Parrucche. Un irresistibile accessorio fortemente legato agli anni ’60 e ’70

Ottobre 8, 2024 Mode personaggi storie comuni

Questo fenomeno era così dilagante che praticamente tutti le vendevano.

Veronica Baker


Parrucche

Parrucche
Gli stilisti consideravano la parrucca come un accessorio da aggiungere all’insieme abito-scarpa…

È praticamente impossibile raccontare gli anni ’70 senza parlare di parrucche.
Questo accessorio di moda dell’epoca è stato fortemente legato agli anni Sessanta e Settanta.

In effetti, analogamente a tanti oggetti riconducibili a quel decennio, anche la moda delle parrucche è cominciata nel decennio precedente.
Pertanto, sin dal 1970, tale moda aveva già raggiunto il suo apice.

Oggigiorno l’uso di parrucche è ristretto all’ambito cinematografico, teatrale, dei costumi per animatori di discoteche e villaggi turistici e, in particolare, alle persone malate di gravi patologie.
Tuttavia, 30 anni fa la situazione non era affatto questa.

Gli stilisti consideravano la parrucca come un accessorio da abbinare all’abito e alle scarpe.
In quegli anni la moda cambiava notevolmente di anno in anno e di conseguenza anche le pettinature si adeguavano a questo trend.

Le tinte erano lontane dall’essere sicure come lo sono oggi e quindi la parrucca consentiva di cambiare pettinatura.
Per chi non era propenso a cambiamenti di look, la parrucca era realizzata in modo da assomigliare perfettamente alla propria acconciatura, così da avere sempre a disposizione una chioma già pronta in caso di uscite, evitando di dover ricorrere al parrucchiere.

Basta pensare che alla fine degli anni ’60 e negli anni ’70 una donna su tre indossava almeno una parrucca per comprendere la portata del fenomeno.

Il posto preferito era la cassettiera in camera da letto, sulla quale spuntava la tipica capigliatura.
I materiali utilizzati potevano essere sia capelli sintetici che naturali.

Ciò ovviamente influiva sul costo, ma anche e soprattutto sulla manutenzione.
Una parrucca in fibra di kanekalon era praticamente sempre disponibile : bastava spazzolarla ogni tanto.

Tuttavia, aveva il grosso svantaggio di non poter essere variata.
Taglio e colore non potevano essere modificati.

Per le clienti più esigenti, dunque, esistevano (ed esistono ancora oggi) parrucche di capelli naturali.

Se da un lato è necessario mantenere la piega identica a quella dei propri capelli, dall’altro è possibile modificarla, lasciandola riccia o liscia o cambiando persino il colore.
Dunque, il contributo del parrucchiere era essenziale: nei loro negozi, infatti, abbondavano le teste di polistirolo su cui veniva appoggiata la parrucca.

Ma non solo i saloni di acconciatura vendevano parrucche.
Questo fenomeno era così dilagante che praticamente tutti le vendevano : profumerie, supermercati e grandi magazzini, e persino il Postal Market.

Nei giornali, inoltre, erano presenti pubblicità che promettevano di acquistare una parrucca per corrispondenza con appena 5.000 lire.
Ovviamente, anche le parrucche da uomo erano tra i prodotti più richiesti, e questo è evidente se si pensa che, in quegli anni, le chiome voluminose erano molto in voga.

Ma, al pari delle mode più rappresentative degli anni ’70, anche la moda dei capelli posticci conosce una brusca battuta d’arresto verso la fine del decennio: sia perché le mode kitsch non andavano più (e le parrucche lo erano in parte), sia perché gli stili forti erano tramontati a favore di look molto più morbidi e naturali (basta pensare al trucco), sia perché le tinte per capelli, col tempo, hanno avuto effetti negativi sui capelli, sempre più ridotti.

In breve, con l’avvento degli anni ’80, delle parrucche non resta praticamente più traccia, tranne che nelle polverose soffitte di chi era rimasto legato al passato.


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