Ottobre 20, 2021 Grafene, Studi scientifici
La scienza senza coscienza non è che la rovina dell’anima.
Patch di grafene (o cerotti multistrato di grafene non uniformi o patch di grafene)
L’analisi e l’identificazione dei modelli osservati nei campioni dei cosiddetti “vaccini“, nonché nei campioni di sangue delle persone “vaccinate“, rappresentano da sempre una priorità per questo sito internet.
Tale approccio metodologico si fonda sulla consapevolezza che tali indagini permettono di identificare i componenti non dichiarati da parte delle aziende farmaceutiche, comprese le loro proprietà, funzioni e obiettivi.
In tale studio è emerso il pattern di Figura 1, corrispondente all’analisi del sangue di un individuo “vaccinato“, come presentato da un gruppo di ricercatori tedeschi indipendenti (Axel Bolland, Bärbel Ghitalla, Holger Fischer, Elmar Becker).
Il pattern è stato divulgato in vari programmi, tra cui il documentario di Tim Truth (2021), e più recentemente in una conferenza stampa scientifica il 20 settembre presso l’Istituto di Patologia di Reutlingen (Burkhardt, A.(Lang, W. e Bergholz, W., 2021).
Ad una prima analisi, si evince che la rete presenta una morfologia non conforme a uno schema regolare, sebbene il suo layout sia spesso caratterizzato da forme rettilinee.
Le aree delimitate dal pattern della rete sembrano contenere una sorta di particelle di piccole dimensioni, difficili da identificare.

L’immagine mostra chiaramente la presenza di “crepe di grafene“, comunemente note anche come “patch di grafene multistrato non uniforme“.
Questo fenomeno si manifesta quando diversi strati di grafene vengono sovrapposti, con la presenza di difetti strutturali che portano alla loro rottura o al sollevamento dei bordi, causando parziale cristallizzazione.
Si osserva così la formazione di canali che separano aree ben definite, corrispondenti alle patch di grafene, il cui numero di strati può variare in funzione delle aree adiacenti.
Questo fenomeno è stato verificato mediante un confronto tra l’immagine campione e la literatura scientifica esistente, come illustrato in figura 2.

Patch di grafene multistrato non uniformi
Una prima approssimazione al pattern osservato in figura 1 è la configurazione di cerotti (o patch) multistrato di grafene non uniformi.
In tale contesto, l’analisi ottica condotta da Bykov, Rusakov, Obraztsova e Murzina nel 2013 rappresenta un riferimento significativo.
I suddetti autori hanno esaminato campioni di grafene multistrato “non uniforme” e di “vari spessori” mediante l’impiego di diversi metodi di microscopia ottica.
Gli autori riconoscono almeno tre proprietà fondamentali del grafene, ovvero la sua interazione con il NIR (Nair, RR; Blake, P.; Grigorenko, AN; Novoselov, KS; Booth, TJ; Stauber, T.; Geim, AK 2008), fotoluminescenza (He, CH; Mak, KF; Shan, J.; Heinz, TF 2010) e le sue proprietà superconduttive e di assorbimento delle microonde sulla scala dei terahertz (Ju, L. ; Geng, B. ; Horng, J. ; Girit, C. ; Martin, M. ; Hao, Z. ; Wang, F. 2011).
Tale concetto è ampiamente discusso nel paragrafo successivo : “Nei multistrati cristallini, il grafene offre una serie di proprietà elettroniche ed ottiche promettenti, tra cui l’assorbimento universale a struttura fine costante definito nella gamma di lunghezze d’onda del visibile e del vicino infrarosso, diffusione Raman nel grafene, fotoluminescenza e plasmonica terahertz“.
D’altra parte, la coltura di grafene cristallizzato, illustrata nella figura 3, è ottenuta mediante tecniche di “deposizione chimica da vapore” (CVD), giustificata come “la tecnica di produzione di grafene più efficiente e probabilmente scalabile“, con le migliori prestazioni per la produzione del grafene scoperto nei cosiddetti “vaccini“.

Un ulteriore esempio è reperibile nelle immagini allegate allo studio di (Malesevic, A., Vitchev, R., Schouteden, K., Volodin, A., Zhang, L., Van Tendeloo, G., e Van Haesendonck, C., 2008), intitolato “Sintesi di grafene a basso strato attraverso la deposizione chimica da vapore potenziata al plasma a microonde“, che confermano la tecnica CVD come un “metodo facile ed economico per produrre grafene in serie“.
Tale concetto è sintetizzato mediante l’osservazione di scaglie micrometriche composte da quattro o sei strati atomici di fogli di grafene impilati “mediante ricombinazione controllata di radicali di carbonio in un plasma a microonde“.
Questa affermazione evidenzia ancora una volta l’interazione delle microonde con il grafene in modo chiaro e inequivocabile.

