni ’20 e ’30, quando scoppiò la “catastrofica” seconda guerra mondiale.
Al giorno d’oggi, un conflitto così intenso potrebbe segnare la fine della nostra civiltà.
Ma la situazione potrebbe evolvere in modo imprevedibile e incontrollabile se non facessimo nulla per evitarlo.
Il prossimo crollo dello sviluppo globale porterà a una lotta di tutti contro tutti.
Le istituzioni internazionali si stanno indebolendo, i conflitti regionali si stanno moltiplicando e il sistema di “sicurezza globale” sta degradando.
D’altra parte, tutte le guerre iniziano sempre a causa di conflitti politici e sono sempre finanziate dalle banche d’affari.
Non è mai il popolo che vuole entrare in guerra.
La gente viene semplicemente “arruolata”, diventando delle pedine in mano alle élite.
Una dichiarazione a riguardo del (purtroppo) celebre gerarca nazista Hermann Göring è illuminante :
“Naturalmente, il popolo non vuole la guerra.
Né in Russia, né in Inghilterra, né in America, né in Germania.È ovvio.
Perché un povero contadino dovrebbe rischiare la vita in una guerra ?Ma sono sempre i leader politici del Paese a decidere.
Ed è sempre facile trascinare il popolo.
Sia che si tratti di una democrazia, di una dittatura fascista, di un Parlamento o di una dittatura comunista.Il popolo può sempre essere portato agli ordini dei leader.
Questo è facile.Basta dire loro che vengono attaccati, denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e per aver esposto il paese al pericolo.
Funziona allo stesso modo in qualsiasi paese”.
Marzo 1, 2019
Il Corporativismo tedesco (non funziona nell’UE)
Ancora una volta la storia si ripete.
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Fin dalla nascita dell’euro, negli anni ’90, si è sentito spesso dire : “Siamo tutti europei”.
I supermercati e le caffetterie continentali si chiamavano rispettivamente “Euro Shop” e “Euro Cafe”.
E se andavi a ballare, era una “Euro Disco”.
Ma la storia europea è molto diversa dal punto di vista culturale.
I Paesi nordici e i Paesi Bassi (e naturalmente il Regno Unito) sono stati paesi di libero scambio nel corso della loro storia.
Per secoli, questi Paesi sono stati ragionevolmente democratici e trasparenti.
L’Europa meridionale e la Francia hanno un background molto diverso e hanno sempre dimostrato un’estrema rigidità nel proteggere il commercio, senza avere un’eredità democratica, ad eccezione della Francia.
L’Italia è diventata un Paese solo nel 1860 ed è ancora in via di sviluppo.
La Spagna, oltre a essere stata una dittatura per meno di 40 anni, ha avuto una guerra civile non molto tempo fa.
Il Belgio, diviso linguisticamente e geograficamente, ha finalmente trovato la sua salvezza diventando il centro neutrale per l’amministrazione dell’UE, offrendo al Paese l’opportunità di dimenticare (temporaneamente) la sua travagliata identità nazionale.
Lascio volontariamente da parte Paesi come la Slovacchia, la Slovenia e gli Stati baltici, perché l’UE è stata solo un modo per staccarsi dalla dittatura e dalle economie statali due decenni fa.
Poi c’è la Germania e i suoi principi di governo, stabiliti da Bismarck 150 anni fa.
La Germania non era un Paese fino agli anni Sessanta dell’Ottocento e da allora ha lottato con il fatto che ciò che conta è parlare o meno il tedesco.
Ciò che Bismarck creò, e che è ancora oggi al centro della governance tedesca, è un enorme accordo razionale tra governo e imprese a livello nazionale.
Basta osservare i consigli di amministrazione della maggior parte delle aziende.
Ad esempio, iG Metal ha quasi la maggioranza dei direttori, la provincia (ovvero lo Stato) ne ha alcuni e i proprietari sono in minoranza.
Tutti hanno la stessa mentalità : lavorare per il bene comune.
Questo è positivo per l’azienda, per i dipendenti e per la Germania nel lungo periodo.
Ha funzionato anche come modello di governance negli anni del secondo dopoguerra, quando i russi erano alle porte della Germania occidentale e il Paese era in rovina.
Un’economia di mercato (o qualcosa di simile) può essere costruita sulla base di responsabilità sociale e pragmatismo.
In Germania ha funzionato.
Ma quando le idee vengono “esportate” e imposte agli altri, non funzionano, cosa che per loro è piuttosto fastidiosa : “qui funziona, quindi sappiamo come farlo”.
Ma dimenticano la loro storia e le circostanze che hanno portato al successo in Germania.
Se non c’è una profonda collaborazione tra lo Stato, la comunità imprenditoriale e altri soggetti per il bene comune, non può funzionare.
A proposito, da dove vengono tutti questi dirigenti dell’UE?
Naturalmente dalla Germania, perché questo è il modello tedesco di governance.
Con le turbolenze finanziarie degli ultimi anni nell’eurozona, gli aspetti storici stanno diventando sempre più evidenti.
Queste sono le ragioni per cui non c’è una vera soluzione in vista.
I tedeschi non conoscono vie alternative a quella tedesca e non le comprendono.
Il resto dell’Europa, inoltre, non condivide la storia e la cultura tedesche.
Settembre 29, 2020
Più chiari di così…
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Forse pochi sanno che il New York Times è sempre stato un giornale di sinistra, anche piuttosto estremo.
Negli anni ’30, apertamente, parteggiava per Stalin, auspicando per gli USA un futuro politico molto simile a quello dell’Unione Sovietica.
Il loro giornalista di punta di allora era Walter Duranty (1884-1957), corrispondente da Mosca.
