Novembre 19, 2023 Il Great Reset del WEF, Totalitarismo
Mentre il mondo si concentra su Hamas e Israele, la fase di riorganizzazione globale del Grande Reset procede senza intoppi.
ONU e Bill Gates lanciano un piano globale per la creazione di una rete globale di infrastrutture digitali
La scorsa settimana, il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite ha lanciato ufficialmente la sua nuova iniziativa per la promozione delle “Infrastrutture pubbliche digitali” (DPI) in tutto il mondo.
Il programma “50in5”, così chiamato perché mira a introdurre la DPI in cinquanta Paesi nei prossimi cinque anni, è iniziato l’8 novembre con un evento trasmesso in diretta streaming.
Per chi non sapesse in cosa consista l’infrastruttura pubblica digitale, il sito web di 50in5 è piuttosto chiaro al riguardo :
Infrastruttura pubblica digitale (DPI) : si riferisce a una rete sicura e interoperabile di componenti che includono pagamenti digitali, sistemi di identificazione e scambio di dati.
Non c’è nulla di nuovo, per chiunque abbia prestato anche solo un minimo di attenzione.
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“Sistemi di scambio di dati” significa, in sostanza, che i governi nazionali condivideranno le identità e i dati finanziari dei cittadini al di là delle frontiere con altre nazioni o addirittura con agenzie governative globali.
La parola chiave è “interoperabilità“.
Come abbiamo scritto in precedenza, il “governo globale” non sarà un unico sistema di assistenza sanitaria, un database di identità o una valuta digitale, ma una serie di sistemi teoricamente separati, tutti accuratamente progettati per essere completamente “interoperabili“.
Oltre a essere un progetto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), dell’UNICEF e della Banca Interamericana di Sviluppo, il 50in5 riceve finanziamenti da varie ONG e organizzazioni non profit globaliste, tra cui la Bill & Melinda Gates Foundation e, indirettamente, attraverso una ONG chiamata “Co-Develop“, la Rockefeller Foundation.
Finora, gli undici Paesi che hanno partecipato al programma sono : Bangladesh, Brasile, Estonia, Etiopia, Guatemala, Moldavia, Norvegia, Senegal, Sierra Leone, Singapore e Togo.
Una lista degna di nota, dato che include membri della NATO, dell’UE e dei BRICS.
In una notizia correlata, lo stesso giorno in cui è stato lanciato il programma 50in5, il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa hanno concordato un nuovo quadro per un sistema di identità digitale europea (eID) a livello regionale.
Ecco un passo importante del comunicato stampa ufficiale :
Il regolamento rivisto rappresenta un chiaro cambiamento di paradigma per l’identità digitale in Europa, con l’obiettivo di garantire a tutti, persone e imprese, l’accesso universale a un sistema di identificazione e autenticazione elettronica sicuro e affidabile.
In base alla nuova legge, gli Stati membri offriranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali a prove di altri attributi personali (ad esempio, patente di guida, diplomi, conti bancari).
I cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici con un semplice clic dal loro portafoglio digitale al proprio telefono cellulare.
Ciò avviene a seguito dell’annuncio che la Banca centrale europea inizierà questo mese il passaggio alla “fase successiva” dei suoi piani per l’euro digitale.
Secondo l’ex FMI (e appassionata di numerologia) Christine Lagarde, l’euro digitale consentirà di esercitare un “controllo limitato” sulle spese dei cittadini.
L’India, un’altra nazione BRICS, è stata per anni all’avanguardia nello sviluppo dell’IPD e ora appaiono articoli su Forbes che affermano :
“L’India ha un’infrastruttura digitale, e l’America ne ha bisogno”.
Allo stesso tempo, la Cina sta facendo passi avanti verso la fine dell’anonimato online, mentre politici occidentali come Nikki Haley sostengono che dovremmo fare lo stesso.
Mentre il mondo si concentra su Hamas e Israele, la fase di riorganizzazione globale del Grande Reset procede senza intoppi.
Costruendo una rete e aspettando di stringerla.