La sintesi del grafene a pochi strati, denominato anche “FLG” (Few Layer Grafene), è costituita da tre fasi, come affermato da (Malesevic, A.; Vitchev, R.; Schouteden, K.; Volodin, A.; Zhang, L.; Van Tendeloo, G.; Van Haesendonck C. 2008), che si possono così elencare : a) Formazione di uno strato di base di grafite, caratterizzato da crepe e irregolarità tipiche, visibili in figura 4, che fungeranno da substrato per la crescita delle piastrine di grafene ; b) Curvatura dei bordi delle piastrine di grafene, corrispondenti ai punti di nucleazione e crescita del grafene ; c) Accumulo di materiale nei punti di nucleazione.
La tecnica di produzione del grafene in esame non richiede l’impiego di alcun catalizzatore.
Cracks di grafene/crepe di grafene
Un’ulteriore modalità di riferimento per lo stesso fenomeno è “cracks di grafene” o “crepe di grafene“.
Questa differenza terminologica è molto sottile e, in questo caso, rappresenta l’uso di un materiale precursore nella dissoluzione in un “vaccino” o nel sangue (secondo l’origine del campione in Figura 1).
Secondo (Vervuurt, RH; Kessels, WM; Bol, AA, 2017), la deposizione atomica di strati, nota anche come ALD, causata da un materiale precursore e da un co-reagente, porta alla comparsa di crepe e grani sulla superficie dei fogli di grafene, come visibile in Figura 5.
I bordi delle fessure prodotte sono sollevati verso l’alto, come descritto in precedenza.