Solo Gareth Jones (1905-1935) nel marzo del 1933 riferì che tutti i reportage sulla presunta “età dell’oro” che l’Unione Sovietica stava vivendo erano totalmente falsi.
La verità iniziò finalmente ad apparire in tutta la sua atroce semplicità.
Il New York Times ha “smentito” questa notizia falsa solamente nel 1990.
Ben 57 anni per ammettere che in realtà in Ucraina c’era stata una gravissima carestia causata proprio da Stalin, che aveva sottratto ingiustamente al popolo il grano necessario per sfamarsi.
Un numero di vittime che si aggira tra i 6 e i 7 milioni.
Una tecnica da sempre ben consolidata nell’arsenale dei comunisti.
Infatti, anni dopo, in Cina, Mao vi ricorse.
Da qui il triste (ma purtroppo reale) detto “I comunisti mangiano i bambini“.
Ovviamente, allora, lo scopo di Duranty era puramente elettorale.
Promuovere l’imminente New Deal di Franklin Delano Roosevelt.
Il cui aspetto più famoso è stato, oltre alla confisca dell’oro fisico appartenente alla gente comune, la drastica progressività della tassazione sui salari (americani).
Nel 1932, a causa della Grande Depressione, l’aliquota marginale massima fu aumentata al 63%.
All’epoca il presidente era il repubblicano Herbert Hoover.
Negli anni successivi, Roosevelt continuò ad aumentarla in modo costante.
Nel 1944, in piena seconda guerra mondiale, fu raggiunta l’aliquota del 94% per i redditi che superavano i 200.000 dollari.
Fu definita “Soak the Rich“.
In effetti, all’apparenza sembrava davvero che le classi meno abbienti fossero state protette.
Invece, anche allora (esattamente come oggi) il problema era che questa legge tassava tutti i lavoratori dipendenti.
Ma non colpiva in alcun modo i cosiddetti super-ricchi.
Evidentemente non percepivano alcuno stipendio fisso.
L’altro slogan che ripetono incessantemente è che non esiste democrazia e pluralità di informazione.
Sì, è vero.
Non solo non si accontentano di controllare praticamente tutti i principali mezzi di informazione, ma…
…sono dei veri e propri artisti della propaganda da sempre.
Disonesti e bugiardi.
E ogni giorno che passa minacciano sempre di più la libertà di tutte le persone che desiderano semplicemente vivere in pace.
La loro promessa di un “mondo migliore” è miseria, povertà, corruzione e tristezza.
Cambiano solo i personaggi che interpretano.
Ma il loro comportamento nella storia è sempre lo stesso.
Basta osservare ciò che hanno combinato nel corso degli ultimi mesi a causa di questa farsa.
Grazie a loro, il numero di disoccupati nel mondo è aumentato in pochi mesi raggiungendo la cifra esorbitante di 300 milioni.
Una devastazione economica senza precedenti.
Un impatto pesantissimo sia sulle catene di fornitura che sulle filiere alimentari.
Un film (rigorosamente in bianco e nero) già visto troppe volte nella storia.
Settembre 29, 2020
Un paese alla deriva
Ieri in Canada, il “fuggiasco” Trudeau ha dichiarato che sta per invocare per la prima volta nella storia l’Emergency Act.
Naturalmente, il bersaglio saranno coloro che protestano per i diritti civili fondamentali e che verranno etichettati come “no-vax”.
La legge decreta una situazione di emergenza e fornisce al governo poteri straordinari per 30 giorni, che gli consentiranno di sospendere temporaneamente le libertà civili per ripristinare l’ordine pubblico e di confiscare i beni privati delle persone che stanno protestando pacificamente.
Una situazione ampiamente prevedibile, visto che Trudeau è il delfino di Klaus Schwab e sta seguendo esattamente il piano caldeggiato da quest’ultimo, di cui ho parlato in un mio post all’epoca definito da molti “deliri di una paranoica complottista” nel corso del 2020.
Ormai il Canada è completamente alla deriva.
Non deve stupire, quindi, che in questo paese alcuni stati, fra cui in particolare l’Alberta, stiano sempre di più spingendo per la secessione.
D’altra parte il Canada sembra essere il primo paese in assoluto governato dall’ONU.
L’attuale primo ministro Justin Trudeau ha infatti recentemente affermato di essere “il primo leader post-nazionalista“.
Ha infatti dichiarato che il Canada è il “primo stato post-nazionale“.
In pratica, ha dichiarato di essere un “dipendente” dell’ONU.
Ovviamente si è circondato di persone che svolgono il mandato del World Economic Forum.
Il ministro delle Finanze è Chrystia Freeland, un’ex giornalista diventata politica, un classico dei tempi moderni.
Ogni giorno, i principali mezzi di informazione canadesi non fanno altro che ripetere quanto sia pericoloso il “virus truffa” e quanto la popolazione locale sia “razzista“.
Ma soprattutto sta “uccidendo il pianeta” a causa del cambiamento climatico.
E naturalmente “chiunque metta in dubbio queste teorie è una persona indegna che deve solo vergognarsi“.
Inoltre, Trudeau ha “sospeso” il Parlamento canadese.
La motivazione ?
“Stavano illecitamente indagando su di lui”.
Non sembra trattarsi solo di un classico insabbiamento.
In poche parole, Trudeau ha venduto il Canada alle Nazioni Unite.
Questa si chiama, ovviamente, dittatura.
“Primo stato post-nazionale” significa semplicemente “sottomesso all’ONU“.
Ovviamente, nell’Alberta, che basa principalmente la propria economia sulla produzione di petrolio, i movimenti separatisti guadagnano consensi sempre più numerosi ogni giorno che passa.
E la recente approvazione della costruzione della nuova ferrovia (costo totale : 22 milioni di dollari) che collegherà l’Alaska all’Alberta non è altro che benzina sul fuoco.