L’esperimento illustrato in figura 5 mostra grafene cresciuto mediante deposizione chimica da vapore (CVD), al quale è stata applicata una soluzione di particelle di platino (Pt) mediante deposizione di strato atomico (ALD).
Il precursore utilizzato è il “MeCpPtMe3“, ovvero il “Trimetil (metilciclopentadienil) platino (IV)“, in combinazione con il gas “O2” (ossigeno).
Sebbene il “Trimetil (metilciclopentadienil) platino (IV)” sia un composto chimico largamente utilizzato nella deposizione del platino, la ricerca in esame sottolinea il ruolo cruciale dell’ossigeno come elemento essenziale per la reazione del grafene e il suo cracking.
In particolare, si osserva che “un aumento della pressione del co-reagente (aumentando efficacemente la dose di O2) risulta in una deposizione più selettiva verso le rughe e i bordi dei grani del grafene, probabilmente a causa della diffusione di (Pt)nel sangue e nelle arterie e nei dotti circolatori, dove si lega, a causa della conduzione inevitabile dell’ossigeno”.
In effetti, Elapolu e Tabarraei (2020) sostengono che l’ossigeno corroda e indebolisca la struttura degli strati di grafene, provocandone la rottura.
Questo fenomeno è stato analizzato mediante simulazioni di dinamica molecolare (MD) per studiare la tensocorrosione (SCC) di fogli di grafene monostrato con crepe su un bordo iniziale.
Nelle simulazioni sono stati considerati due tipi di crepe nel bordo: una con la forma a poltrona e una con i bordi a zigzag.
L’ambiente corrosivo è costituito da molecole di O2.
Per comprendere il meccanismo della crescita subcritica della fessura durante SCC, abbiamo esposto fogli di grafene a molecole di O2 nei ceppi 0,047 e 0,076.
Le simulazioni MD condotte catturano il processo di chemisorbimento tra le molecole di O2 e il foglio di grafene precompresso.
Le molecole di ossigeno interagiscono con i radicali di carbonio situati ai bordi della fessura, adsorbendosi sulla superficie del grafene.
Le sollecitazioni atomiche in prossimità della punta della fessura si rilassano a causa dell’adsorbimento della molecola di O2.
I risultati ottenuti evidenziano che la reazione delle molecole di O2 con i radicali di carbonio sulla punta della fessura può causare la rottura dei legami di carbonio, conducendo a fessurazioni subcritiche.
Riflessioni finali
In base alle immagini e alle prove documentali ricavate dalla literatura scientifica, l’immagine ottenuta da un campione di sangue di un individuo “vaccinato” (Figura 1) corrisponde al fenomeno di formazione delle cosiddette “crepe di grafene“.
Tale fenomeno può essere attribuito all’azione ossidativa dell’ossigeno nel campione di sangue sottoposto ad analisi di laboratorio.
Tuttavia, è probabile che questo processo si verifichi anche all’interno dell’organismo, specialmente nelle aree prossime ai polmoni, a causa dello scambio di gas e di una maggiore concentrazione di ossigeno.
Il processo di cracking contribuisce in parte alla cristallizzazione del grafene, specialmente quando si formano strati atomici sovrapposti, dando luogo a patch di grafene multistrato.
È opportuno sottolineare che il tema del “grafene cristallizzato” è già stato affrontato in un precedente articolo, identificato dai dendriti che si sono formati secondo uno schema frattale.
Una volta identificati, è stato riscontrato che questi possono agire come nanoantenne, proprio grazie a questa caratteristica peculiare.
Inoltre, è stato osservato che la cristallizzazione può avvenire a temperatura corporea (Fang, J.; Wang, D.; DeVault, C. T.; Chung, T. F.; Chen, Y. P.; Boltasseva, A.; Kildishev, A. V., 2017).
Non si può escludere che il cracking del grafene possa essere una fase precedente alla cristallizzazione nella forma di frattale, sebbene questa ipotesi necessiti di ulteriori conferme.
In ogni caso, è noto che i cerotti multistrato di grafene, causati dopo il cracking, presentano eccellenti proprietà superconduttive nella banda Terahertz, risultando preferibili al grafene monostrato, poiché sono in grado di propagare in modo ottimale i segnali di nanocomunicazione, anche in presenza di imperfezioni nella loro sintesi, come nel caso dell’ossido di grafene.
I punti o i grani osservati in figura 1 possono corrispondere alla deposizione di particelle di carbonio, o di altri materiali, inclusi metalli o leghe metalliche, che potrebbero funzionalizzare o drogare i cerotti di grafene.
Tuttavia, l’identificazione del tipo di materiale rimane un’impresa ardua.
È noto che i bordi delle crepe dei cerotti possono crescere mediante il metodo ALD (Atomic Layer Deposition), una procedura che giustifica perfettamente la morfologia osservata.
Inoltre, si ipotizza che il materiale particolato nel sangue possa depositarsi sullo strato di grafene, soprattutto durante le fasi iniziali del processo di ossidazione.
Ulteriori studi di riferimento
L’opera di Nair, R. R., Blake, P., Grigorenko, A. N., Novoselov, K. S., Booth, T. J., Stauber, T. e Geim, A. K. del 2008 dimostra non solo la capacità di assorbimento del grafene nel visibile e nel vicino infrarosso, ma anche la sua trasparenza.
L’interazione nel vicino infrarosso (NIR) nel grafene è impiegata per innescare l’attivazione del grafene, per il rilascio della sua capacità farmacologica oppure per l’interazione con altri componenti.
L’articolo, pubblicato sulla rivista Science, ha ricevuto quasi 9000 citazioni da parte di altri articoli e ricerche correlate.
La ricerca di He, CH; Mak, KF; Shan, J.; Heinz, TF (2010) dimostra in modo empirico le proprietà luminescenti del grafene, la cui emissione dipende dall’irradiazione con impulsi laser ultracorti di 30 fs.
Questo articolo è ampiamente riconosciuto come una pietra miliare nella ricerca sull’argomento.
L’articolo di Ju, L., Geng, B., Horng, J., Girit, C., Martin, M., Hao, Z. e Wang, F. (2011) rappresenta un riferimento fondamentale nello studio delle proprietà elettromagnetiche e della propagazione di segnali nella gamma di frequenze terahertz nel grafene, con un focus particolare sulla plasmonica del grafene.
Questo studio ha gettato le basi per lo sviluppo di antenne con elevata capacità di trasferimento e larghezza di banda.
L’articolo ha ricevuto oltre 2.600 citazioni da opere direttamente correlate.
A titolo di curiosità, si segnala che i cerotti al grafene, o “patch di grafene“, sono disponibili per l’acquisto attraverso il sito commerciale graphene-supermarket.com.
L’offerta include prodotti quali grafene multistrato su lamina di nichel, fogli di grafene conduttivi e grafene monostrato su lamina di rame.
Bibliografia
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